Reperti archeologici nei cantieri della tramvia, Bianchi e Picchi (FI): «Interrogazioni a sindaco e ministro dei beni cultuali»

Una interrogazione sulla «questione dei reperti di epoca romana trovati durante gli scavi dei cantieri tranviari nel Lungarno del Pignone» è stata presentata dal consigliere di Forza Italia Jacopo Bianchi. Sulla vicenda è intervenuto anche l'onorevole Guglielmo Picchi, con una interrogazione al Ministro dei Beni Culturali.«Questa interrogazione – ha spiegato l'onorevole Picchi – porta sul tavolo del Ministro Rutelli un problema delicato in vista della realizzazione della tramvia da parte dell'Amministrazione comunale fiorentina la quale ha progettato con superficialità il percorso e non ha ascoltato quanto dichiarato dal gruppo di Forza Italia del Comune di Firenze che aveva già denunciato la presenza del porto augusteo e di quello leopoldino».«Lo avevo sospettato – ha ricordato Jacopo Bianchi – e ripetutamente ho tentato di richiamare l'attenzione dell'amministrazione comunale presentando specifici atti in consiglio fin dal settembre del 2005, anche grazie a varie segnalazioni di cittadini giunte al nostro sito www.sosconsigliere.it. L'obiettivo era promuovere i necessari approfondimenti in merito all'antico porto fluviale e alla cappella presenti nel lungarno del Pignone. In collaborazione con il Comitato de LaportAccanto e il Consigliere del quartiere 4 Simone Billi abbiamo effettuato ricerche e presentato una documentazione attendibile che testimonia l'esistenza di un antico scalo portuale fluviale, convalidabile peraltro da un basamento individuato tra le macerie del cantiere e riconducibile all'antico porto del Pignone».«Il 3 ottobre 2005 scorso, rispondendo all'interrogazione – ha aggiunto Bianchi – il vicesindaco Matulli scriveva che "sono stati eseguiti rilievi e sondaggi che non hanno evidenziato alcun elemento che riconducesse al cosiddetto "antico scalo portuale" e che comunque gli scavi si svolgono sotto la sorveglianza della Soprintendenza che non ha indicato, nel parere al progetto, alcuna prescrizione per l'ipotizzata presenza di elementi di interesse archeologico. Oggi, invece, si afferma di sapere che doveva esserci un antico attracco nella zona, forse uno degli attracchi della colonia di Florentia. Allora per quale motivo i lavori sono proseguiti senza i necessari approfondimenti?».«Con la mia interrogazione – ha concluso il consigliere di Forza Italia – conclude Bianchi – chiedo di sapere cosa sta emergendo dagli scavi, da quanto tempo sono stati rinvenuti i reperti archeologici, quali saranno le conseguenze in termini di ritardi nei lavori, di grandi variazioni progettuali nonché di costi aggiuntivi dovuti al mancato rispetto degli obblighi contrattuali. Voglio anche conoscere se potevano essere salvate le abitazioni di piazza Paolo Uccello oggi abbattute evitando i gravi disagi che hanno vissuto e stanno vivendo i cittadini». (fn)