«Preservare l'autonomia dell'Opificio delle Pietre Dure e della Biblioteca Nazionale»: approvate all'unanimità due mozioni in commissione cultura

«Preservare l'autonomia dell'Opificio delle Pietre Dure e della Biblioteca Nazionale». E' quanto si chiede in due distinte mozioni approvate questa mattina dalla commissione cultura.In particolare, il primo due due documenti invita il sindaco «ad aprire un confronto fra i soggetti competenti per l'attuazione del nuovo "codice dei beni culturali e del paesaggio" e «ad impegnarsi per il mantenimento dell'autonomia dell'opificio».Quanto alla biblioteca nazionale la commissione chiede all'amministrazione di «attivarsi coinvolgendo Regione, Provincia di Firenze, presso il Governo ed il Parlamento affinché nella attuale manovra finanziaria venga aumentato il finanziamento ordinario e riattivato quello straordinario, così da consentire nuove assunzioni e la prosecuzione dei progetti di sviluppo offerti dalla Biblioteca Nazionale». (fn)Queste le due mozioni:Tipologia: mozionePresentata da: V Commissione ConsiliareData: 16 ottobre 2006OGGETTO: " Prospettive organizzative e gestionali per l'Opificio delle Pietre Dure"Il Consiglio ComunaleRicordato che:- l'Istituto "Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro" è stato riconosciuto nel 1975, nell'ambito della riforma voluta dal Ministro Giovanni Spadolini che aveva portato alla creazione del Ministero per i Beni Culturali;- l'Istituto riuniva due diverse realtà fiorentine attive da secoli nel campo della conservazione:a) l'antico Opificio delle Pietre Dure, manifattura di corte istituita dai Medici nel 1588, che si riconvertì dalla produzione di opere d'arte alla loro conservazione, dopo l'Unità d'Italia;b) il Laboratorio di restauro della Soprintendenza fiorentina, fondato nel 1932 da Ugo Procacci;- l'Opificio delle Pietre Dure, dopo la riforma del 1975, sotto le Direzioni di Baldini, Paolucci, Bonsanti e Acidini è divenuto una delle prime realtà del mondo nel settore della conservazione e restauro, spesso unico rappresentante per il Ministero italiano in consessi internazionali, con riconoscimenti unanimi e prestigiosi;- le attività del Opificio sono sostanzialmente tre:a) di restauro, effettuato direttamente o tramite consulenze;b) di formazione dei restauratori, presso la Scuola di Alta Formazione;c) di ricerca;- tale triplice attività lo rende unico tra le eccellenze italiane in quanto fonda in un unicum l'attività di alta formazione, di restauro e di ricerca;- presso l'Opificio sono impiegate 130 persone di cui metà sono restauratori, che è organizzato in 12 settori operativi, corrispondenti alle diverse tipologie artistiche (dipinti mobili, dipinti murali, materiali lapidei, terrecotte, oreficeria, bronzi, mosaici, tessili, arazzi, sculture e arredi lignei, carta, ecc.) e in 2 laboratori di supporto: uno scientifico, con esperti di alta professionalità e sofisticate attrezzature di analisi, e l'altro di documentazione fotografica;- ha realizzato negli alcuni dei più complessi e importanti restauri di opere d'arte al mondo, tra cui, solo a titolo di esempio, si ricorda la Porta del Paradiso del Ghiberti, la Croce di Giotto in Santa Maria Novella, la Pala Dei del Rosso Fiorentino alla Galleria Palatina, la Madonna del Cardellino di Raffaello degli Uffizi, la Trinità di Masaccio a Santa Maria Novella, gli affreschi della cupola del Duomo di S. Maria del Fiore, il Crocifisso ligneo di Donatello di Santa Croce, l'Ostensorio di Palermo, il bronzo di Lussino, in collaborazione con la Croazia, il Monumento funebre di San Francesco Saverio a Goa (India);- il 7 novembre p.v. saranno restituiti a Santa Croce in Firenze, ben 8 capolavori alluvionati, fra cui le grandi pale d'altare del Bronzino e di Francesco Salviati;- tali restauri contribuiscono spesso ad incrementare positivamente il flusso dei visitatori nei musei;- l'attività di divulgazione e di diffusione in tutto il mondo del restauro, dei risultati e delle nuove metodiche di indagine, avviene tramite la rivista annuale "OPD Restauro", nata nel 1986, ed una collana monografica di grandi restauri "Problemi di conservazione e restauro" iniziata nel 1990, che vanta già 22 titoli, nonché decine di altre pubblicazioni varie e partecipazioni a convegni nazionali e internazionali;- viste l' interrogazione n. 553/06 presentata dal consigliere Enrico Bosi e la risoluzione n. 550/06 presentata dal consigliere Giovanni Donzelli a tutela dell' Opificio delle Pietre Dure;- viste le dichiarazioni rese alla stampa nazionale e locale dal Capo del Dipartimento per la Ricerca, l'Innovazione e l'Organizzazione del Ministero, in merito al piano di riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC) recante misure di razionalizzazione della spesa e di organizzazione amministrativa del Ministero;- ritenuto che tali misure incideranno in particolare sul riassetto dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, per il quale è stato ipotizzato un accorpamento con l'attuale Istituto centrale del Restauro di Roma, l'Istituto centrale del Catalogo e Documentazione, l'Istituto centrale di Patologia del Libro, il Centro di Fotoriproduzione e la Legatoria degli Archivi di Stato;- valutato inoltre che tali istituti convergerebbero in un unico Istituto Superiore per il Restauro con sede a Roma, a capo del quale si instaurerebbe un'unica figura dirigenziale proveniente direttamente dall'Istituto Centrale per il Restauro, con conseguente soppressione della qualifica dirigenziale per il Soprintendente, sostituito da un direttore-funzionario, con conseguente perdita di autonomia dell'Opificio;- considerato che il Laboratorio fiorentino vanta, per titoli acquisiti, per attrezzature tecnologiche e diagnostiche avanzatissime, per qualificazione del personale, per attestazioni internazionali, per collaudati rapporti con l'Università e la comunità scientifica più in generale, sia nazionale che internazionale, un patrimonio tecnico organizzativo eccellente e che senza l'autonomia fin qui ottenuta sarà oggettivamente impossibile portare avanti la linea di innovazione che tanti successi ha prodotto e conseguito in 30 anni di lavoro e di riconoscimenti internazionali,a partire dalla tragica alluvione del 1966;- considerata non percorribile l'eventualità del mantenimento del ruolo dirigenziale per l'Opificio in alternativa al mantenimento dell'autonomia della Biblioteca Nazionale e l'Archivio di Stato;- preso atto, altresì, del disappunto da parte dei lavoratori e ricercatori dell'Istituto e rilevati gli innumerevoli appelli, attraverso articoli o affermazioni rilasciate alla stampa, da parte di emeriti docenti e studiosi in materia, fino alla creazione del Comitato "Viva l'Opificio" a sostegno dell' autonomia e della qualifica dirigenziale per l'Istituto;- considerato l'impegno profuso dalla V Commissione Consiliare al fine di sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sull'argomento;INVITA IL SINDACO1) dd attivarsi urgentemente con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, On. Francesco Rutelli al fine di verificare la fattibilità dei seguenti intendimenti :a) apertura di un confronto urgente fra i soggetti competenti per l'attuazione del nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio che non potrà prescindere da una discussione attorno agli assetti dei grandi Istituti Culturali e in primo luogo l'Opificio delle Pietre Dure;b) mantenimento dell'autonomia dell'Opificio - peraltro garantita dalla legge n. 44 del 1° marzo 1975;2) a riferire in Consiglio comunale sugli esiti di ogni iniziativa istituzionale, avente ad oggetto il futuro dell'Opificio delle Pietre Dure.Il PresidenteDario NardellaTipologia: mozioneProponente: V Commissione ConsiliareData: 16 ottobre 2006OGGETTO "Prospettive organizzative e gestionali per la Biblioteca Nazionale di Firenze"IL CONSIGLIO COMUNALERicordato che:- il patrimonio della Biblioteca Nazionale di Firenze, prima in Italia per completezza di fondi e qualificata come Archivio Nazionale del Libro Italiano, deve la sua importanza ai circa 6 milioni di volumi stampati, 25.000 manoscritti, 3.700 incunaboli, 29.000 cinquecentine, 1.115.000 testate di periodici, in essa custoditi;- la Biblioteca Nazionale di Firenze ha origine dalla biblioteca privata di Antonio Magliabechi, costituita da circa 30.00 volumi lasciata nel 1714 secondo il suo testamento " a beneficio universale della città di Firenze";- che per incrementare la nascente Biblioteca nel 1737 fu stabilito per decreto che vi fosse depositato un esemplare di tutte le opere che si stampavano a Firenze e dal 1743 in tutto il Granducato di Toscana.e nel 1747 fu aperta per la prima volta al pubblico con il nome di Magliabechiana;- che negli anni seguenti la Biblioteca fu arricchita da numerosi lasciti e doni, a cui si aggiunsero poi le librerie ex monastiche incamerate a seguito delle soppressioni delle corporazioni religiose. e che nel 1861 la Magliabechiana venne unificata con la grande Biblioteca Palatina (costituita da Ferdinando III di Lorena e continuata dal suo successore Leopoldo II) ed assunse il nome di Biblioteca Nazionale e dal 1885 l'appellativo di Centrale.- che dal 1886 al 1957 la Biblioteca Nazionale ha pubblicato il "Bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa", divenuto a partire dal 1958 "Bibliografia nazionale italiana";- che l'alluvione del 1966 ha causato gravissimi danni, in particolare all'intera emeroteca, alla preziosa raccolta delle Miscellanee, al fondo Magliabechiano, al fondo Palatino e a numerose altre raccolte, nonché a tutti i cataloghi a schede e a volume, all'apparato bibliografico oggi in gran parte recuperati ad opera del Centro di Restauro appositamente creato;- che la Biblioteca è anche sede pilota nella creazione del Servizio Bibliotecario Nazionale che ha come obiettivo l'automazione dei servizi bibliotecari e la costruzione di un indice nazionale delle raccolte librarie possedute dalle biblioteche italiane;valutato che la Biblioteca costituisce un centro di eccellenza per il restauro del libro e per l'applicazione delle nuove tecnologie alla catalogazione libraria, a partire dal catalogo in linea, all'avanguardia per funzionalità e chiarezza;valutato inoltre che la Biblioteca offre un insostituibile servizio culturale di cui fruiscono oltre centomila utenti registrati, ed è frequentata quotidianamente da centinaia di studiosi provenienti da tutto il mondo;preso atto che i finanziamenti ordinari ministeriali alla Biblioteca Nazionale di Firenze sono drasticamente diminuiti, giungendo alla cifra di 2 milioni di euro nell'ultimo anno, del tutto insufficiente anche a confronto con i finanziamenti annuali alle Biblioteche Nazionali di Parigi e Londra che ammontano rispettivamente a 140 e 120 milioni di euro;verificato inoltre che negli ultimi tre anni sono stati bloccati i finanziamenti straordinari, con la conseguente impossibilità di perseguire i necessari progetti di sviluppo, ampliamento e riqualificazione strutturale della Biblioteca;preso atto che dal conseguente blocco dei lavori d ampliamento dei locali di Via delle Casine, predisposti ad ospitare parte del patrimonio librario della Biblioteca Nazionale;considerato che la progressiva riduzione negli anni della dotazione di personale a disposizione della Biblioteca Nazionale, oggi consistente in 225 unità – a fronte di un fabbisogno individuato dalla direzione della Biblioteca in circa 500 unità - ha comportato pesanti conseguenze che hanno portato a limitazioni della distribuzione dei libri e della apertura al pubblico e ritardo nelle catalogazioni, ancor più aggravati dal venir meno dei volontari del servizio civile, secondo le dichiarazioni riportate dalla stampa cittadina;preso atto delle dichiarazioni del Direttore generale per i beni librari e gli istituti culturali del Ministero dei beni e delle attività culturali che riafferma l'intenzione del Ministero di individuare già dalla prossima finanziaria risorse da destinare alla Biblioteca Nazionale di Firenze;appreso che all'interno del piano di riorganizzazione gestionale ed amministrativa del Ministero dei Beni Culturali - previsto nell'art. 15 del disegno di legge collegato alla legge Finanziaria per il 2007 - l'autonomia della Biblioteca Nazionale potrebbe essere contrapposta alle esigenze dell'Opificio delle Pietre Dure;viste l'interpellanza n. 530/06 presentata dal consigliere Enrico Bosi l'interrogazione n. 560/06 presentata dal consigliere Mbaye Diaw;IMPEGNA IL SINDACOad attivarsi, anche coinvolgendo la Regione e la Provincia di Firenze, presso il Governo ed il Parlamento, affinchè:a) nella attuale manovra finanziaria venga adeguatamente aumentato il finanziamento ordinario e riattivato quello straordinario, così da consentire nuove assunzioni e la prosecuzione dei progetti di sviluppo delle strutture e dei servizi offerti dalla Biblioteca Nazionale di Firenze.b) sia garantita anche alla Biblioteca Nazionale il mantenimento dell'autonomia nel rispetto delle leggi vigenti.Il PresidenteDario Nardella