Finanziaria, Toccafondi (FI): «L'abolizione del 5 per mille conferma che il centrosinistra non vede di buon occhio il non profit»

«L'idea dell'abolizione del 5 per mille contenuta in finanziaria è la conferma che, per quanto ancora correggibile, questa maggioranza di centrosinistra non vede di buon occhio l'azione delle associazioni di volontariato e più in generale del non profit». E' quanto ha dichiarato il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Tocafondi«In Toscana – ha aggiunto – la realtà del solo non profit è rappresentata da 13.000 organizzazioni, con 47.000 lavoratori retribuiti, a Firenze le associazioni di vario tipo, censite dai registri delle associazioni iscritte agli albi regionali, sono oltre 600, e il 90% di queste ha utilizzato lo strumento del 5 per mille nel 2006. Il 5 per mille era una forma importante di sussidiarietà vera, ovvero fiscale, che permetteva un canale di finanziamento dei cittadini alle realtà del non profit che sempre i cittadini conoscono come rispondenti ai bisogni. Per non parlare dell'aiuto che sempre lo strumento del 5 per mille aveva dato alle grandi realtà del non profit, presenti sul territorio nazionale e che attraverso raccolte fondi nazionali riescono a garantire una ricerca medica e scientifica nel nostro paese».«La finanziaria di Prodi si è dimostrata antisussidiaria – ha proseguito l'esponente del centrodestra - cancellando e comunque minando una piccola percentuale di libertà per la gente di indirizzare proprie risorse non allo stato ma ad opere che svolgono attività di pubblica utilità. E' una scelta molto grave, anche perché i contribuenti avevano dimostrato di gradirla molto. Il gradimento del 5 per mille è provato dal fatto che, ad esempio, circa il 78% delle dichiarazioni raccolte dal Caf Cisl, conteneva la destinazione del 5 per mille per un ammontare di 31 milioni di euro. Ma in generale un italiano su due l'anno scorso ha scelto lo strumento del 5 per mille.Non proseguire su questa strada sarebbe un fatto grave per tutto il mondo del non profit che svolge un opera di pubblica utilità per la quale gli enti pubblici e lo stato dovrebbero solo ringraziare, incentivare ed aiutare. Ovvero il contrario di quello che sta accadendo».«L'ipotesi del 5 per mille – ha concluso Toccafondi – potrà, come spero, essere reinserita come possibilità, ma resterà comunque l'idea che emerge da questa scelta. L'idea di uno stato accentratore e dispensatore di servizi, unico in grado di rispondere ai bisogni delle persone, non capendo che la risposta ai bisogni la possono dare le persone stesse che storicamente hanno dimostrato da singole o unendosi, di rispondere ai bisogni in modo intelligente, concreto ed immediato». (fn)