Checcucci e Nascosti (AN): «Chiarimenti su modalità e tempi del progetto di fusione tra Quadrifoglio e Safi per la gestione dei rifiuti urbani»

Chiarimenti su modalità e tempi del progetto di fusione tra Quadrifoglio spa e Safi per la gestione dei rifiuti urbani. Ulteriori delucidazioni sulla situazione economica in cui versa Publiacqua alla luce dell'analisi fatta sull'ultimo bilancio della società. Questi le richieste avanzate dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci e dal consigliere provinciale Nicola Nascosti che hanno anche espresso «disappunto per l'approvazione della delibera da parte della giunta sulla costituzione dell'osservatorio sui servizi pubblici locali, voluto dall'assessore ai beni e servizi Tea Albini». Secondo i due consiglieri, la fusione tra queste due società porta con sé un «problema di governance, perché – come ha sottolineato Nascosti – si tratta di un organismo privato che entra a far parte di un organismo pubblico, cioè si fondono due dei quattro gestori del sistema rifiuti a Firenze, uno pubblico ed uno per il 45% in mano a privati, che ne sono anche i fornitori».«Ci chiediamo inoltre – hanno aggiunto i due consiglieri dell'opposizione – se questa fusione sia compatibile con il decreto Bersani, che qualora diventasse legge, prevederebbe per il 2007 l'affidamento tramite gara Per questo abbiamo chiesto di rinviare il progetto di fusione finché la situazione non sarà chiarita. Con questa unione inizia un percorso ex-novo, per questo la componente privata non può rimanere così come è adesso. Il progetto di fusione deve essere chiaro – insistono i due esponenti del centrodestra – prima di poterlo approvare e semmai il soggetto privato va scelto tramite gara».Per quel che riguarda Publiacqua, Gaia Checcucci e Nicola Nascosti denunciano «la preoccupante situazione debitoria e creditoria della società. Dall'analisi patrimoniale operata dal collegio sindacale risulta che nel 2005 la società ha riportato un utile di 100mila euro, ma che l'indebitamento complessivo verso terzi è passato dai 219 milioni del 2004 ai 317 di quest'anno, con oltre 159 milioni di debiti verso le banche, di cui 59,5 per scoperto in conto corrente. Inoltre – ha continuato Gaia Checcucci - l'ammontare di crediti non riscossi è pari a 223 milioni rispetto ai 221 milioni del 2004, di cui 9 milioni da incassare da parte dell'Aato 3 come integrazione tariffaria per il biennio 2002-2004».«E' inconcepibile – ha puntualizzato la consigliera di AN – che gli oltre 2 milioni di euro sanzionati alla società nel maggio scorso dall'Aato 3 per le illegalità riscontrate in sede di verifica dell'attività di revisione tariffaria, vengano utilizzati per ampliare l'entità degli investimenti realizzabili da parte del gestore. Dove sta la modifica del piano di interventi?».«Altra gravissima anomalia – ha denunciato Gaia Checcucci – è quella di una società la PubliUtenti, che, in violazione delle regole della concorrenza, pretenderebbe di fare la contabilizzazione e la lettura delle utenze senza gara e che, nonostante la corsia preferenziale che le riserva Publiacqua, perde anche quest'anno 50mila euro. Questa società deve soltanto essere sciolta».L'altra critica espressa dai due esponenti dell'opposizione riguarda «l'approvazione, da parte della giunta, della delibera che istituisce l'osservatorio sui servizi pubblici locali, secondo il modello concepito dall'assessore Albini».«Come risulta dalla delibera – hanno rilevato Nascosti e Checcucci - l'osservatorio sarà un organo di supporto al Comune nel controllo, indirizzo ed ottimizzazione dei servizi pubblici allo scopo di garantire i diritti dei cittadini e degli utenti e la qualità dei servizi erogati. Il nuovo organo sarà costituito dal presidente (sindaco o suo delegato), 4 consiglieri (2 di maggioranza e 2 di opposizione), un presidente di quartiere, il direttore generale ed il difensore civico. Un osservatorio al cui interno ci siano i consiglieri comunali e che sia presieduto dal sindaco è una barzelletta ed un'ulteriore violazione delle competenze proprie delle commissioni, ed in particolare quelle controllo ed affari istituzionali, che avevano già preso contatti con le Università del territorio specializzate nel controllo dei servizi per mettere a disposizione della città una serie di esperti. Noi consiglieri facciamo solo politica e non siamo competenti in materia».«L'approvazione della delibera non è stata neppure resa nota al consiglio comunale. Questo può significare solo due cose – ha concluso Gaia Checcucci – o il consiglio comunale non conta niente, oppure, cosa ancora più grave, la giunta ha bloccato un progetto che stava coinvolgendo tutte le forze politiche e che poteva piacere ai cittadini».Secondo Nascosti «è grave che il comune di Firenze, che è un esempio per gli altri Comuni della Regione tiri fuori un modello inutile che poi altri comuni potrebbero seguire». (fn)