Firenze Parcheggi, Gaia Checcucci (An): "Rivedere il ruolo della Spa fiorentina e le scelte politiche e strategiche assunte dal Comune"

"Rivedere il ruolo e la politica di Firenze Parcheggi anche alla luce delle indicazioni negative registrate nel bilancio 2005". E' quanto ha dichiarato la consigliera di Alleanza Nazionale e presidente della commissione controllo Gaia Checcucci."In questi giorni è arrivato in commissione controllo il bilancio della società Firenze Parcheggi con la relazione del presidente Francesco Brizzi dove si legge chiaramente la riduzione di un terzo per quanto riguarda gli utili. In cifre si tratta di 498.000 euro nel 2005 a fronte di 1.500.000 euro ricavate nel 2004 dove al punto delle entrate derivanti dai parcheggi si legge una diminuzione dei ricavi di 500.000 euro nel 2005"."Nella relazione del presidente – ha spiegato Gaia Checcucci - si avverte una chiara preoccupazione per una situazione che non andrà a migliorare nel 2006. Il bilancio negativo è registrato in particolare per le nuove aree di sosta di piazza Beccaria e piazza Caduti dei Lager dove, come afferma lo stesso presidente, per quanto riguarda il primo manca una seria operazione di marketing pubblicitario e per il secondo le sue sorti sono indissolubilmente legate a quelle di Firenze Fiera e alle iniziative in programma alla Fortezza'"."Stesso destino per Viale Europa che nei primi mesi di apertura ha registrato un pessimo bilancio e risultata totalmente inutilizzato dai fiorentini. Questo ci fa capire che anche per il prossimo anno la situazione parcheggi non migliorerà il suo trend negativo. Una prospettiva assai preoccupante per una società che ha in gestione tutto il suolo pubblico di Firenze, che impone tariffe alte e che evidentemente ha alle sue spalle scelte politiche e strategie sbagliate alle quali la città non risponde"."Nel bilancio inoltre si legge – ha affermato ancora la presidente della commissione controllo - che la Spa fiorentina spenderebbe ben 521.000 euro in consulenze, vorrei sapere che tipo di consulenze necessitano una spesa così ragguardevole, chiederò alla società il dettaglio di queste uscite"."Nonostante la situazione assai disastrosa si continua a privilegiare questa società affidandogli di fatto la gestione di altri due nuovi parcheggi, quello di piazza Vittorio Veneto e di piazza del Carmine. I due parcheggi saranno probabilmente acquisiti da Firenze mobilità come ristoro del project Financing e gestiti da Firenze Parcheggi, senza gara d'appalto e attraverso l'avvallo e la valutazione di una commissione già al lavoro per stabilirne il valore economico. Giuridicamente questo non è possibile, non si può affidare senza una gara d'appalto spazi di suolo pubblico in gestione ad una società in un settore dove ci sono altri competitor semplicemente perché l'amministrazione comunale ne possiede il 51%"."Un discorso a parte merita la questione delle competenze degli ausiliari del traffico, per le quali non sono state rispettate dal Comune di Firenze le indicazioni fornite in una circolare della Prefettura del 2005 – ha commentato ancora Gaia Checcucci - dove se ne limita le competenze, né quelle contenute nella mozione approvata recentemente in commissione controllo con la quale si chiede di annullare lo storno, ovvero il rimborso alla Firenze Parcheggi per ogni sanzione rilevata. In aggiunta a questo si decide di modificare il contratto di servizio con una delibera di Giunta senza l'avvallo del consiglio comunale e di assumere 12 nuovi vigilini che vengono pagati dalla società fiorentina"."Alla luce del quadro estremamente negativo tracciato dal bilancio e del comportamento dell'amministrazione comunale come suo braccio strumentale – ha concluso la consigliere di An - auspico un ripensamento del ruolo della Firenze Parcheggi. Questo anche in vista delle nuove normative dettate dal decreto Bersani che all'art.13 esorta le amministrazioni ad evitare il più possibile monopoli delle aziende a partecipazione pubblica. La Firenze Parcheggi non può trattare come una società privata, considerandosi di fatto pubblica e non può continuare a gestire servizi e trattative private che vanno oltre il suo originario oggetto sociale".(pc)