Osservatorio sui servizi pubblici, lettera di Checcucci e Nascosti (AN) al sindaco

Questo il testo della lettera della consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci e del consigliere provinciale Nicola Nascosti:«Firenze il 16/06/2006Al Sig Sindaco del Comune di FirenzeAl Presidente del Consiglio ComunaleE p.c. A tutti i Capigruppo ConsiliariAl Direttore Generale Carlo PaoliniIn riferimento alla delibera di Giunta del 13.07.2006 n. 562 di cui abbiamo appena preso visione su ODE, riguardo alla costituzione di un Osservatorio sui servizi pubblici locali, desidero esprimervi una serie di considerazioni riguardanti il rapporto fra Consiglio e Giunta che questa delibera pone inevitabilmente e maldestramente, al centro di un dibattito politico che necessita di un autorevole intervento del Primo cittadino e del Primo rappresentante del Consiglio Comunale. Ne va, a ns. giudizio della credibilità del Consiglio, della correttezza dei rapporti fra esecutivo e assemblea.Proprio a tale riguardo, nell'ambito del servizi pubblici locali e delle partecipate comunali, il Consiglio ha fatto un lungo percorso – dal 2000 – volto alla costituzione di un Osservatorio/Agenzia sui servizi pubblici, analogamente a quanto esiste in molte altre città del Paese. Ognuno dei gruppi consiliari e delle persone che in rappresentanza di essi hanno lavorato - ripeto dal 2000- a questo progetto, ha dovuto fare qualche passo indietro per poter trovare un punto di convergenza con gli altri colleghi, tenendo conto delle diverse sensibilità e del diverso approccio al problema.Purtuttavia, molto è stato fatto e, soprattutto negli ultimi due anni, è stato individuato un percorso ed una metodologia da seguire che stiamo portando avanti con coerenza e con determinazione. Le commissioni competenti – controllo e affari istituzionali - nel corso di quest'anno hanno avuto incontri molto interessanti ed approfonditi con le altre realtà in cui esistono Osservatori o Agenzie di questo tipo ( Torino, Roma, Grosseto ad esempio) cercando proprio di comprendere le modalità operative di queste strutture, i pregi ed i difetti delle stesse, le eventuali incongruenze o difficoltà che esse riscontrano, la configurazione e la loro organizzazione interna.Ciò al fine di arrivare a scegliere per Firenze quella che potrebbe essere il modello migliore, magari creandone uno ad hoc, facendo tesoro dell'esperienze passate proprio per non ripetere gli stessi errori. Contestualmente sono stati individuati i dipartimenti universitari specializzati in questo settore e contattato gli ordinari delle rispettive facoltà per organizzare un seminario che avrebbe dovuto tenersi nel mese di giugno ma che, poi, è stato rinviato a settembre per pressioni in tal senso da parte di alcuni rappresentanti dell'esecutivo. Il seminario con coloro che si occupano di questa materia e con i rappresentanti politici dei consigli comunali nella quali queste strutture esistono avrebbe dovuto rappresentare un momento nel quale comprendere e far comprendere anche dal punto di vista scientifico i diversi profili del controllo che l'Osservatorio può porre in essere, nonché le diverse metodologie applicative dello stesso. Per una volta, prima di proporre, magari senza sapere e conoscere, l'idea era quella di conoscere e sapere prima, per poi arrivare ad una proposta.Tutto ciò appare francamente messo in discussione, anzi negato, da una delibera del 13 luglio u.s. con la quale l'Assessore proponente individua un Osservatorio che è assolutamente il contrario di quello che ci proponevamo noi, per filosofia, struttura, operatività e utilità. Nessuno di noi vuole una "commissioncina" bis con i consiglieri comunali, che si propone di fare un'attività per la quale occorrono altre competenze. Il modello quale quello contenuto nella proposta di Giunta che, fra l'altro, era già stata veicolata dall'Assessore e non risulta avesse ricevuto molti consensi anche dalla stessa maggioranza, è un duplicato di una commissione con i consiglieri comunali che, piuttosto che avere un effettivo supporto, praticamente se lo danno per conto proprio. Ci chiediamo: l'esigenza manifestata unanimemente di avere un Osservatorio per la città, per i cittadini e, quindi, anche per i loro rappresentanti eletti che consenta loro di fare meglio il proprio dovere di indirizzo e controllo dei servizi, si risolve con una commissione di consiglieri comunali? Delle due l'una: o in questi anni abbiamo perso tempo, oppure la volontà della Giunta e del Sindaco è proprio quella di fare una struttura di questo tipo che neghi propriamente il nostro percorso ed il lavoro sin qui fatto e l'esclusiva competenza del Consiglio all'indirizzo ed al controllo.Crediamo che sia arrivato il momento di fare chiarezza una volta per tutte e di iniziare l'Iter per la costituzione di un Osservatorio coinvolgendo l' Università e vista la rilevanza economico e sociale del settore, le Categorie economiche e sociali lasciando al Consiglio il ruolo determinante non solo di indirizzo e controllo ma di periodica verifica e aggiornamento della Carta dei Servizi che ad oggi nessuno ha svolto.Noi reputiamo che Firenze meriti qualcosa di diverso rispetto a quello che è contenuto nel documento e sia in grado di proporre un modello utile per la Toscana.Siamo certa che comprenderete le ragioni di questa missiva e restiamo nell'attesa di un chiarimento e di una decisione necessario non più rinviabile dal il Primo Cittadino.Distinti salutiPer il Gruppo di Alleanza NazionaleGaia CheccucciNicola Nascosti»