L'assessore Giani, il consigliere Falciani e il presidente del Quartiere 2 Paolucci ricordano il sacrificio di Pilati, Becciolini e Console nell'anniversario della morte
Ricordato solennemente dall'Amministrazione comunale il sacrificio di Gaetano Pilati, Giovanni Becciolini e Gustavo Console nell'anniversario della morte avvenuta il 3 ottobre 1925. Alla celebrazione al cimitero di Trespiano, dove è stata deposta una corona di fiori, erano presenti l'assessore Eugenio Giani, il consigliere comunale Alessandro Falciani e il presidente del Quartiere 2 Gianluca Paolucci.L'assessore Giani ha ricordato la figura di Pilati, imprenditore geniale (come costruttore edile fu il primo a Firenze a introdurre il prefabbricato), ma anche sempre prodigo ad azioni di solidarietà (al momento della morte era presidente dell'Andrea del Sarto dove gli operai ricevevano le prime rudimentali forme di previdenza sociale)."L'agguato a Pilati ha spiegato l'assessore Giani e quelli a Becciolini e Console, segnò uno dei momenti più turbi della violenza fascista nella nostra città. Nella notte di san Bartolomeo i valori di libertà furono schiacciati in modo duro e repressivo. Dopo il 3 ottobre 1925 infatti la durezza delle squadracce fasciste che uccisero Pilati, Console e Becciolini intimorì ogni resistenza visibile in città e solo attraverso la clandestinità l'antifascismo riuscì a rialzare la testa"."Pilati ha sottolineato il consigliere Falciani fu aggredito nella sua abitazione. Nella stessa notte di terrore cederono sotto i colpi di sicari fascisti anche Becciolini e Console. Insieme al sindacalista Lavagnini furono i martiri antifascisti più importanti della Firenze dei primi anni'20 che si opponeva al montante movimento fascista".Presidente dell'S.M.S. Andrea del Sarto a S. Salvi e segretario del partito socialista, Pilati rappresentava quel modello di persona riuscita nel lavoro che aveva sempre mantenuto a cuore la tutela e il sostegno ai ceti più deboli. Colpendo lui si intese dare un violento segnale ai valori del solidarismo socialista all'insegna del terrore instaurato dalle nuove milizie fasciste. Il giovane ferroviere Becciolini e l'avvocato Console furono anch'essi uccisi ignomignosamente in una logica di terrore che si intendeva imporre in tutta la città. Dopo questi omicidi si impose su Firenze un clima di dittatura senza scampo per chi non aveva le stesse opinioni degli aderenti al partito fascista."Pilati ha detto ancora Paolucci emiliano di nascita ma trapiantato a Firenze tra San Salvi e Bellariva, contribuì con la sua impresa di costruzioni all'edificazione di molte abitazioni del quartiere Campo Marte, ma i sui interessi poliedrici e il suo impegno politico lo portarono a fondare la SMS Andrea del Sarto società storica e fra le più importanti roccaforti del movimento associativo e democratico fiorentino".(fd)