Fallaci, il vicesindaco Matulli: "Un omaggio a una grande testimone del proprio tempo, un riconoscimento che interpreta il sentimento di commozione e di ammirazione dei fiorentini"
Piena e soddisfatta adesione della giunta comunale alla decisione del consiglio comunale in merito al tributo da riconoscere a Oriana Fallaci. E' quanto ha dichiarato il vicesindaco Giuseppe Matulli nel corso del dibattito sulle mozioni presentate sul tema. "Si tratta di un omaggio a questa testimone fiorentina del proprio tempo ha spiegato il vicesindaco e credo che questo sia un fatto estremamente positivo, che non nasconde le polemiche e la diversità di opinioni, ma che interpreta anche un sentimento di commozione e di ammirazione che è di tutti i fiorentini".Ecco il testo dell'intervento del vicesindaco Matulli."Comunico con soddisfazione l'adesione della giunta all'orientamento che è venuto maturando in consiglio comunale. Lo faccio ricordando l'intervento iniziale del sindaco Leonardo Domenici che una settimana fa aprì la seduta con il ricordo di Oriana Fallaci. Nel corso di questa settimana mi sono chiesto perché questo eccesso di polemica. In fondo poteva anche accadere che quello che accade per Luzi, per Terzani (che non erano sicuramente ignavi) e per altri di cui ancora non si è parlato e di cui si parlerà come di soggetti degni di essere titolari di una strada. Perché questa polemica? Molti giornalisti di televisioni e giornali locali e nazionali mi hanno chiesto perché Firenze non voleva dedicare una strada a Oriana Fallaci. Il voto di oggi, invece, conferma che non era vero che il consiglio comunale non voleva intitolare una strada alla scrittrice. E' stata semplicemente aperta una discussione sulle procedure da seguire per arrivare a questo. Poi mi sono detto che una piatta unanimità forse sarebbe stato un modo sbagliato per ricordare e per onorare una scrittrice come Oriana Fallaci. E tuttavia credo che questa polemica non ne abbia disturbato la memoria essendo in perfetta sintonia con il suo carattere polemico e nemico di ogni mediazione. Con questo riconoscimento interpretiamo un sentimento diffuso dei fiorentini, al di là delle considerazioni di carattere politico.Non possiamo pensare che una maggioranza politica come accade nei regimi cambi l'intitolazione delle strade a seconda degli orientamenti politici che vuole richiamare. Nei confronti di Oriana Fallaci c'è qualcosa di più che non esula dall'orientamento politico: ovvero che lei appartiene alle radici della città contemporanea essendo stata staffetta partigiana e figlia di un partigiano che è stato torturato. Quindi ha partecipato direttamente all'insurrezione di Firenze dell'11 agosto 1944.Poi c'è una partecipazione emotiva e commossa per una donna che ha deciso di tornare a morire a Firenze e ha scelto una stanza da cui si vedeva il Cupolone. Ancora più significativa perché il suo amore per la città è sempre stato un amore violentamente polemico che non ha mai nascosto. E c'è un'ammirazione nei confronti di Oriana Fallaci come una grandissima testimone del suo tempo, per il coraggio che ha dimostrato non solo quando è stata inviata in guerra, ma anche nella sua lotta contro il cancro, nelle testimonianze anche su temi più intimi di questa nostra epoca. Ricordo la "Lettera a un figlio mai nato". D'altra parte proprio il carattere polemico di Oriana Fallaci era quello che rendeva così significative le sue battaglie.E' stata testimone del suo tempo sempre. Quando faceva la staffetta partigiana, quando scriveva "Niente è così sia" e anche negli ultimi tempi. Mi è capitato di dichiarare a chi mi ricordava che Firenze è la città di La Pira che in fondo, da posizione completamente diverse, i due non dicevano cose così diverse. La Pira sosteneva che la guerra arabo-israeliana non era una guerra, ma LA guerra da cui dipendeva tutto il futuro della pace nel mondo. E lei diceva, da un altro punto di vista, la stessa cosa. Che poi un testimone del tempo debba essere capace o meno di indicare le soluzioni questo è un altro discorso. Non si capirebbe altrimenti a cosa serve la politica internazionale.Pertanto credo che sia stata una grande prova di maturità di questo consiglio comunale di aver superato le polemiche sulla necessità di anticipare la richiesta di dedicarle una strada come era stata a suo tempo segno di polemica che la proposta del fiorino sia emersa dopo la pubblicazione de "La rabbia e l'orgoglio" e non prima pur avendone tutti i titoli.Oggi il consiglio comunale recupera l'omaggio a questa testimone fiorentina del proprio tempo e credo che questo sia un fatto estremamente positivo, che non nasconde le polemiche e la diversità di opinioni, probabilmente come avrebbe voluto Oriana Fallaci, ma che interpreta anche un sentimento di commozione e di ammirazione che è di tutti i fiorentini". (mf)