Convegno su Bruno Bertoletti, partigiano e fondatore dell'Avis toscana. Nascose Pertini durante la liberazione di Firenze
Firenze ricorda Bruno Bertoletti, partigiano, presidente e fondatore dell'Avis regionale toscana, scomparso il 21 ottobre del 1990. In Palazzo Vecchio c'è stato il convegno organizzato dal gruppo dello SDI, durante il quale sono intervenuti Luciano Franchi, presidente Avis Toscana, e Giuseppe Cardillo, di Avis nazionale, Giorgio Morales difensore civico della regione, Mario Leone, già presidente della giunta regionale, Ennio Sardelli, presidente Anpi Oltrarno, Paolo Benelli, ex assessore regionale alla sanità.In un messaggio al capogruppo dello SDI Alessandro Falciani, il sindaco Leonardo Domenici ha sottolineato come «il generoso contributo di Bertoletti alla riconquista della libertà e della democrazia, il suo appassionato impegno civile, in particolare nel volontariato medico sanitario, la sua instancabile attività svolta al servizio della città» costituiscono «una ricchezza e un patrimonio di memorie e di insegnamento che credo stia a tutti noi continuare coltivare e ad alimentare per consegnarlo intatto alle future generazioni».«Bruno Bertoletti, scomparso sedici anni fa, all'età di settanta anni, a seguito di un banale incidente stradale ha rilevato Falciani - è stato un uomo straordinario, innovatore e riformista, pur non avendo mai ricoperto cariche importanti nella politica. Eppure è stato una grande personalità, per il suo impegno civile fatto di passione, e di spirito di servizio verso la città di Firenze nei confronti della quale ha sempre coltivato un profondo amore. E Firenze gli deve riconoscenza e memoria, quale esempio da imitare per le nuove generazioni intitolandogli una strada nella sua città che tanto amava e alla quale ha dato veramente tanto».Iscritto al partito socialista clandestino nel 1938 da Gaetano Pieraccini, e appartenente a una famiglia di consolidata tradizione socialista (il padre Gino fu segretario della camera del lavoro negli anni '20) ospitò Sandro Pertini nella casa di via Ghibellina 109 durante la sua clandestinità fiorentina, nell'agosto 1944. Fu uno dei tre partigiani che coprirono la fuga di Pertini, insieme alla sorella Mara, nel raggiungere la sede del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale e partecipò alla Liberazione di Firenze come partigiano appartenente alla Brigata Buozzi.Segretario della federazione giovanile socialista di Firenze nell'immediato dopoguerra, Bertoletti fu in seguito segretario particolare del Ministro della Sanità Luigi Mariotti. Maturò così una particolare competenza per le questioni legate alla sanità, rivelatasi poi preziosa in relazione al suo impegno nel settore del volontariato del sangue, organizzando l'attività dei donatori toscani e fiorentini in particolare, e promuovendo la fondazione delle prime sezioni Avis. Divenne Presidente dell' Avis di Firenze negli anni 50, carica che mantenne fino al 1987, poi raccolta dall'avvocato Giuseppe Cardillo e attualmente ricoperta dalla professoressa Alessandra Campagnano.«Bertoletti ha ricordato Falciani ha rivestito cariche importanti anche in seno all' Avis Nazionale. Dal 1972, anno di costituzione dell'Avis regionale toscana, fino alla sua scomparsa nel 1990 ne è stato presidente, lavorando per la realizzazione del "centro di riferimento per l'attività emotrasfusionale", ente della Regione Toscana, che doveva coordinare l'attività trasfusionale della nostra regione, e di cui fu per dieci anni presidente, dal 1978 al 1988. A Firenze fu fondatore dell'associazione italiana donatori di organi, Contemporaneamente rivestiva nell'ANPI varie cariche a livello regionale e provinciale, tra cui quella di vicepresidente regionale.Molte battaglie lo hanno visto protagonista, in prima fila, a guida instancabile del volontariato del sangue toscano. Le ultime, quelle per l'approvazione della "legge quadro sul servizio trasfusionale" e per la promozione della donazione di plasma allo scopo di affrancare il paese dalla dipendenza dell'importazione di plasmaderivati dalle multinazionali estere».«Ho conosciuto Bruno subito dopo la liberazione di Firenze ha ricordato Ennio Sardelli, presidente dell'Anpi Oltrarno abbiamo condiviso la militanza nell'Anpi provinciale, nella quale egli ricopriva la carica di vicepresidente. La sua scomparsa ha lasciato in noi amici e compagni un vuoto difficilmente colmabile».«In questi sedici anni hanno sottolineato Luciano Franchi, presidente di Avis Toscana, e Alessandra Campagnano, presidente di Avis Firenze abbiamo proseguito nella strada che Bruno Bertoletti ci aveva indicato sviluppando il suo insegnamento. Da poche centinaia di donatori dei primi anni '40, l'Avis di Firenze ne conta oggi 3.000 e quasi 70.000 in Toscana. Ricorderemo Bruno anche domenica prossima, durante lo svolgimento dell'annuale "giornata del volontario", nel saoone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, durante la quale saranno premiati i donatori benemeriti». (fn)SEGUE FOTO CGE