Dipendenze, in aumento l'abuso di alcol, cannabis e cocaina. L'assessore Cioni: "Un fenomeno complesso che richiede un approccio centrato sul recupero e l'inclusione sociale"
Oltre 1.800 persone per l'uso e l'abuso di sostanze stupefacenti cui si devono aggiungere i quasi 800 soggetti con problemi legati all'alcol. Sono questi i numeri degli utenti dei servizi territoriali fiorentini per problematiche legate alla dipendenza illustrati oggi dall'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni. Erano presenti anche i rappresentanti del Coordinamento comunale dipendenze l'organismo che riunisce tutte le istituzioni pubbliche (dal Comune all'Azienda sanitaria, dalla Prefettura al Provveditorato agli studi) e i soggetti del privato sociale (come le associazioni, le cooperative e via dicendo). Tra questi Paola Trotta del dipartimento dipendenze dell'Azienda sanitaria fiorentina, Antonella Righini del nucleo operativo tossicodipendenze della Prefettura, il presidente del Ceis Don Giacomo Stinghi ed Enrico Palmerini del Progetto Arcobaleno."Le dipendenze rientrano nel fine istituzionale della Società della Salute ha esordito l'assessore Cioni ed è per questo che oggi con le rappresentanze istituzionali e associative che operano in questa area vogliamo dare un quadro esauriente di come affrontiamo le problematiche emergenti ed alcuni dati di tendenze sul nostro territorio".Da una parte l'utenza dei servizi territoriali (ovvero 6 Sert di cui uno competente per Sollicciano) risulta stabile con una tendenza all'aumento del consumo di alcol, cannabis e cocaina, pur mantenendo l'eroina la centralità come sostanza di uso primario. Su un totale di 1.876 soggetti in carico ai servizi fiorentini, di cui 1.526 maschi e 350 femmine, il 75% manifesta uso primario di eroina, il 11% di cannabis ed il 10% di cocaina. I nuovi casi sono 608 pari al 32% del totale degli utenti. Per quanto riguarda le sostanze, la più usata tra gli utenti dei Sert è ancora l' eroina, che conta 1.423 tossicodipendenti, la cannabis è all' 11% mentre la cocaina sale al 10,3%,. Un dato più contenuto rispetto a quello nazionale (13,5%), come ha evidenziato Paola Trotta dell'Azienda sanitaria che ha anche sottolineato come la seconda sostanza d'abuso è una sostanza legale, ovvero l'alcol. "Sono sempre di più sono le persone con problemi di abuso di alcol che si rivolgono alle strutture: l'anno scorso 781 persone mentre sulla base di stime epidemiologiche sul territorio fiorentino si prevedono 15mila persone con problemi di alcool".A questi si devono aggiungere i dati relativi al carcere dove la presenza di tossicodipendenti ha registrato nell'ultimo anno un deciso incremento passando, a livello nazionale, dal 25% al 29% degli ingressi di cui il 25% recidive. E i dati fiorentini, in questo ambito, sono emblematici: "A Sollicciano ha spiegato l'assessore Cioni il 40% dei detenuti è in carcere per problemi legati alla tossicodipendenza, cui si devono aggiungere le 50 persone ospiti' presso l'istituto di custodia attenuata Gozzini e una decina dell'istituto minorile Meucci. In tutto siamo sull'ordine di 450-460 persone. Un dato davvero preoccupante ha aggiunto l'assessore resto ancor più grave dal fatto che un detenuto su quattro, dopo essere uscito, rientra in carcere: tutto questo testimonia, una volta di più, la necessità di politiche che puntino più sul recupero e l'inclusione sociale piuttosto che sulla repressione".Tornando alla situazione sul territorio, molta attenzione viene riservata anche alla popolazione giovanile. I servizi di prevenzione messi in atto dal Comune insieme all'Asl e al terzo settore sono numerosi: nel 2005 sono stati contattati oltre 5mila ragazzi (1.300 in strada, 3mila in occasione di concerti o di rave party o fuori dai pub, 590 nelle scuole e 500 presso il centro Java). Senza contare le consulenze e gli interventi personalizzati (100), gli interventi di bassa soglia (100 contatti), il reinserimento sociale e lavorativo (40 persone). I servizi hanno anche effettuato una ricerca sull'andamento dell'uso di sostanze nella popolazione giovanile attraverso interviste e questionari mirati su un target specifico di giovani (un campione di 400 ragazzi tra i 14 e 26 anni rilevati in contesti ad alto rischio come discoteche e rave party). Da questa ricerca, ovviamente non rappresentativa dell'intera popolazione giovanile, si evidenzia un uso elevato di alcol per il 98% degli intervistati, di superalcolici per l'82%, di cannabis per il 78%, di cocaina per il 32%, di eroina per il 6,5%. Da sottolineare anche che il 34% degli intervistati dichiara di utilizzare più di una volta la settimana l'alcol, il 28% la cannabis, il 22% i superalcolici e il 4% la cocaina. L'andamento rilevato sui policonsumi evidenzia un uso frequente di alcol, superalcolici e cannabis cui seguono gli stimolanti.Per quanto riguarda il luogo di assunzione è da rilevare che oltre ai contesti di intrattenimento discoteche, concerti e via dicendo, la percentuale più elevata degli intervistati riferisce di consumare prevalentemente a casa propria (50%) o di amici (67%). "Un fenomeno ha aggiunto l'assessore Cioni che richiede da parte dei servizi un ripensamento degli interventi di prevenzione". Inoltre riferiscono che quando hanno avuto problemi con le sostanze si sono rivolti quasi esclusivamente ad amici. Anche l'area della marginalità è impegnata nelle problematiche della tossicodipendenza ospitando 42 soggetti tossicodipendenti nelle strutture del polo della marginalità che, insieme agli utenti inviati dai Sert nelle strutture, rappresentano il 18% del totale.Infine i dati del nucleo operativo delle tossicodipendenze della Prefettura che mostrano come la maggioranza delle segnalazioni sono relative alla cannabis e crescono quelle relative alla cocaina. (mf)IN ALLEGATO GLI INTERVENTI ATTIVATI NEL 2005PIANO INTEGRATO DI SALUTE AREA DIPENDENZENegli ultimi dieci anni di lavoro nell'ambito delle dipendenze il Comune di Firenze con il Dipartimento Dipendenze della Asl 10 e il Terzo Settore hanno portato avanti un modello di ricerca, sperimentazione e realizzazione di interventi che agiscono su specifiche esigenze territoriali, con modalità di stretta integrazione tra pubblico e privato. Integrazione sancita e promossa dai lavori del Coordinamento Comunale Dipendenze a cui partecipano rappresentanti degli oltre rappresentanti del volontariato e della Prefettura.Nella città di Firenze gli interventi di prevenzione, cura, riabilitazione e di inclusione sociale vedono impegnati con pari dignità, professionalità e rispetto reciproco, operatori pubblici e del privato sociale con l'obiettivo di offrire interventi mirati e adeguati al contesto sociale e individuale dei soggetti e dei gruppi target.Nel 2005 gli interventi attivati sono stati strutturati su due aree, ovvero la PREVENZIONE suddivisa in tre percorsi specifici (famiglie, territorio, scuola) e l'INCLUSIONE articolata in due percorsi (bassa soglia, promozione del reinserimento sociale e lavorativo dei soggetti tossicodipendenti).PREVENZIONE: AREA FAMIGLIALe attività di prevenzione rivolte alle famiglie hanno molteplici obiettivi: promuovere il benessere nelle relazioni familiari attraverso la promozione di relazioni consapevoli nel rapporto tra genitori e figli; offrire momenti di riflessione individuale e di gruppo attraverso incontri con esperti; offrire opportunità di consulenza ai genitori; promuovere la sinergia tra enti e istituzioni pubbliche e private che si occupano di educazione e cura degli adolescenti (Asl, scuole, associazioni del privato sociale e del volontariato); attivare un percorso di socializzazione e promozione del benessere per adolescenti a rischio di abuso di sostanze.Questi i progetti avviati:Progetto Forum Genitori (gestito direttamente dal Comune di Firenze )Il Forum Genitori è un progetto di prevenzione primaria che vuole offrire ai genitori e in generale agli adulti un punto di riferimento cittadino sui problemi e le dinamiche del rapporto con i figli. Concretamente si tratta dell'apertura di un servizio di consulenza psicologica gratuita per genitori una volta la settimana presso il Centro Giovani Giava via Pietrapiana (lunedì 18-20); dell'apertura di un gruppo di incontro per genitori condotto da uno psicologo esperto nello stesso centro (sempre lunedì ore 21-23); attivazione di incontri con i genitori nelle scuole fatta dagli psicologi del Forum Genitori. Nel 2005 sono state realizzate 99 ore di consulenze annuali e sono stati raggiunti 70 genitori.Progetto Villa LorenziData la complessità del fenomeno del disagio minorile, in cui le sostanze stupefacenti sono culturalmente diffuse e facilmente reperibili assistiamo a una richiesta sempre maggiore di interventi su ragazzi dai 14 ai 17 anni da parte dei servizi sociali, delle scuole e delle famiglie. Per questo è stato attivato un intervento che prevede contemporaneamente sia attività rivolte ai minori che ai genitori all'interno di una struttura che si fa carico di molteplici aspetti del problema. Nel 2005 sono stati coinvolti 40 genitori e 15 minori.PREVENZIONE: AREA TERRITORIOIl territorio è inteso come una rete di servizi che dal lavoro di strada (Progetto Operatori di Strada) passa per le azioni di prevenzione di un centro territoriale di prevenzione (Centro Giovani Java) dove accogliere e orientare i giovani su temi quali le sostanze, il lavoro , il tempo libero e i rapporti familiari. A questo si aggiunge il lavoro rivolto alla popolazione giovanile all'interno di contesti di aggregazione legati al mondo della notte e del divertimento (discoteche, pub e bar, rave party legali ed illegali). Inoltre, sempre gli operatori di strada, intervengono nelle scuole su richiesta dei Ser.T. Sul territorio è presente anche il Centro Caos situato in Borgo Pinti, che propone un percorso psico-pedagogico a giovani che fanno un uso problematico o abusano di sostanze legali e illegali.Progetto Operatori di stradaIl progetto Operatori di strada si avvale di un'équipe che opera nel territorio utilizzando un camper decorato e attrezzato con strumenti multimediali. Questo mezzo costituisce un punto di aggregazione mobile, fornisce delle possibilità in più ai giovani di incontrarsi, confrontarsi, ricevere informazioni sul lavoro e sui servizi, e permette quindi di entrare più facilmente in contatto e stabilire delle relazioni con i giovani. Molteplici gli obiettivi di questo lavoro: esplorazione e conoscenza delle realtà giovanili, della loro cultura e dei loro linguaggi; diffusione di informazioni sugli effetti e sui rischi di abuso di varie sostanze legali e illegali; promozione di esperienze di aggregazione e di autogestione nei e tra i gruppi informali; presenti sul territorio. Attraverso il progetto sono stati avviati inoltre interventi specifici e mirati rivolti ai giovani dei quartieri ad alto rischio della periferia cittadina. Ogni anno vengono contattati una media di 1.300 giovani, 300 in media i contatti stabili e 3.500 le persone che ricevono materiale informativo.Centro Giovani JavaIl Centro Giovani Java situato in via Pietrapiana è un servizio rivolto alla popolazione giovanile, per l'accoglienza, il contatto e la diffusione di informazioni preventive circa l'uso e l'abuso di sostanze legali e illegali, in accordo con altri servizi e progetti attivi sul territorio. Offre consulenze gratuite e orientamento su vari temi legati alla condizione giovanile come studio, lavoro, tempo libero e propone laboratori multimediali. In un anno gli utenti sono circa 500 mentre i contatti occasionali arrivano a 2.500.Progetto InterzoneE' un servizio di prevenzione primaria e secondaria dalle dipendenze rivolto alla popolazione giovanile all'interno di contesti di aggregazione legati al mondo della notte e del divertimento (discoteche, pub e bar, rave party legali ed illegali) attraverso la presenza di operatori esperti in tali luoghi. Numerosi gli obiettivi di questo progetto: prima di tutto incrementare le conoscenze sui luoghi di uso e abuso di sostanze con particolare riguardo alle nuove droghe e monitorare il fenomeno; in secondo luogo promuovere e distribuire materiali informativi mirati sui rischi connessi all'uso di sostanze legali ed illegali e alle malattie a trasmissione sessuale; inoltre intervenire con azioni di riduzione dei rischi e del danno; infine promuovere e facilitare l'accesso ai servizi territoriali della rete socio-sanitaria anche con azioni di accompagnamento e sostegno. Ogni anno vengono effettuati 3mila contatti con una popolazione di età compresa tra i 15 e i 25/30 anni.Centro Caos 41Il Centro Caos è un progetto di prevenzione mirato a sviluppare percorsi psico-pedagogici individualizzati, in collaborazione con i Ser.T fiorentini, rivolti a giovani dai 14 ai 24 anni con problemi di uso problematico o abuso di sostanze legali e illegali. Oltre a incontri e laboratori rivolti ai giovani, sono previsti anche gruppi di incontro con i genitori per lo sviluppo delle competenze genitoriali. Ogni anno vengono seguiti in media 10 utenti con programma personalizzato.PREVENZIONE: AREA SCUOLAIn ambito scolastico l'intervento dei progetti è complementare al lavoro degli operatori dell'Azienda sanitaria nelle scuole. Molteplici gli obiettivi di questa azione integrata: prima di tutto fornire informazioni concetto di dipendenza e sulle sostanze psicoattive; inoltre la sensibilizzazione alla percezione del rischio dell'uso e consumo delle sostanze psicoattive; ancora le analisi dei comportamenti a rischio diffusi fra gli adolescenti, partendo dalle conoscenze e dalle esperienze degli studenti, e delle motivazioni all'uso di sostanze psicoattive. Da sottolineare poi la promozione delle motivazione al "non uso", degli stili di vita consapevoli e sicuri e della conoscenza dei servizi e delle opportunità presenti sul territorio e nella scuola.Il lavoro con le classi delle scuole superiori nel 2005 ha coinvolto 586 studenti.INCLUSIONE SOCIALEL'area inclusione vuole rispondere ai bisogni di coloro che già da tempo sono conosciuti dai servizi per le tossicodipendenze e si trovano in condizioni di disagio sociale ed economico, in mancanza di situazioni abitative precise o in mancanza di lavoro e di una rete relazionale di supporto. Questa area quindi interviene sulla marginalità e inclusione sociale e intende sviluppare un approccio integrato nella erogazione di servizi primari e/o di inserimento lavorativo e sociale.Pertanto l'area inclusione viene suddivisa in due percorsi specifici: ovvero l'accoglienza a bassa soglia (Progetto Tanas) e la promozione del reinserimento sociale (Progetto Lo Scarponcino, Progetto Ponte Rosso) e lavorativo di soggetti tossicodipendenti (Progetto Formazione Lavoro).Progetto Tanas Associazione InsiemeOpera nell'ambito del contesto metropolitano fiorentino con interventi per favorire l'integrazione sociale delle persone che vivono in condizioni di marginalità estrema (persone dipendenti da sostanze d'abuso, senza fissa dimora, immigrati). Un centro di accoglienza diurno dove le persone in difficoltà vengono accolte senza alcuna precondizione e dove ricevono una prima risposta alle loro esigenze primarie (ascolto, vitto, alloggio, lavanderia, indumenti). Agli ospiti non viene fatta alcuna richiesta che possa costituire una discriminante per usufruire dei servizi del centro, fatto salvo il divieto di portare e consumare sostanze all'interno. Ogni anno si contano in media 100 contatti/utenti.Progetto Ponterosso Centro di Solidarietà di Firenze ( C.E.I.S. )Il progetto è rivolto a soggetti tossicodipendenti in cura presso i Sert o a ex tossicodipendenti che conducono un tenore di vita accettabile ma con bisogni di supporto nel campo della socializzazione, del tempo libero e delle relazioni interpersonali. Viene offerto un sostegno per un uso positivo del tempo libero, con attività culturali, ludiche e sportive, finalizzate a migliorare la qualità della vita. Il progetto coinvolge ogni anno una decina di tossicodipendentiProgetto Lo Scarponcino (Associazione Arcobaleno )Il progetto intende dare una risposta concreta alla fase, forse più delicata, di reinserimento ovvero al momento in cui la persona si trovare a misurare la propria autonomia nella quotidianità, riaffrontando quelle difficoltà che in gran parte erano state in precedenza fattori di crisi. E' determinante in questo momento svolgere quel ruolo di prossimità leggera che offre un appoggio e un confronto valorizzando la capacità di decisione e di scelta che contribuisce ad aumentare l'autostima. Sono state attivate le reti familiari rafforzate dalla presenza di tutor individuali come punto di riferimento. A ciò si aggiungono percorsi di orientamento e di informazione per un avvio professionale adeguato, in modo da diminuire l'impatto sfavorevole con il mondo del lavoro. Ogni anno sono una decina i tossicodipendenti che concludono positivamente i programmi terapeutici.Progetto Formazione LavoroIl progetto è rivolto agli utenti in carico ai Ser.T: si tratta di un'azione di supporto ai programmi riabilitativi che consiste in azioni di orientamento, breve formazione individualizzata e inserimenti lavorativi con gettone di presenza. Il progetto è rivolto in media a 15 utenti all'anno.