Decreto sui ricongiungimenti familiari, Amato (FI): «Provvedimento irresponsabile e pericoloso»

«Il decreto emesso dal Governo riguardo ai ‘ricongiungimenti familiari' è un provvedimento irresponsabile e pericoloso». E' quanto sostiene il consigliere e senatore di Forza Italia Paolo Amato che sulla questione ha presentato un interrogazione al Ministro degli Interni Giuliano Amato.«Non bastava – ha aggiunto – la sanatoria per 350 mila immigrati irregolari così come la promessa di una cittadinanza dai tempi dimezzati per i cittadini extracomunitari o l'annuncio di voler concedere per ‘ius soli' la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati, anche se irregolari, contraddicendo la stessa carta costituzionale. Con quest'ultimo decreto, il Governo, proprio mentre chiede aiuto all'Europa per fronteggiare la drammatica emergenza degli sbarchi di clandestini sulle nostre coste, spalanca le porte del nostro Paese a milioni di immigrati, la maggior parte dei quali in età avanzata, mettendo a repentaglio la tenuta del welfare nazionale, senza peraltro fornire al Parlamento alcuna indicazione sull'impatto demografico né, tanto meno, economico di tale provvedimento. Il Governo Prodi, con i suoi superficiali annunci dettati da un terzomondismo tipico di una certa sinistra anacronistica, ha di fatto trasformato l'Italia nel porto franco delle politiche europee dell'immigrazione andando in controtendenza con tutti gli altri Paesi membri, Spagna compresa».«Alla luce di tutto ciò – ha spiegato Amato – ho presentato in Senato un interrogazione al Ministro degli Interni Giuliano Amato per sapere se, in base ai principi contenuti nel decreto sui ricongiungimenti familiari, sia in grado di formulare una stima degli immigrati in procinto di trasferirsi nel nostro Paese e se possa quantificare in termini economici l'impatto sul sistema previdenziale italiano del sopracitato provvedimento ; se non ritenga che la promessa di una procedura più snella e semplificata per l'ottenimento della cittadinanza italiana da parte degli extracomunitari, non possa rappresentare, agli occhi dei futuri immigranti, uno stimolo ulteriore per scegliere l'Italia come meta finale del proprio percorso, e come questo si concili con la richiesta d'aiuto avanzata dal Ministro stesso presso l'UE per arginare l'eccezionale flusso migratorio dall'Africa verso l'Italia; se possa illustrare quali siano le valutazioni in base alla quali, a fronte di un aumento della quota dei permessi di lavoro per lavoratori extracomunitari nel nostro Paese, si cerchi di importare, attraverso il provvedimento sui ricongiungimenti familiari, un altrettanto alto, se non superiore, numero di cittadini extracomunitari in età pensionabile e,infine, se possa chiarire quale sia la sua posizione sul riconoscimento del diritto di elettorato attivo e passivo per il voto amministrativo ai cittadini extracomunitari residenti in Italia non ancora cittadini italiani, soprattutto sulla base di quanto stabilito dalla Costituzione italiana». (fn)