Stato di attuazione dei programmi del Comune, Bosi (FI): «La cultura relegata in poco più di una paginetta»

Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi:«Nel ponderoso volume (278 pagine) sullo stato di attuazione dei programmi del Comune di Firenze al 31 agosto 2006, le politiche culturali sono racchiuse in meno di una paginetta e mezzo (pagg. 149-150), ben poco per una città in cui la cultura dovrebbe costituire uno degli assi centrali del nostro bilancio.Quasi due terzi del testo riguardano la Fondazione Strozzi che, per ora, ha soltanto presentato il suo primo documento programmatico finanziario per il triennio 2006-2008 ed ha scelto il suo direttore generale.Le uniche novità di cui veniamo a conoscenza sono soltanto ipotesi: la gestione della Firenze Card, un progetto che si trascina da lungo tempo ed al quale spero la Fondazione dia un seguito positivo e la manifestazione "Leggere per non dimenticare", apprezzabile iniziativa di Anna Benedetti che, con più mezzi, potrebbe diventare una manifestazione di rilievo nazionale.Della mostra di Cezanne, tanto strombazzata, nemmeno un accenno, come del resto di altre iniziative in programma.Sulla delicata questione dei musei comunali, che il Comune disinvoltamente voleva cedere alla neonata Fondazione, è arrivato lo stop della legge nazionale (ampiamente preventivabile) che impone il ricorso ad una gara per l'affidamento della gestione museale. E così la soluzione di questo problema, che tanto pesa sulle casse di Palazzo Vecchio, richiederà ben più dell'"ulteriore meditazione sull'opportunità di procedere al conferimento", perché il vincolo legislativo è allo stato attuale difficilmente aggirabile.Il ricorso allo strumento dell'istituzione, allo studio per la biblioteca comunale centrale e l'archivio storico comunale è tutto da verificare, nonostante la presenza in Italia di simili esperienze (Bologna e Torino): resta da capire come si potrà predisporre un bilancio in pareggio per biblioteche ed archivi che non hanno introiti, fatta eccezione per i trasferimenti del comune.Sempre a proposito di biblioteche da segnalare il rinvio, salvo imprevisti, al 2007, per mancanza di fondi, dell'apertura dei piani superiori delle Oblate. Speriamo che locali così belli ed accoglienti siano utilizzabili a pieno ritmo e non diventino una cattedrale nel deserto.Anche per il Gabinetto Vieusseux, importantissima istituzione fiorentina, si pensa ad una fondazione, ma se la fondazione non trova i finanziamenti per sopravvivere è inutile pensare che un tipo di strumento, come quello indicato, possa far funzionare un ente culturale che da anni soffre di deficit nel proprio bilancio.Riguardo al Maggio Musicale, cui la relazione riserva meno di una riga e mezzo, non mi pare che le cose procedano per il meglio. Le agitazioni sindacali e le polemiche di questi giorni, scaturite dalla notizia di atti gestionali poco virtuosi, come onerosi incarichi professionali attribuiti dal Sovrintendente, non sono di buon auspicio.Nel documento si parla anche del fallimento del Quarter, esperienza tanto reclamizzata, che ha conosciuto un triste epilogo, dopo il generoso finanziamento a fondo perduto elargito dal dimissionario assessore Siliani, che ripete il cliché di altre passate iniziative. Il fallimento del Quarter deve costituire motivo di riflessione quando si dovrà affrontare la problematica dell'ex Meccanotessile, anche alla luce della vicenda del Pecci di Prato.Infine, su Firenze Estate e Fabbrica Europa, siamo in attesa di conoscere i risultati dei sondaggi e delle analisi per identificare i nuovi assetti gestionali dei due eventi, il cui successo, anche amministrativo non si desume certo dati sulle presenze fornite dal Comune, quanto sui risultati finanziari e sulle problematiche che l'infelice ubicazione ed organizzazione di alcuni eventi hanno creato alla città.Mi auguro, concludendo, che il Sindaco, che ha riassunto le deleghe della cultura dopo l'uscita di Siliani, sia più presente all'assessorato di quanto lo è in Consiglio Comunale».(fn)