Finanziaria 2007, Falciani (SDI): «Fondamentale la lotta all'evasione fiscale. Abbattere i costi della politica»
Questo il testo dell'intervento del capogruppo dello SDI Alessandro Falciani:«I dati sull'evasione fiscale e il lavoro nero dipingono una situazione che è di vera e propria emergenza nazionale. Chi parla d'inquisizione fiscale, non si rende conto che evocando fantasmi inesistenti, si rischia di perpetuare l'attuale lassismo. In alcuni settori del centrodestra alberga l'idea che pagare le tasse non sia sempre un dovere civico e si tollera una sorta di disobbedienza civile che pagare le tasse non sia sempre un dovere civico e si tollera una sorta di disobbedienza civile nei confronti di un fisco ritenuto troppo esoso. Così però si rimane prigionieri della lobby degli evasori. Certamente si devono stemperare elementi di severità per alcune sanzioni che possono apparire inutile e controproducenti vessazioni, ma occorre intensificare i controlli e gli accertamenti attraverso una maggiore trasparenza dei redditi e dei patrimoni di tutti i cittadini attraverso una forte semplificazione burocratica, altrimenti avremmo solo tartassati ed evasori. Un nuovo patto con i cittadini contro l'evasione deve costituire un vero e proprio comandamento per dare un senso più forte alla finanziaria.Siamo in presenza di una manovra pesante dovuta anche ad un eredità pesante lasciata dal precedente governo. Ma quello che non va a nostro parere è una scelta di operare soprattutto sul versante delle imposte e dei tagli. Ma il necessario risanamento strutturale della finanza pubblica è purtroppo accompagnato da poche, anzi pochissime riforme. I punti dolenti della Finanziaria restano il TFR, soprattutto nei confronti delle piccole aziende, e in parte permangono problemi rispetto ai tagli esercitati nei confronti degli enti locali. Profondamente carente è tutta la manovra sul fronte della ricerca, dell'innovazione e della formazione, come su quello della creazione di ammortizzatori sociali per i giovani lavoratori precari, per non parlare di un rinvio sine die sulle pensioni. Proporremo un emendamento per destinare alla ricerca un miliardo in più, perché è nella ricerca, nella scuola e nell'istruzione dei giovani il futuro di questo paese. Dalla finanziaria emerge invece un disegno di pura conservazione, con concessioni alla scuola privata pari a oltre cento milioni di euro, mentre li riduce alla scuola pubblica.Proporremo pertanto un emendamento all'8 per mille, perché oggi una parte cospicua di quel gettito Irpef va alle diverse confessioni religiose anche in assenza di un'esplicita scelta del contribuente che crede che il suo silenzio corrisponda invece ad una destinazione a favore dello Stato, mentre secondo noi, questa parte di risorse recuperate dovrà essere indirizzata per finanziare la scuola pubblica.Vi è poi tutta la partita che riguarda la ricaduta della Finanziaria sui Comuni.Le disposizioni in materia di personale proseguono nella logica di obbligare le autonomie ad una progressiva diminuzione della spesa, che appare svincolata dall'analisi concreta del fabbisogno delle popolazioni, dall'oggettiva analisi dei servizi erogati sul territorio, dal rapporto popolazione/numero occupati comunali e soprattutto continuando ad assimilare una grande realtà metropolitana ed un piccolo0 comune di montagna. Le norme sul patto di stabilità sono talmente stringenti da obbligare gli enti locali a ridurre gli interventi di parte corrente sui servizi erogati alle comunità.Vi è poi una parte della finanziaria che interviene pesantemente nell'architettura democratica delle istituzioni del nostro paese. Mi riferisco alla previsione di non cancellare l'aspettativa agli assessori comunali e provinciali, all'abolizione della possibilità data ai consiglieri di ricevere una indennità di funzione, di introdurre la figura del podestà nei comuni più piccoli abolendo le Giunte.Una parte o tutte queste norme, saranno forse stralciate dalla Finanziaria, in particolare quella sulle aspettativa degli assessori, per discuterla nelle modifiche al TUEL. Ma è grave, che la demagogia di un governo che civetta con i una certa antipolitica, abbai fatto breccia in una maggioranza eticamente orientata, ammiccando ad un diffuso quanto giustificato malessere dei cittadini nei confronti della politica, per destrutturate, per indebolire le assemblee elettive dei comuni ed i propri organo di governo, quali sono le giunte.Noi siamo tra coloro che sostengono, che i costi della politica sono troppo alti. Nel nostro Paese come nella nostra regione. E dobbiamo anche guardarci in casa nostra. Vi è la necessità, e da questa maggioranza ce lo aspetteremmo, non di contentini per quietare un'opinione pubblica ostile alla classe politica, ma di una Grande Riforma Istituzionale, che semplifichi e razionalizzi la pubblica amministrazione, e quindi riduca drasticamente i veri costi della politica, Ero appena iscritto alla FGSI, nel 1975, dopo la istituzione delle Regioni, quando dalla classe politica italiana, soprattutto ma non solo, di sinistra, si levò un coro largamente maggioritario per l'abolizione delle province e per ridurre il numero dei comuni. Non solo non sono state abolite, ma si sono poi sommate le comunità montane, gli Ato, mantenendo e implementando financo i Consorzi di bonifica, si sono moltiplicati gli enti di secondo grado, alcuni dei quali sono diventati Holding, avendo realizzato al loro interno altre società per azioni, in una sorta di complicate scatole cinesi. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad una politica di privatizzazioni, spesso tra soli enti pubblici, che hanno ulteriormente appesantito il costo della politica, senza abbassare il costo delle tariffe. Altro che gettoni di presenza ai consiglieri comunali. Faccio politica, come moltissimi di noi, da oltre trenta anni, e mi è sempre costata in termini di risorse economiche personali. Quindi la prospettiva di avere una indennità mensile ridimensionata da 800 a 400 Euro, non non mi preoccupa personalmente. Mi preoccupa invece la base culturale di chi ha partorito o vuole partorire queste innovazioni, e che se confermate e perseguite porterebbero inevitabilmente ad un ritorno al passato, dove solo i signori potevano permettersi il lusso di "fare politica".Così come mi stupiscono affermazioni francamente discutibili, come quelle del consigliere Toccafondi, che recentemente ha dichiarato che l'abolizione, previsto in finanziaria, del 5 per mille, conferma che il centrosinistra non vede di buon occhio il volontariato e il no profit. Sostenere che il centrosinistra non vede di buon occhio il volontariato, sarebbe come sostenere che i pesci non si trovano a proprio agio nell'acqua. Anch'io sono favorevole al ripristino del 5 per mille, ma al consigliere Toccafondi, che stimo, vorrei ricordare, che i soggetti beneficiari del 5 per mille erano i seguenti:Fondazioni bancarie, Comuni per le attività sociali, Università, Enti per la ricerca scientifica, ed infine anche le associazioni di volontariato. L'esperienza che ho vissuto mi porta a pensare che se il 5 per mille deve essere confermato, lo sia solo e unicamente per quel mondo no profit che ne ha maggiormente bisogno, escludendo gli altri soggetti, nei confronti dei quali il mondo del volontariato non può competere in termini di comunicazione e di concorrenza nella ricerca dei sottoscrittori.Ma dopo gli accordi intercorsi fra governo e ANCI, e qui dobbiamo un particolare riconoscimento al suo Presidente Leonardo Domenici, ha rimosso il tetto del 2.6%, consentendo al Comune di Firenze di poter contare su una cifra intorno ai 50 milioni di euro, invece dei 15, se il tetto non fosse stato rimosso. Le opere pubbliche potranno quindi andare avanti, rispettando di fatto il piano degli investimenti programmato, come ha recentemente affermati l'assessore Tea albini. Non è previsto nessun aggravio fiscale per i cittadini, e sarà finalmente introdotto un contributo turistico che sarà concertato con le associazioni di categoria. Una innovazione sicuramente positiva per la città, che non graverà sulle tasce dei fiorentini.Ma vi sarà un taglio del 4% sulla spesa corrente, pari a circa 22 milioni di Euro, una cifra di tutto rispetto.La giunta ci farà delle proposte per individuare dove e come effettuare i tagli e noi daremo il nostro contributo nella individuazione delle scelte.Nel frattempo facciamo alcune proposte che vanno nel senso di orientare meglio le risorse e ridurre gli sprechi:- il 9% degli oneri di urbanizzazione siano, che fino ad oggi sono stati indirizzati verso gli edifici religiosi che peraltro godono di altri finanziamenti, pari a circa 800.000 euro/anno, siano utilizzati per la manutenzione ordinaria del verde pubblico e delle scuole materne;- sia istituita una task force tra polizia municipale e guardia di finanza per individuare la rilevante evasione che riguarda l'affitto degli appartamenti ai circa 20.000 studenti universitari fuori sede;- rivisitati gli Enti- si affettuata una meditata verifica funzionale e finanziaria delle aziende partecipate del Comune di Firenze per verificare la possibilità di operare ogni economia e semplificazione auspicabile».(fn)