De Zordo: «La Fallaci non corrisponde alla cultura di Firenze, città "operatrice di pace"»
Questo il testo dell'intervento Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo:«"Ti auguro di tutto cuore di trovare pace". Con queste parole Tiziano Terzani chiudeva la sua lettera a Oriana Fallaci dopo le sue invettive contro tutti coloro che non erano per etnia, cultura o religione uguali a lei. E vorremmo che queste parole dell'indimenticato Terzani - il quale, per inciso, nonostante sia stato un attivo, vero, operatore di pace, non è ancora ricordato nella nostra città - fossero il miglior modo per chiudere una querelle che crediamo abbia poco senso in una Firenze assillata da mille problemi ben più gravi dell'intitolazione di unqualcheccosapurchésia alla Fallaci. La destra ha proposto che la città di Firenze dedicasse una strada o una piazza a Oriana Fallaci. Il centro-sinistra rilancia, e riprende la proposta del sindaco Domenici di organizzare in forma solenne nel salone dei Cinquecento un Convegno sulla scrittrice e aggiunge la proposta di individuare lo strumento più adeguato e prestigioso per ricordarla: (intitolare un edificio rappresentativo della cultura fiorentina, intitolare una strada o una piazza una statua posizionata in luogo rappresentativo, dedicare un corso di laurea in giornalismo.).Non siamo d'accordo nell'onorare in tal modo la memoria di Oriana Fallaci che - dopo gli anni dell'impegno contro la guerra in Vietnam, contro i colonnelli greci, a favore del diritto d'aborto - ha visto una fase segnata sempre più dall'intolleranza e dall'odio razziale: la Fallaci che rimprovera Carol Wojtyla per le sue aperture agli arabi, che si scaglia contro gli immigrati messicani in USA, che vuole far saltare con la dinamite la moschea che dovrebbe sorgere a Colle Val d'Elsa.Oriana Fallaci ha detto quello che pensava, ed era suo diritto farlo, ma il problema, ciò che inquieta - sempre per dirla con Terzani - è che grazie alla notorietà la sua brillante lezione di intolleranza arriva nelle scuole, influenza tanti giovani. Per questo la Fallaci non corrisponde alla cultura di questa città, che si autodefinisce "operatrice di pace"; per questo non riteniamo opportuno che Firenze dedichi a lei un luogo che ne onori pubblicamente e collettivamente la memoria».(fn)