Degrado delle piazze, Amato (FI) rinnova la richiesta di un consiglio comunale straordinario
«La misura è colma, Firenze sta affondando nel degrado più assoluto. Per colpa dell'indifferenza e dell'incapacità della giunta Domenici». E' quanto denuncia il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato che ha rinnovato la richiesta di un «consiglio comunale straordinario su questo grave problema».«Una seduta ha spiegato il capogruppo di Forza Italia - aperta alla partecipazione dei cittadini da tenersi anche presso una delle nostre piazze degradate. Perché dobbiamo dare rilevanza, sul piano istituzionale oltre che amministrativo, a questo problema.«Da mesi - ha ricordato Amato gli abitanti di Santa Croce, piazza Santo Spirito e ora piazza d'Indipendenza lanciano, inascoltati il loro allarme. Il Comune, con l'assessore Cioni in testa, minimizza, interviene per qualche giorno appena, e poi lascia che tutto ritorni al suo abbandono abituale. La situazione è insostenibile e pericolosa. Occorre porre il degrado della città, ed in particolare del centro storico, al centro dell'agenda politica. Occorre fare qualcosa, a cominciare dalla normale manutenzione e dalla doverosa vigilanza. Perché non sin può lasciar degenerare la situazione. E se l'assessore Cioni non è in grado di assicurare la necessaria gestione degli interventi, in modo da garantire la vivibilità delle più importanti piazze di Firenze, può sempre rassegnare le dimissioni e passare la mano. Occorre inoltre dare un segnale di attenzione alla gente che non deve essere lasciata alla sua rabbia, alla sua esasperazione. A Firenze c'è un assessorato alla partecipazione: gli chiediamo di attivare un percorso di ascolto dei residenti in Santa Croce, Santo Spirito e piazza d'Indipendenza».«C'è da correggere ha aggiunto - un'impostazione concettuale, prima ancora che politica, della maggioranza di centrosinistra che nega la realtà del degrado. Finendo per non comprendere la crescente gravità del fenomeno sul piano sociale. Quello di Forza Italia è quindi un richiamo, per l'amministrazione comunale e la maggioranza di centrosinistra, al senso di realtà e al senso di responsabilità.Certo, vi è un degrado antico, che nasce da incuria, superficialità, incapacità e incapacità amministrativa ma vi è anche un degrado nuovo, frutto di errori e di cattiva gestione. Mi riferisco ai danni del Bargello, a seguito dei lavori in via Ghibellina, sui quali presenterò un'interrogazione al ministero dei beni culturali perché non è possibile autorizzare dei lavori, senza tener conto del loro impatto su un bene artistico».«Qui ha rilevato il capogruppo di Forza Italia - c'è una responsabilità del Comune, che non può essere taciuta. Il problema non è opporsi ai lavori in via Ghibellina, necessari ai lavori per i Grandi Uffizi. Il problema è far in modo che rispettino il patrimonio artistico e culturale e che si svolgano informando la gente di quello che si fa, della durata, delle precauzioni adottate e degli impegni presi per riportare tutta alla sua originaria condizione. E' normale che debba intervenire un magistrato, il procuratore Nannucci, per dire che bisogna "numerare ogni pietra", inserendola in un "archivio fotografico"? Non dovrebbe essere la preoccupazione primaria di una giunta che amministra una delle più importanti città d'arte al mondo? Forse i lavori non andavano iniziati al Bargello. E' possibile che le prime pietre tolte siano state spaccate? E' normale che lavori del genere, con i residenti interessati al ripristino delle autentiche pietre, avvenga senza una doverosa informazione e senza l'opportuno coinvolgimento della popolazione. E pensare che proprio in via Ghibellina hanno sede gli assessorati alla cultura e alla partecipazione».«Infine ha concluso Amato c'è il raffronto tra Roma e Firenze. Roma ha vinto una battaglia contro il degrado del centro storico. Perché Firenze la sta perdendo? Per combattere il degrado occorre una consapevolezza della gravità del fenomeno, una capacità amministrativa, ed un'attenzione al rispetto del patrimonio artistico e culturale. Tutte cose che la giunta Domenici ha purtroppo dimostrato di non possedere. Ma occorrono, forse, anche altri e diversi strumenti normativi, oltre ad altre e diverse risorse finanziarie. Ci vuole una legge speciale per Firenze». (fn)