Il Comune sceglie il sistema della continuità educativa: dalla prima infanzia fino alla fine della scuola dell'obbligo, per garantire il successo scolastico agli alunni

Seguire il bambino fin da quando muove i primi passi nel mondo della scuola, ad iniziare dall'asilo nido alla scuola dell'infanzia, e poi dalla scuola primaria fino alla scuola secondaria inferiore. Un percorso formativo importante e fondamentale per lo sviluppo del piccolo, che trova nella continuità educativa un metodo pedagogico valido, grazie ad incontri, attività e collaborazioni tra gli insegnanti, il Comune, le istituzioni educative e le famiglie.Un confronto e una riflessione su "La continuità educativa: una sfida ancora aperta", questo l'obiettivo principale del convegno che si è svolto stamani nel Salone de' Cinquecento, alla presenza di oltre 200 persone, tra docenti e operatori del settore. Hanno partecipato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri, la vicepresidente del Cidi Firenze Maria Piscitelli e Barbara Benedetti responsabile del servizio scuola dell'Infanzia."Un sistema formativo, nell'ottica della continuità educativa – ha affermato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri - richiede un impegno complessivo delle scuole e delle istituzioni responsabili dei servizi scolastici. Per questo è fondamentale promuovere il dialogo e il confronto tra insegnanti ed educatori, per lavorare su obiettivi comuni e condivisi, facendo leva sulla consapevolezza pedagogica. Infatti, quando si parla di continuità educativa ci riferiamo sicuramente al proseguimento dello sviluppo formativo degli alunni, cui deve necessariamente corrispondere una continuità di azioni della scuola, ma anche ad una continuità nelle idee, che gli adulti educatori mettono a punto intorno al loro modo di procedere e di far scuola".La realtà italiana – ha sottolineato Lastri – sta promuovendo gli istituti comprensivi con l'obiettivo di promuovere un raccordo e una progettazione curricolare coordinato, che sono condizioni basilari per dare al sistema scolastico un impianto coerente che ne favorisca la dimensione unitaria".I vari interventi, durante il convegno, hanno testimoniato che la realtà fiorentina, nell'ambito della fascia 0-14 anni, promuove progetti grandi e piccoli, fornendo una grande vivacità e un forte interesse, dimostrando che la continuità è diventata parte integrante della progettazione educativa.Quindi, dopo aver ascoltato le varie esperienze didattiche, l'assessore Lastri ha sottolineato che "In attesa di una nuova riforma che preveda l'obbligo scolastico fino al biennio della scuola media superiore, dobbiamo pensare a realizzare una continuità educativa che dalla prima infanzia arrivi fino all'età dei 16 anni. E per fare questo è importante valorizzare e condividere gli strumenti educativi esistenti, e nel contempo pensare ad una innovazione didattica e di metodologia, per poter essere in grado di seguire l'alunno per l'intero iter scolastico".Il convegno di stamani ha quindi posto l'attenzione su future opportunità educative e su una forte collaborazione tra i vari enti ed istituzioni, per individuare insieme nuove metodologie, conoscenze, competenze e strumenti che saranno utili per accompagnare i bambini nell'inserimento scolastico e nel proseguimento della scuola dell'obbligo. (pc)SEGUE FOTO CGE