Comunisti italiani: «Sui fatti di Ungheria si fanno strumentalizzazioni di comodo»
I consiglieri del gruppo dei Comunisti Italiani hanno abbandonato, questo pomeriggio, l'aula dove si stava svolgendo il consiglio comunale per protestare «contro le rituali comunicazioni sulla cosiddetta rivoluzione d'Ungheria che servono solo a buttare fango sui comunisti».«Si tratta hanno spiegato Nicola Rotondaro, Lorenzo Marzullo e Luca Pettini di una strumentalizzazione molto in voga negli ultimi tempi in Italia che decontestualizzando il quadro politico dell'epoca non garantisce una visione equilibrata degli avvenimenti. Venivamo da un conflitto mondiale, scatenato dal nazifascismo, che aveva devastato l'Europa. E l'Unione Sovietica aveva permesso la sconfitta di ideologie e regimi sanguinari sacrificando, per il bene del mondo, venti milioni di suoi cittadini. Alla fine della guerra si era poi determinata una divisione in due blocchi contrapposti. Non ricordare questo significa dare una versione distorta di quello che avvenne in Ungheria: anche nel mondo occidentale, basta ricordare la dittatura dei colonnelli in Grecia, quella divisione in blocchi ha permesso di giustificare repressioni e omicidi. Siamo sempre stati pronti ad una riflessione storica seria ed obiettiva». (fn)