Prima casa, Rifondazione: «Abolire l'ICI, sostenere l'affitto e l'acquisto. Colpire la rendita immobiliare»

Questo il testo dell'intervento della capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini e di maurizio de Santis, segretario della federazione fiorentina:«La rendita parassitaria è di gran lunga superiore a qualsiasi fatturato aziendale, tanto che si chiudono le industrie e si aprono nuovi cantieri, in ogni città ogni anno si consuma suolo in favore di nuove cementificazioni, l'unico mercato che tira.In questo settore, enorme è l'evasione e l'elusione fiscale: la grande proprietà compra e vende a prezzi figurativi, incassando enormi profitti, a cui corrispondono tasse irrisorie.I valori catastali sono spesso ridicolamente esigui rispetto ai reali valori di mercato.Nemmeno i piccoli proprietari scherzano: avendo in mano un capitale più piccolo lo sfruttano al massimo; dividendo vecchi appartamenti nei quartieri storici in lucrosi bilocali o monolocali, oppure affittando i vecchi appartamenti al nero a 350 euro mensili a posto letto a studenti, lavoratori e migranti. Poche sono le situazioni in cui l'affitto funziona come integrazione al reddito da lavoro o pensione insufficiente, per le quali si dovranno trovare soluzioni diverse che non abbiano come ricaduta l'effetto di garantire la rendita.Per questo ogni misura che tende ad individuare la proprietà immobiliare, la sua reale consistenza, il reale valore di mercato va sostenuta, come quella contenuta nella recente "manovrina" del governo Prodi.Rifondazione Comunista ha presentato 9 proposte di legge, un pacchetto complessivamente rivolto a garantire un maggior intervento pubblico nel settore dell'affitto e dell'acquisto prima casa, a fissare tetti per gli affitti, ad abbattere l'ICI sulla prima casa, a garantire il rinnovo degli affitti scaduti della grande proprietà; affronta inoltre il tema dell'uso della città attraverso progetti di autorecupero, l'innalzamento dell'ICI sugli alloggi sfitti, il recupero di grandi contenitori nelle città, la prelazione per le dismissioni di grandi proprietà, fino alla possibilità di requisizioni di immobili di grandi proprietà per affrontare l'emergenza abitativa; individua le risorse necessarie e attiva un Osservatorio nazionale della condizione abitativa. In tutto questo le organizzazioni sindacali hanno un ruolo determinante, si a livello nazionale che a livello locale.Firenze rientra a pieno nelle città con emergenza abitativa, con rendita immobiliare strutturale, alimentata da famiglie fiorentine ma più ancora da migranti e studenti e turisti, con appartamenti che risultano non locati, molti contenitori vuoti o in procinto di rendersi liberi per i quali, a meno di una politica di drastico cambiamento da parte dell'Amministrazione, c'è da temere il cambio di destinazione con la conseguente ulteriore espulsione di cittadini residenti.Il Consiglio Comunale si è impegnato ad affrontare la questione, mentre giorno per giorno si tamponano le emergenze legate alle decine di sfratti ogni mese: riteniamo che l'impianto culturale proposto dal pacchetto di leggi presentato al Parlamento debba essere la strada da seguire per aggredire la rendita ed affermare il diritto ad un alloggio per tutti».(fn)