La morte di Graziano Grazzini, il ricordo di Toccafondi: «Un uomo vero, che ha vissuto tutto quanto gli si è posto davanti»
Questo il testo dell'intervento del vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi:«Venerdì a salutare Graziano Grazzini, prima in Provincia suo attuale luogo istituzionale, e poi nella chiesa di San Michele a San Salvi sua chiesa di una vita, c'era tanta gente, un'infinità. Arrivavano da tutta la città, i vari comuni della Provincia, dalle svariate parti della Toscana, da altre città o regioni d'Italia, anche chi negli anni si era spostato altrove è tornato a Firenze. Chi venerdì, non avendolo saputo prima, ha appreso la notizia dai giornali ed era altrove, è corso per salutarlo. Era tutta una testimonianza del fatto che Graziano nella sua vita ha lasciato, ovunque sia passato, una scia, e tutta quella scia in questi giorni è come si fosse tutta illuminata a testimonianza di quello da cui ognuno era stato colpito: Graziano e la sua umanità, l'amore all'uomo e all'umano.Simili gesti di popolo dimostrano l'affetto ad un uomo buono. I tanti messaggi che sono arrivati ai familiari, alle istituzioni e ai giornali, da semplici cittadini, amici, conoscenti, da uomini e donne impegnati in politica in minuscoli comuni o in parlamento, persone che lo conoscono da una vita e gente che lo ha incontrato pochi mesi fa. Chi ci ha fatto un percorso insieme fino a chi ci aveva parlato una volta sola perchè le mogli erano nella stessa stanza di ospedale durante il parto. Gli amici dell'infanzia, quelli del calcio, i suoi allenatori, i compagni di squadra e anche gli avversari. Gli amici che hanno condiviso con lui la passione politica, quelli della DC, adesso sparsi in tanti partiti che con lui hanno vissuto i passaggi storici del partito dei democratici cristiani e tutti i suoi amici della politica attuale, semplici dipendenti di Comune e Provincia, coloro con cui condivideva le tantissime iniziative culturali e sociali. Tutte queste persone erano lì a testimoniare che erano interessate a come Graziano vivesse tutto con interesse, è come se Graziano abbia conosciuto tanti da un semplice interesse comune, ma conoscendolo era impossibile non diventarci amico per quella sua esplosiva umanità, tanto che quell'interesse comune rimaneva, ma iniziava una amicizia su tutto.Graziano era stimato per quello che era, una stima che andava oltre gli schieramenti politici. Ho letto messaggi e ascoltato parole che mai avrei potuto immaginare, ho visto persone di estrazione politica molto differente, portare episodi reali e dialoghi concreti avuti con Graziano inimmaginabili e impensabili in un mondo, quello della politica, dove molto spesso, su tutto, domina il cinismo.Insomma in questi giorni si è raccolto e ha testimoniato un popolo che ha dimostrato riconoscimento e amicizia ad un uomo vero, che ha vissuto tutto quanto gli si è posto davanti. Ma cosa è che ha reso Graziano così vero da seguirlo in questi anni e da ringraziare in questi giorni con tanta reale commozione? Graziano aveva incontrato il cristianesimo, attraverso la famiglia prima e il movimento di Comunione e Liberazione poi, un cristianesimo vivo che c'entra con tutto, che non lascia fuori niente, era stato fatto oggetto di quell'attenzione che poi ha rivolto a tutti quelli che nella vita lo hanno anche solo sfiorato e che gli sono stati vicino in questi giorni.Graziano adesso sperimenta la vita eterna ma prima ha sperimentato, e ci ha fatto sperimentare, il centuplo sulla terra. Amare, vivere, dialogare, abbracciare cento volte più intensamente. A tutti coloro che lo hanno conosciuto interessa proseguire la sua amicizia e interessa sperimentare questo centuplo sulla terra».(fn)