Rifondazione: «Il rilancio del trasporto pubblico non può prescindere dalla partecipazione dei cittadini alle scelte dell'amministrazione»

«Il rilancio del trasporto pubblico non può prescindere dalla partecipazione dei cittadini alle scelte dell'amministrazione». E' quanto sostengono i consiglieri del gruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini, Leonardo Pieri e Mbaye Diaw e il segretario provinciale del Prc Maurizio De Santis.«Le condizioni di salute della popolazione fiorentina - hanno ricordato – che vedono un aumento del 30% delle malattie respiratorie nei bambini, e l'innalzamento del livello di inquinamento, acustico e atmosferico, in città impongono a tutti un ripensamento della mobilità che si fondi sul trasporto pubblico e sulla riduzione drastica della circolazione dei mezzi privati. Se non bastasse Firenze ormai versa in condizioni drammatiche dal punto di vista della vivibilità, messa in crisi dall'ingombrante presenza di auto che strabordano in ogni angolo della città impedendo lo svolgimento di una serena e tranquilla vita nei nostri quartieri. Per questo non potremo mai accettare proposte che vadano nella direzione opposta come è quella di conservare lo status quo o come quella della circonvallazione nord, il cosiddetto "tubone", promossa fortemente dalla destra che strumentalizzazione modo becero il malumore e le preoccupazioni dei cittadini».«La scelta della tramvia resta dunque valida nell'idea di una città diversa a misura d'uomo – hanno aggiunto gli esponenti di Rifondazione – sul treno ad alta velocità siamo d'accordo con chi sostiene la necessità di un intervento che non devasti Firenze, come sarebbe il sottoattraversamento della città, sostenendo un progetto più "leggero" di un passaggio in superficie, funzionale al potenziamento della rete ferroviaria regionale. Nello stesso momento conserviamo tutte le nostre critiche sulla gestione del progetto della tramvia sia da un punto di vista tecnico, sia da quello più specificamente politico. Infatti, da un lato la mancanza di programmazione e la scelta di tecnici che spesso si sono dimostrati non all'altezza del compito mettono in forte crisi la credibilità delle scelte fatte e, dall'altra, l'eliminazione di percorsi di partecipazione, di creazione di spazi pubblici dove i cittadini possano esprimere dubbi, critiche e proposte, crea un clima di sfiducia nei confronti dell'amministrazione e di vera e propria rottura fra la cittadinanza e le istituzioni. C'è bisogno di un svolta decisa nella conduzione della mobilità che vada in questo senso. Da qui crediamo sia necessario ripartire per rilanciare un dialogo con i cittadini prima che sia troppo tardi». (fn)