Hiroshima: 61° dell'Olocausto atomico, intervento della consigliera (Ds) Susanna Agostini

In occasione dell'anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima, la consigliera comunale (Ds) Susanna Agostini, che lo scorso anno ha rappresentato l'Amministrazione comunale nelle celebrazioni dei 60 anni, interviene per ricordare quella data:"‘Dormite in Pace, l'errore non sarà ripetuto' è scritto sulla cassa di pietra posta sotto il Cenotafio che contiene i nomi di tutte le vittime. Duecentomila vite umane. Tra queste, tanti i bambini. Anche quest'anno la cerimonia avverrà nel Parco della Pace. L'immensa area verde, tra due fiumi, adiacente al Genbaku Domu. E' l'edificio noto come Palazzo dell'Atomica, di cui si conserva accuratamente lo "scheletro". E' rimasto in piedi, ha resistito, pur se collocato sull'esatto punto della deflagrazione della bomba. Alle ore 8,15 del 6 agosto 1945 un fungo nero oscurò il cielo. Il bombardiere americano B-29 aveva sganciato nel cielo di Hiroshima la prima bomba atomica della storia. Immediatamente la temperatura raggiunse quella della superficie solare e tutto ciò che si trovava intorno, persone, animali, oggetti, fu istantaneamente vaporizzato.Un testimone ha detto: "Fu come un lampo di magnesio. Prima cercammo di fuggire verso il campo aperto, ma non potemmo, perché un largo fronte di fuoco ci veniva incontro. Sentivamo un gran caldo e non potevamo respirare. Dopo poco cominciò a piovere. Il fuoco ed il fumo bruciavano la gola, allora si aprì la bocca per bere ma era un liquido nero e cadeva a grandi gocce, bruciava. Tutto questo avveniva alla distanza di un diametro di 300 metri dal luogo dell'impatto dell'atomica. Da dove cioè, le persone contaminate hanno potuto sopravvivere, alcune per pochi anni".Nel Parco della Memoria, domenica 6 agosto il sindaco di Hiroshima e presidente della ‘Mayors for Peace' Akiba Tadatoshi parlerà a migliaia di convenuti per il 61° anniversario. Nelle prime file, gli ‘hibacushà', i contaminati dall'atomica ancora vivi. Il nostro pensiero solidale sarà lì, con loro, insieme alla volontà di Pace che ha contraddistinto da sempre la nostra comunità.Oggi più che mai è necessario non celebrare con ritualità la memoria dell'evento, inizio di un cambiamento per la storia dell'umanità intera. Dobbiamo rispetto a ciò che è scritto sotto il Cenotafio. Consapevoli, purtroppo, che ‘l'errore' continua a perpetuarsi, anche con nuove e terribili armi di aggressione di massa che uccidono civili inermi. Le istituzioni tutte devono sentirsi sempre più impegnate nella responsabilità di dare soluzione ai conflitti. Contribuire alle ricostruzioni dei territori, garantendo servizi per la salute e il benessere dei popoli.Il coraggio da dimostrare oggi, l'atto eroico da compiere, resta soltanto quello di fermare ogni guerra".(fd)