Nocentini (Rifondazione): «La partecipazione dei cittadini deve tradursi in nuove pratiche di governo»

Questo il testo dell'intervento della capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini:«Da alcuni anni in città si moltiplicano le iniziative per discutere di partecipazione, alcune volte su proposta dell'Amministrazione cittadina, molte altre volte a partire dalle esperienze di un tessuto sociale ricco e competente.Nonostante questo, finora l'esperienza più significativa avviata dal Comune per innovare il rapporto fra cittadini e istituzioni è quella sul Piano Strutturale, da cui sono emerse tante e gravi problematicità che i Consiglieri non avrebbero avuto modo di cogliere nella dovuta misura senza la collaborazione attiva di tanti cittadini.Tuttavia, l'efficacia di tale percorso, la capacità di tradurre in atti amministrativi questa esperienza, ormai conclusa da più di un anno, sono risultate modeste.Anche in altri casi di partecipazione in ambiti più ristretti, come quella del recupero di alcune piazze (si pensi alle contestazioni dei residenti sul futuro riassetto di Piazza Ghiberti/Annigoni), quella che riguarda gli organi della Società della Salute, la lettura è ricca di contraddizioni e necessiterebbe di un momento di analisi sui percorsi avviati e sui loro risultati.Un convegno sulla partecipazione non è superfluo e non è tempo perso se pone al centro della discussione e delle politiche cittadine, concretamente, la questione democratica della partecipazione, il diritto dei cittadini ad essere parte attiva del governo del territorio, attraverso il ripensamento della formulazione delle decisioni dell'Amministrazione, per far sì che si possa valorizzare la ricchezza di esperienze e competenze del tessuto sociale fiorentino.Esprimiamo la nostra perplessità sul fatto che un regolamento sulla partecipazione possa essere uno strumento efficace per raggiungere questo obiettivo: davanti ai percorsi avviati, che troppo spesso confondono consultazione, ascolto del cittadino con la sua partecipazione attiva al processo decisionale, come può la costruzione di un regolamento suscitare quella fiducia necessaria per dar vita ad una forte partecipazione?La domanda di partecipazione è diffusa in città e riguarda tutte le grandi questioni: la mobilità, la costruzione della tramvia, le grandi scelte urbanistiche, la difesa e la valorizzazione del patrimonio e del territorio, il futuro della nostra città e riguarda grandi organizzazioni e comunità locali, associazioni e comitati.Chiamare i cittadini ad un ulteriore sforzo, teorico, per elaborare un testo sulla partecipazione rischia di mettere quei temi ancora in secondo piano e rimandare ancora una volta la formulazione di risposte concrete e partecipate ai bisogni della città, mettendo a rischio in questo modo la credibilità stessa del percorso».(fn)