Bosi (FI): «Per i "graffiti" seguire le proposte di Roma e Milano»

Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi:«La piaga dei "graffiti" che affligge da tempo grandi e piccoli centri, non risparmiando neppure i monumenti, sollecita primi cittadini e pubbliche amministrazioni ad adottare misure di carattere cautelare e di prevenzione, ma anche provvedimenti repressivi finalizzati alla esemplare condanna dei "writers" e degli imbrattatori estemporanei che impunemente e senza ritegno deturpano edifici ed altri beni pubblici e privati.Misure queste che costano decine di miliardi, come nel caso di Roma, per gli interventi di pulizia straordinaria in Trastevere, lungo le mura e per il posizionamento di telecamere. Anche Milano (un milione di euro investiti), Como e Varese, tanto per indicare alcuni centri urbani impegnati nella dura lotta ai deturpatori, non sono da meno, investendo risorse e predisponendo e attivando veri e propri piani di guerra (a Varese numerose denunce ed il sequestro di 150 bombolette con la novità dell'imputazione del reato di associazione per delinquere unito a quello del danneggiamento).Il grave fenomeno si aggrava poi di tutte quelle manifestazioni di inciviltà che portano a sporcare per terra con rifiuti di ogni genere, escrementi ed altro. Tanto che da più parti viene avvertita l'inadeguatezza delle leggi penali e delle misure amministrative tradizionali (divieto con sanzione) e l'esigenza di modificare il quadro normativo, giungendo alla previsione di pene detentive per i casi più gravi.In questa vera e propria battaglia è da plaudire la provocatoria proposta del Sindaco di Roma Veltroni di schedare quanti acquistano bombolette spray, prontamente accolta dal Vice Sindaco di Milano Riccardo de Corato che l'ha giudicata sensata, aggiungendo che " il Sindaco di Roma non è un estremista" e che ha "sensibilità democratica per capire che quello del graffitiamo è un fenomeno che richiede norme ben precise a livello nazionale".Il Sindaco di New York giunse persino a vietarne la vendita ai minori di anni 21, ma la misura venne sospesa per presunto contrasto con il primo emendamento della Costituzione americana. Se non altro è il segnale di una rinnovata attenzione verso la città.A Firenze l'Amministrazione investe per la lotta al fenomeno appena 78.000 euro, insufficienti anche per la sola pulizia dei muri, particolarmente costosa quando viene effettuata su muri in pietra e bugnato o sul legno.Manca un investimento consistente ed un piano adeguato sulla prevenzione e repressione che non si limiti ai soliti proclami di facciata, come avvenuto finora, ma si caratterizzi per concretezza ed efficacia.E' pur vero che il fenomeno non presenta la gravità di quello a Roma e Milano, ma la sensazione ancora una volta è quella dell'inefficacia dell'azione amministrativa e della sua sostanziale superficialità nell'affrontare una problematica che si inquadra, volenti o non, in quella più generale del degrado, dell'incuria e dell'abbandono con tutto il suo contorno di sporcizia e di inciviltà.Sull'argomento ho avuto modo di presentare, tra il 2004 ed il 2006, due interrogazioni alle quali l'Assessore Cioni ha tempestivamente risposto con cifre ed argomentazioni che tuttavia ci paiono insufficienti ed inutilmente ripetitive quando si consideri che la realtà che la città di Firenze ci pone di fronte ogni giorno sollecita invece un maggiore impegno e rigore. Continuiamo ad offrire ai turisti e ai fiorentini un quadro sconfortante senza prospettive di miglioramento.Lo invitiamo pertanto a tener conto dei suggerimenti dei sindaci delle due più importanti città d'Italia».(fn)