Mozione Serpieri, Cellai (AN): «Evviva la sinistra postcomunista»
Questo il testo dell'intervento del vicecapogruppo di Alleanza Nazionale Jacopo Cellai:«In un momento storico così delicato e complicato la grande speranza di una nazione è quella di poter contare su un popolo. Che si riconosce e si cimenta in una propria storia, in una propria terra e in una comune appartenenza ad una comunità umana. Ed è a questo proposito che il nostro paese mi appare oggettivamente debole. Capace di sentirsi unito solo in occasione dei mondiali, come se un pallone potesse davvero rappresentarne l'anima. Sono queste le grandi conquiste dell'era post ideologica ? Immaginavo un paese negli anni 2000 voglioso di mettere da parte anacronistici schematismi atti a dividere compatrioti tra buoni e cattivi, giusti e sbagliati, in nome di scelte compiute più di 60 anni fa. Immaginavo un paese capace di contestualizzare i fatti e di conseguenza riconoscere le cose positive compiute e realizzate dagli uomini aldilà dei giudizi complessivi sui regimi cui appartenevano. Credevo sinceramente in un paese che avrebbe riconosciuto dall'unità d'Italia alla marcia su Roma fino alla resistenza il percorso di uomini che con le loro azioni hanno tentato di dare un'anima, un'identità, una casa comune di valori agli italiani. Ebbene qual è il grande risultato di oggi ? Quello di vedere città come Firenze gestite da una sinistra che dopo aver continuato orgogliosamente a rifiutare un ricordo a Gentile, decide di revocare l'intitolazione di una strada a Serpieri, anch'egli reo di essere considerato espressione del fascismo e dunque da condannare, da ignorare, da dimenticare. Indipendentemente dalla sua storia personale e dalla sua "opera" universalmente riconosciuta, come nel caso di Gentile. Purtroppo la sinistra Fiorentina non è che lo specchio di una cultura politica che non conosce di fatto il significato della parola Nazione, come dimostra il rifiuto di concedere una strada ai caduti di Nassiryia : non per ignoranza per carità ma per una più profonda e pericolosa convinzione di possedere la verità assoluta sulla storia come sulla politica, di ieri come di oggi, basti pensare al modo sprezzante con cui sono stati trattati coloro che hanno tentato di modificare la costituzione, considerati come barbari ed incivili. Ecco perché a sinistra politici e politicanti si sentono chiamati a delegittimare e rimuovere chiunque o qualsiasi cosa non sia in linea con il pensiero unico che per loro è quello dell'intera nazione. O di quella intelligente, comunque. Peccato che questa classe "superiore" d'Italia le elezioni le abbia vinte per poco più di 25000 voti. Forse gli altri sono tutti inferiori, pùo darsi, ma in ogni caso escludere volontariamente metà del paese dalla sua stessa storia non può significare altro che disconoscere il senso di una nazione e di un popolo. Con tutti i rischi che ne conseguono. E le fratture che si producono.Evviva la sinistra post (???) comunista».(fn)