Rumore allo scalo di Peretola, l'assessore Biagi risponde a De Zordo: "Necessario un ruolo più attivo dell'aeroporto"
"Dopo l'installazione del radar, l'aeroporto deve svolgere un ruolo più attivo per quanto riguarda la verifica e il monitoraggio del rumore". E' quanto risponde l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi alla domanda di attualità della capogruppo Ornella De Zordo capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo. "Il 28 giugno, e quindi prima che l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana rendesse note le valutazioni in merito al rumore dell'aeroporto Vespucci relative al 2005, io stesso, quale rappresentante del Comune nella commissione aeroportuale per le procedure anti rumore, avevo scritto alla presidente Donatella Barsotti per chiedere di convocare la commissione stessa". Questo organismo ha già svolto un importante lavoro: ovvero ha approvato le nuove rotte anti rumore, per prima in Italia ha varato il piano di zonizzazione acustica dell'interno aeroportuale. "Spero che commissione sia presto convocata per verificare l'iter procedurale dell'approvazione della zonizzazione acustica continua l'assessore Biagi e anche per controllare e verificare l'effetto delle nuove rotte di decollo sul rumore aeroportuale, in particolare dopo l'entrata in funzione del radar dell'aeroporto di Peretola. Inoltre, rispetto all'ultima riunione, si sono create tutte le condizioni tecniche e oggettive perché l'aeroporto di Firenze possa effettuare il monitoraggio acustico del rumore prodotto dal funzionamento dello scalo. E per capire quali effetti avrà sul rumore aeroportuali la nuova sistemazione nella parte nord della pista". "Spero che la presidente Barsotti convochi al più presto la commissione per valutare insieme tutti questi elementi commenta ancora l'assessore Biagi perché è evidente che da un anno a questa parte alcune condizioni oggettive si sono modificate e quindi necessario che questa verifica venga svolta in modo puntuale e coerente".L'assessore Biagi si sofferma poi sulle criticità evidenziate dal rapporto dell'Arpat. "Dalle prime informazioni sommarie, che mi riservo di approfondire per fornire ulteriori valutazioni al consiglio, il superamento dei 60 decibel previsti dal piano di zonizzazione acustica derivano in particolare dai voli notturni, come precisato dalla stessa Arpat (relativamente al 2005)". Secondo i dati forniti dall'AdF e illustrati dall'assessore Biagi, nel periodo da gennaio a giugno 2006 i voli dopo le 23 sono stati 223. Considerando che l'aeroporto è stato chiuso per circa due mesi, si sono registrati circa 3 voli al giorno al di fuori dell'orario ordinariamente stabilito per il funzionamento dello scalo (ovvero dalle 6.20 alle 23). "Una media di tre voli al giorno mi sembra oggettivamente alta precisa l'assessore Biagi e quindi la commissione aeroportuale dovrebbe capire i motivi alla base di questi sforamenti e capire come fare per mitigare al massimo questo inconveniente". Motivi dipendono soprattutto dai ritardi sui piani di volo e dalla necessità di avere il velivolo a Firenze per i voli del giorno successivo. "Comunque sottolinea l'assessore Biagi il limite dei 60 decibel che il consiglio comunale ha preteso, che è stato inserito nel piano di zonizzazione acustica e che quindi fa parte delle norme regolamentari con cui l'aeroporto di Firenze deve funzionare è un limite solo fiorentino. Il limite massimo previsto nelle zone aeroportuali residenziali è infatti 65 decibel. Visto che siamo stati capaci di trovare gli strumenti per garantire una riduzione ulteriore rispetto ai limiti imposti dalla legge nazionale per l'inquinamento acustico, penso si debba fare di tutto perché questi limiti siano concretamente rispettati" conclude l'assessore Biagi. (mf)