Giocoli (FI): «Il Comune tuteli i diritti delle donne di religione musulmana presenti nel nostro territorio»
Iniziative dell'amministrazione «a favore delle donne di religione musulmana presenti nel nostro territorio». Le chiede, in una mozione, la consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli. Un analogo documento è stato presentato in consiglio regionale dalle colleghe di partito Rossella Angiolini, Anna Maria Celesti e Stefania Fiscagni.«Hina Saleem, una ragazza pakistana residente a Brescia si ricorda nella mozione - è stata uccisa dal padre, Mohammad Saleem, in maniera premeditata e a seguito di una "riunione di famiglia" che ne ha decretato la "condanna a morte" perché considerata una "cattiva musulmana". A Prato una trentenne magrebina ha denunciato il proprio convivente per maltrattamenti e violenze, sfociati spesso anche in abusi sessuali che l'uomo giustificava in quanto la convivente non rispettava i precetti della religione islamica, non portava il velo e non disdegnava i valori e il modo di vita propri dell'occidente».Bianca Maria Giocoli sottolinea che «una parte, purtroppo non irrilevante, del mondo islamico, sulla base di precetti religiosi e culturali considerati non negoziabili, calpesta deliberatamente i diritti fondamentali delle donne, le loro libertà primarie, la loro dignità, spesso giungendo anche a decretarne la morte. Nella maggior parte dei casi sono proprio le donne le vittime di parte della cultura islamica che oggettivamente ne limita i diritti e ne calpesta le libertà. Al contrario un'altra parte del mondo islamico si mostra convinto della possibilità di coniugare i precetti della religione musulmana con le libertà civili e religiose».«Se pure l'accoglienza è un principio fondamentale di una società democraticamente evoluta ricorda la consigliera di Forza Italia tuttavia non è possibile "sacrificare" l'essenza stessa dei nostri valori, tra cui l'irrinunciabile parità dei diritti tra gli uomini e le donne, le libertà individuali, la dignità dell'essere umano, in nome di un vago richiamo alla società multietnica e al rispetto di tutte le culture e religioni».La mozione invita l'amministrazione «a condannare in maniera esplicita, senza indecisioni ed ambiguità, non solo i gravissimi fatti accaduti ma anche quella parte di cultura islamica che evidentemente li genera e che trova proseliti nel nostro territorio»; «ad individuare e sostenere il mondo islamico realmente moderato che riconosce e rispetta i valori occidentali»; «a promuovere un monitoraggio, in accordo con le associazioni di volontariato di ispirazione laica e cattolica, sulla condizione di vita delle donne islamiche nel nostro territorio per attivare programmi di sostegno in favore delle donne in difficoltà». (fn)Questo il testo della mozione:MOZIONEOggetto : invita il Sindaco ad assumere iniziative a favore delle donne di religione musulmana presenti nel nostro territorioIL CONSIGLIO COMUNALERicordato che Hina Saleem, una ragazza pakistana residente a Brescia, è stata uccisa dal padre, Mohammad Saleem, in maniera premeditata e a seguito di una "riunione di famiglia" che ne ha decretato la "condanna a morte" perché considerata una "cattiva musulmana";Ricordato che la madre di Hina Saleem, pur negando di essere al corrente della volontà omicida del marito e della famiglia, ha ribadito che la ragazza conduceva una vita lontana dai precetti dell'Islam essendosi omologata al modus vivendi occidentale e che, a dimostrazione di questo, si era anche legata sentimentalmente ad un ragazzo italiano;Ricordato che a Prato una trentenne magrebina ha denunciato il proprio convivente per maltrattamenti e violenze, sfociati spesso anche in abusi sessuali che l'uomo giustificava in quanto la convivente non rispettava i precetti della religione islamica, non portava il velo e non disdegnava i valori e il modo di vita propri dell'occidente;Valutato che si contano numerosi fatti analoghi e che una parte, purtroppo non irrilevante, del mondo islamico, sulla base di precetti religiosi e culturali considerati non-negoziabili, calpesta deliberatamente i diritti fondamentali delle donne, le loro libertà primarie, la loro dignità, spesso giungendo anche a decretarne la morte;Considerato che abbiamo anche assistito ad atti di prevaricazione culturale da parte di alcune frange del mondo islamico contro la cultura occidentale, i suoi simboli laici e religiosi, i costumi e le convinzioni più profonde e radicate in materia di libertà personali, civili e religiose;Preso atto che nella maggior parte dei casi sono proprio le donne le vittime di parte della cultura islamica che oggettivamente ne limita i diritti e ne calpesta le libertà;Preso atto al contrario che parte del mondo islamico si mostra convinto della possibilità di coniugare i precetti della religione musulmana con le libertà civili e religiose;Considerato che, se pure l'accoglienza è un principio fondamentale di una società democraticamente evoluta. tuttavia non è possibile "sacrificare" l'essenza stessa dei nostri valori, tra cui l'irrinunciabile parità dei diritti tra gli uomini e le donne, le libertà individuali, la dignità dell'essere umano, in nome di un vago richiamo alla società multietnica e al rispetto di tutte le culture e religioniINVITA IL SINDACOA condannare in maniera esplicita, senza indecisioni ed ambiguità, non solo i gravissimi fatti accaduti ma anche quella parte di cultura islamica che evidentemente li genera e che trova proseliti nel nostro territorio;Ad individuare e sostenere il mondo islamico realmente moderato che riconosce e rispetta i valori occidentali;A promuovere un monitoraggio, in accordo con le associazioni di volontariato di ispirazione laica e cattolica, sulla condizione di vita delle donne islamiche nel nostro territorio al fine di attivare programmi di sostegno in favore delle donne in difficoltà.Bianca Maria GiocoliFirenze, 11 settembre 2006