Ataf, Checcucci (AN): «Gravi le continue erogazioni di pubblico denaro»
Questo il testo dell'intervento della consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci:«Dopo l'aumento del 20% del biglietto dell'A.t.a.f. per arginare l'ormai irrimediabile deficit finanziario dell'azienda di trasporto pubblico fiorentina che si è mangiata parte del capitale sociale (7,5 milioni di euro) a causa del bilancio ampiamente negativo, adesso il comune regala alla società per azioni due aree di proprietà pubblica per un valore che si aggira intorno ai 25 milioni di euro.Non basta l'ingiustificato aumento delle tariffe, a fronte di un servizio che rimane sempre scandente, adesso arrivano anche i regali immobiliari per ristorare le casse, in particolare, il patrimonio dell'azienda.L'aspetto più grave restano le continue erogazioni di pubblico denaro sottoforma di iniezioni di liquidità o attraverso conferimenti che vengono effettuati dal Comune all'azienda che, essendo società per azioni, è soggetto di natura privata e dovrebbe vivere sulla base della propria autonomia organizzativa, gestionale e quindi economica/finanziaria. Contrariamente l'azienda beneficia ancora di aiuti che dovrebbe essere semmai riservati ad enti pubblici economici in tutto e per tutto dipendenti dalla Pubblica Amministrazione, (come lo era prima il consorzio A.t.a.f.) e non a Società che si definiscono e sono società private alla pari di tutte le altre che sono costrette a stare sul mercato e a dimostrare attraverso la managerialità i risultati e la loro effettiva efficienza e solidità.Nonostante il settore del T.P.L. sia un settore particolarmente difficile perché per definizione non redditizia, il caso A.t.a.f. rappresenta il prototipo di una gestione fino ad oggi inefficiente che non ha mai fatto attenzione ai numeri di bilancio, ma che non ha neanche reso un buon servizio ai fiorentini come dimostra il paragone con altre aziende di T.P.L. in Italia.Il tentativo di giustificazione che l'Amministrazione ha fornito riguardo al primato di Firenze come città dove i cittadini sono i più tartassati d'Italia teneva anche conto del servizio di trasporto pubblico locale? Si direbbe proprio di no».(fn)