Rinasce il Museo di Mostar, grazie anche alla cooperazione del Comune di Firenze. L'assessore Siliani: "abbiamo lavorato per restituire alle popolazioni un simbolo della loro civiltà"

Domani a Mostar sarà inaugurato il nuovo museo sul Ponte, simbolo della città, ed al quale ha lavorato anche il Comune di Firenze.Il "Museo del Ponte Vecchio" viene alla luce a distanza di due anni dalla ricostruzione dello Stari Most (Ponte Vecchio) di Mostar, distrutto nel novembre del '93, grazie ad un progetto di collaborazione e cooperazione internazionale promossa dalla Toscana."La ricostruzione di Mostar, alla quale hanno partecipato gli enti locali della Toscana, dalla Regione al Comune di Firenze fin dal 1995, quando finì la terribile guerra civile, non è solo una ricostruzione fisica della città, della quale il ponte è sicuramente il simbolo più importante, ma è, prima di tutto, la rinascita delle ragioni in una convivenza fra culture, storie ed etnie diverse che è da sempre l'elemento caratterizzante la terra di Bosnia".È il commento di Simone Siliani, assessore alla cultura ed alla cooperazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo, che sin da settembre del 1995, un mese dopo la fine della guerra civile, si è recato in quei luoghi devastati e ha lavorato per fare incontrare e collaborare i sindaci dell'etnie croate e musulmane, quando ancora non c'era dialogo e gli scontri erano ancora in corso. In quegli anni, Simone Siliani era assessore alla cooperazione alla Regione Toscana.Il museo vuole testimoniare l'antica storia di un manufatto di straordinario fascino, portato all'attenzione mondiale dalle vicende belliche, dando un contributo alla rinascita di Mostar a partire dallo sviluppo turistico di una città che oltre al ponte e alle sue torri nasconde altri tesori dell'architettura civile e religiosa ottomana.L'inaugurazione avverrà nella sede della Torre Tara, una delle due torri che fiancheggiano il ponte (anch'esse ricostruite con il sostegno internazionale) con i fondi del Ministero degli Esteri italiano e della Regione Toscana (Programma Seenet, gestito da Ucodep) e l'assistenza tecnica del Comune di Firenze."Attraverso il programma Seenet, si è cercato di cogliere un'importante sfida: che la Toscana facesse sistema nelle proprie attività di cooperazione – ha commentato Roberto Barbieri responsabile dell'Unità Cooperazione Internazionale di Ucodep –. Come Ong toscana, Ucodep ha svolto un importante ruolo di coordinamento complessivo del programma, facilitando i rapporti tra partner toscani e del sud est europeo. Il Comune di Firenze ha collaborato in maniera efficace all'interno di Seenet sviluppando ulteriormente il proprio rapporto con Mostar".Per l'Amministrazione Comunale, parteciperanno all'inaugurazione i due dirigenti Marcello Lotti, responsabile della cooperazione culturale che ha curato il progetto, e Piera Moscato, responsabile della cooperazione internazionale."La violenza etnica e la pulizia etnica alla quale si sono adoperati i vari Milosevic, Tujiman – ha proseguito l'assessore Siliani – non è riuscita ad interrompere questa storia di convivenza che oggi riprende. Il Comune di Firenze è lieto di avere contribuito con il progetto del museo che domani si inaugura sul Ponte di Mostar e con i progetti di sviluppo turistico e culturale ai quali stiamo continuando a lavorare".Il progetto museografico di Mostar prevede una triplice ripartizione: nei cinque piani della torre (che termina con un belvedere) sono esposti i reperti ritrovati durante la ricostruzione del ponte (attrezzi da lavoro, ceramiche, palle di cannone, monete) evidenziando il territorio, la costruzione, il commercio, la difesa. Nel sottosuolo della torre sono evidenziati i resti archeologici dei due ponti in legno che hanno preceduto la costruzione del ponte sotto Solimano il Magnifico, nel 1566. Infine, nei nuovi locali realizzati in continuazione degli scavi, sotto la via del mercato vecchio, sono invece illustrate le varie fasi di indagine e ricostruzione del ponte tra il 1999 e il 2004, per finire nel bookshop e l'uscita sulla stessa via del Mercato.Nell'altra torre saranno realizzati un Centro di Documentazione sul patrimonio culturale dell'intero territorio di Mostar ed un centro di esposizioni temporanee fondato sullo stesso lavoro di ricerca e documentazione.Al progetto hanno collaborato anche l'Istituto Orientale dell'Università di Sarajevo, l'Agenzia Stari Grad per lo sviluppo cittadino, i tecnici del Comune di Mostar, l'agenzia SEENET di Mostar affidata all'ONG toscana Ucodep. (uc)