Conclusa la visita a Firenze della Commissione del Parlamento Europeo. L'assessore Gori: "Insieme, per tutelare il Made in Italy"

"Un incontro molto importante, sicuramente non formale a cui ne seguiranno altri. Di particolare rilievo, le parole dello spagnolo Enrique Baron Crespo che mi ha detto di essere rimasto molto colpito per la grande forza espressa dal Polimoda, da Ferragamo e dalle ditte visitate. Il presidente della commissione ha confermato che sarà al nostro fianco nella battaglia per l'affermazione del Made in Italy, per consentire alle aziende di essere maggiormente competitive e perché le aziende chiedono di essere tutelate dalle merci contraffatte".Questo il commento soddisfatto dell'assessore alle attività economiche Silvano Gori, a conclusione della visita a Firenze della delegazione della Commissione del Commercio Internazionale del Parlamento Europeo (in tutto una quindicina) tra i quali c'era anche l'europarlamentare Lapo Pistelli che ha organizzato la missione."Durante la visita – ha proseguito l'assessore Gori – siamo stati al Polimoda, per fare comprendere a pieno la nostra realtà produttiva in fatto di pelle, abbigliamento, cuoio, tessuto, dove abbiamo una scuola di alta formazione per il design ed il marketing con insegnanti ed allievi sia nazionali che internazionali, poiché crediamo fermamente nel futuro di questa realtà. In seguito, abbiamo visitato lo stabilimento di Gucci, l'azienda vinicola Cantine Melini, lo stabilimento Ferragamo, sia l'azienda che il museo, evidenziando, da un lato, la formazione in progress e dall'altro la cultura del passato. Sono queste le due linee sulle quali si fonda l'attività d'impresa".La visita fiorentina della delegazione europea è terminata con una cena nella Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio durante la quale è stato affrontato anche un altro argomento: la legge sull'immigrazione Bossi-Fini."Ho fatto presente a Enrique Baron Crespo – ha spiegato l'assessore Gori – che tale normativa dovrebbe essere modificata anche perché limita notevolmente la presenza di studenti stranieri nelle nostre scuole di moda. Ad esempio, al Polimoda i corsi tenuti sono di tre anni ma il permesso di soggiorno per gli studenti extracomunitari è valido solo per due anni. Questo rischia di fare perdere alla scuola il suo ruolo internazionale".Alla cena hanno partecipato anche alcuni imprenditori e tutte le associazioni di categoria fiorentine e alcune di Prato. (uc)