Società della Salute, presentata la campagna di vaccinazione contro l'influenza

Duecentomila dosi di vaccino. E' quanto l'Azienda sanitaria di Firenze avrà a disposizione per la campagna di vaccinazione contro l'influenza che prenderà il via all'inizio di novembre. Obiettivo raggiungere il target indicato dalla Regione Toscana ovvero l'80% delle categorie a rischio tra cui quella su cui si concentra la maggior attenzione, ovvero gli over 65 anni. Questa mattina le modalità della campagna di vaccinazione sono stati illustrati a Palazzo Vecchio dall'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni e dal direttore generale dell'Asl Luigi Marroni."Il migliore strumento per combattere l'influenza è la vaccinazione – ha precisato l'assessore Cioni – ed è la principale misura di prevenzione per il singolo e per la collettività. E' infatti il mezzo più efficace non solo per prevenire la malattia ma anche per ridurre la gravità dell'influenza e delle sue complicanze. Per questo è particolarmente importante la massima diffusione del vaccino tra le cosiddette categorie a rischio. Con la campagna di vaccinazione dell'anno scorso a Firenze abbiamo raggiunto ben 90mila persone che raddoppiano se si considera i dati dell'intera Azienda sanitaria – ha aggiunto l'assessore Cioni -. Per quanto riguarda gli anziani, l'Asl stima che oltre il 70% dei fiorentini con più di 65 anni si siano vaccinati. Si tratta di un risultato moderatamente buono: abbiamo migliorato rispetto all'anno precedente ma dobbiamo fare di più per raggiungere gli standard indicati dalla Regione. Per questo mobiliteremo i centri anziani per promuovere la vaccinazione tra gli over 65enni, indicati come una delle principali categorie a rischio e sicuramente la più numerosa".Tornando alla vaccinazione, fanno parte delle categorie a rischio oltre alle persone con più di 65 anni, i bambini di età superiore a 6 mesi e adulti affetti da malattie croniche (asma, cardiopatie, diabete e via dicendo), bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalcilico, bambini pretermine (nati prima della 37esima settimana di gestazione), donne che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica, individui di qualsiasi età ricoverati presso le strutture per lungodegenti, medici e personale sanitario di assistenza, contatti familiari di soggetti ad alto rischio, soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (asili nido, volontari nei servizi di urgenza, personale di assistenza nelle Rsa e via dicendo). Infine personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani. Da sottolineare che per queste categorie la vaccinazione è gratuita e può essere effettuata presso il proprio medico di famiglia (o il pediatra) oppure presso il distretto sanitario. In totale, secondo le stime dell'Azienda sanitaria saranno circa 190mila persone che ricorreranno ai medici di famiglia (o pediatri) oppure ai presidi: il resto preferiranno, come consueto, vaccinarsi autonomamente. "La vaccinazione non presenta nessun rischio – ha ribadito Daniele Romeo dell'Asl – e ha una efficacia in soggetti sani tra il 70 e il 90%. Negli anziani la vaccinazione riduce la mortalità legata all'influenza del 40-75%. Per questo è fondamentale che i cittadini si vaccinino, soprattutto quelli che rientrano nelle categorie a rischio". Romeo ha colto l'occasione per precisare che non c'è alcuna fretta: "Come indicato dal Ministero della Salute, la vaccinazione può essere effettuata entro il 31 dicembre. E anzi, vaccinarsi troppo presto rispetto alla previsione di arrivo delle epidemie potrebbe avere come conseguenza la riduzione dell'efficacia della copertura proprio nel momento del picco stagionale che, in genere, si manifesta da qualche anno non prima di gennaio-febbraio". (mf)