Riordino del decentramento. Primo passo verso le municipalità. L'assessore Bevilacqua: "entro questo mandato, la proposta operativa"
Si è tenuta ieri sera la seduta della giunta comunale con la partecipazione dei presidenti dei cinque quartieri, sul tema della riforma del decentramento.Firenze si riorganizza incamminandosi verso le municipalità che sostituiranno i quartieri.Il riordino del decentramento è uno dei punti del programma di mandato del sindaco Leonardo Domenici che ha commentato dicendo che "i quartieri fiorentini svolgono da tempo un lavoro importante sul governo della città e nel rapporto con i cittadini, ad esempio, per il verde pubblico, i servizi sociali, i servizi manutentivi e d'informazione. Dovremo anche capire qual è, nei cinque quartieri, il migliore assetto possibile, anche per il personale che ora, alla luce del decreto Bersani sulle liberalizzazioni, dovrà occuparsi anche di nuove materie, ad esempio del trasferimento di proprietà delle automobili"."È necessario ha concluso il sindaco Domenici continuare a lavorare sui problemi quotidiani che possono essere meglio percepiti e affrontati dai quartieri. Vi sono ulteriori margini di crescita del loro ruolo e dei compiti da loro assolti; ad esempio con un riassetto delle deleghe ed il loro completamento".Ieri, nella seduta di giunta, l'assessore alla partecipazione democratica e ai rapporti con i quartieri, Cristina Bevilacqua, ha illustrato, insieme ai presidenti dei cinque quartieri, il programma di lavoro per il riassetto delle circoscrizioni ed il percorso per la nascita delle municipalità."Entro la fine di questo mandato dovremo arrivare ad una proposta operativa per la realizzazione delle municipalità che dovrà assicurare dei risultati già nel 2009 ha spiegato l'assessore Bevilacqua . Il modello del decentramento dovrà essere imperniato sulle municipalità; già altre città ci stanno lavorando per dare alle circoscrizioni poteri rafforzati, così da mettere in atto gli indirizzi politici in modo più innovativo".Da alcune settimane ha iniziato ad operare il gruppo di lavoro per la riforma del decentramento, composto dai rappresentanti dei quartieri e del Consiglio Comunale.I quartieri gestiscono direttamente numerosi servizi: manutenzione degli immobili, diritto allo studio, punti anagrafici decentrati, URP, la gestione di buona parte del verde pubblico, degli impianti sportivi, dei servizi sociali, interventi a favore delle popolazioni rom, servizi di carattere culturale, educativo, ricreativo, politiche per i giovani, gestione degli impianti sportivi, biblioteche dei quartieri.Dopo la relazione dell'assessore Cristina Bevilacqua, sono intervenuti i presidenti dei cinque quartieri."Quello che ci aspettiamo, è un cambiamento, seppure lento, ma fortemente voluto, poiché i quartieri sono la prima interfaccia con la cittadinanza ha commentato Stefania Collesei, presidente del Quartiere 5 e gestiscono servizi molto importanti come quelli sociali"."Il valore aggiunto dei quartieri per Giuseppe D'Eugenio, presidente del Quartiere 4 è quello di essere il primo front-office con la cittadinanza. Siamo un piccolo terminale dell'Amministrazione; la città, gli assessorati sarebbero sicuramente più poveri senza i quartieri. I quartieri possono essere strumenti per rafforzare la democrazia attraverso la partecipazione. Bisogna cercare di rafforzare il decentramento in alcuni settori, costruendo un nuovo modello"."La discussione va sviscerata tenendo conto dell'area metropolitana. Il Comune capoluogo dovrebbe svolgere il ruolo di regia, delegando maggiormente ai quartieri le politiche legate al territorio ha commentato Andrea Ceccarelli presidente del Quartiere 3 . Sul piano pratico, i quartieri già oggi sono dei grandi URP che possono intervenire direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini"."Il quartiere è erogatore di servizi di prossimità, decentrando sempre di più gli aspetti gestionali. In questo modo l'Amministrazione Centrale potrebbe dedicarsi maggiormente alle scelte strategiche in un virtuoso gioco di squadra ha sottolineato Gianluca Paolucci, presidente del Quartiere 2 . Potremmo occuparci più direttamente di alcuni temi: operando nell'ambiente, nei servizi sociali, nella programmazione di interventi sul territorio (come la segnaletica stradale o la piccola mobilità). Bisogna potenziare alcune deleghe e snellire altre, migliorando l'attività amministrativa"."Mi auguro che questi incontri con la giunta possano proseguire. Nel mio quartiere ha commentato Stefano Marmugi, presidente del Quartiere 1 cerco di valorizzare le rionalità e di lavorare sulle piccole situazioni, raccogliendo i suggerimenti dei cittadini, spiegando che la città sta cambiando come vogliono loro, e che le municipalità possono favorire questo processo". (uc)