Fondazione Palazzo Strozzi, Bosi (FI): «Assomiglia sempre di più a Firenze Mostre»
Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi:«Più va avanti la vicenda della costituzione e della piena operatività della Fondazione Palazzo Strozzi e più si ha la sensazione di dover ripercorrere le note vicende di Firenze Mostre, con i suoi deficit da capogiro, improvvisazione organizzativa ed un fumoso progetto culturale. Ma andiamo per ordine.1) Il documento di programmazione appare più come una carta di intenti e di belle speranze che un fondato documento di pianificazione delle attività e della gestione finanziaria della Fondazione.2) Non presenta un quadro esaustivo della situazione e delle prospettive economico-finanziarie, con particolare riferimento alla presenza di soci privati (se ne dovrebbero individuare una ventina, oltre ai due istituti di credito già presenti, ma a tutt'oggi la loro ricerca è in corso) e alla misura del loro conferimento, al numero ed alla quantità delle sponsorizzazioni (di cui non si specificano le modalità e le possibilità di acquisizione), alla genericità delle previsioni circa gli introiti delle manifestazioni culturali proposte (si indicano cifre mai raggiunte, stimate in 1/1,5 milioni di biglietti e, addirittura con la sola mostra-evento, tra la primavera e l'estate, si ipotizzano 150-200 mila visitatori, ossia l'obiettivo dell'intera stagione) e, in generale, ai costi di gestione dell'ente. Paiono inoltre troppo ottimistiche le previsioni date sull'incidenza dell'operato della Fondazione sui flussi turistici. Manca inoltre una concreta analisi del rapporto fra costi e possibili ricavi.3) manca un piano delle attività culturali in calendario con grosse riserve sulla portata e sul successo delle uniche tre/quattro iniziative indicate:a) la mostra di Cezanne appare come l'editio minor della mostra di grande successo tenutasi a Bergamo nel 2005 che ha raccolto ben 88.000 visitatori (mancano infatti le opere di Renoir e non è dato conoscere se verranno ripresentate le 14 tele già esposte nel capoluogo lombardo: alla domanda posta in Commissione non si è risposto, si è fatto unicamente cenno all'eventuale presenza di opere provenienti dalla Casa Bianca, che poi si rivelano essere appena una, pur di grandissimo pregio).b) le celebrazioni Galileiane, previste per il 2008-2009, sono ancora in gestazione e appaiono come la riproposizione di uno dei progetti culturali cardine di Firenze 2010, ossia del Piano Strategico di cui si è persa la traccia. Non sono inoltre specificate le sinergie con gli enti statali competenti e con le amministrazioni locali interessate (Pisa e Padova e le rispettive Università)c) anche se non compare nel "Documento di Programmazione" si propone la gestione di tutto il complesso delle attività ed iniziative legate alle celebrazione del 70° del Maggio Musicale Fiorentino, con la creazione di un apposito comitato che si pone come terzo incomodo fra l'Ente Teatro comunale e la Fondazione Palazzo Strozzi.d) si parla addirittura della riproporre una nuova mostra su Botticelli (vedasi dichiarazioni della vice presidente Acidini dell'11 luglio u.s.), quasi che l'arte fiorentina si esaurisse in quest'unico nome, sperando di bissare il successo della precedente iniziativa.4) Alla luce delle ben note difficoltà legislative non si parla più della gestione integrata dei musei comunali e provinciali, né della realizzazione e dell'utilizzo della futura sede del Museo di Arte Contemporanea.5) Tuttora non conosciamo il nome del futuro Direttore dell'ente, ma pare sia già stata anticipata la consistenza dei suoi emolumenti (400mila euro annui, più l'appartamento di servizio). Il Presidente Bini Smaghi ha solo detto, dietro mia sollecitazione, che sono di meno, senza tuttavia precisare la cifra esatta.6) manca inoltre un piano per l'ottimizzazione della gestione degli spazi espositivi.7) Si rileva, infine, che la nuova Fondazione ripropone in buona sostanza lo schema gestionale, con tutte le sue incongruenze e negatività, di Firenze Mostre.8) All'appello di Nardella e della Campi, a non attribuire carattere politico alla discussione sulla Fondazione, rispondo chiedendo: avete mai chiesto all'opposizione di contribuire fattivamente alla creazione del nuovo soggetto? Direi proprio di no. Gli appelli bipartisan vengono lanciati dalla maggioranza soltanto quando fa comodo»(fn)