Firenze Parcheggi, De Zordo: «La giunta non chiarisce le discordanze dei dati sui proventi delle multe e sui vigilini»

«La giunta non risponde nel merito dei rimborsi dati a Firenze Parcheggi dai proventi delle multe nè tantomeno chiarisce le modalità di assunzione dei 12 nuovi vigilini che verranno 'prestati' alla società partecipata, per fare le multe nelle zcs fuori dagli spazi blu». E' quanto ha dichiarato Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo, intervenendo in consiglio comunale con due domande di attualità presentate sulla partecipata comunale.«Il rapporto con Firenze Parcheggi è un argomento scomodo da approfondire pubblicamente per l'amministrazione comunale - ha sottolineato De Zordo - l'assessore Albini non chiarisce gli importi accertati e dati negli ultimi quattro anni a Firenze Parcheggi e ad Ataf per i rimborsi relativi ai vigilini, per un totale complessivo di 7 milioni e 619.000 euro: i 9 milioni e 500 mila di euro che risultano dai dati forniti al Consiglio sono stati da lei smentiti. Non ha specificato a chi siano andati i fondi che Firenze Parcheggi sostiene di non aver ricevuto nella totalità. Potrebbe essere Ataf, anche se è difficile pensare che sia Ataf ad aver ricevuto gli oltre 2 milioni di euro rimanenti che Firenze Parcheggi ha dichiarato di non aver incassato: Ataf ha solo 18 "ausiliari del traffico", addetti al controllo delle corsie preferenziali, mentre Firenze Parcheggi dispone di 45 "ausiliari della sosta", addetti al solo controllo della sosta, ai quali è di fatto destinato il controllo dei parcheggi in città».«Inoltre - ha aggiunto la capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo -l'assessore Albini non ha risposto sul punto specifico dell'assunzione a tempo determinato dei 12 vigilini che verranno assegnati alla Firenze Parcheggi vengono assunti 12 nuovi impiegati con qualifica e stipendi più bassi e poi con un corso di aggiornamento vengono incaricati di fare compiti e mansioni diverse e superiori, facendo le multe per conto di Firenze Parcheggi. Ciò avviene senza accordi con le organizzazioni sindacali - ha concluso Ornella De Zordo - è un cattivo esempio di gestione di personale precario». (fn)