Assemblee elettive, Cruccolini: «Importanti per favorire la partecipazione dei cittadini»

«Il consiglio comunale rappresenta un momento di ascolto e di risoluzione dei problemi dei cittadini, è qui che è necessario cogliere i giusti segnali che ci possono a aiutare a favorire la partecipazione». E' quanto ha dichiarato il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini intervenendo al convegno "Il ruolo delle Assemblee Elettive", al quale ha partecipato il presidente della Camera Fausto Bertinotti e dove si è registrata la presenza di tanti rappresentanti dei consigli comunali dell'area metropolitana.«Un ruolo attivo della cittadinanza nella vita politica – ha spiegato il presidente del consiglio comunale - è segno di democrazia, per questo è importante mantenere un rapporto continuativo con il tessuto sociale anche attraverso una vivace discussione all'interno del consiglio comunale, attraverso la comunicazione e un continuo e costante dialogo, che è risorsa importante per capire e comprendere i bisogni dell'altro. Dalle assemblee elettive è inoltre necessario che arrivino dei segnali forti, sia di natura politica, civile e sociale: come la necessità di una maggior rappresentanza femminile nelle istituzioni, l'opportunità rappresentata dal voto agli immigrati, la presenza di una traduttrice per i non udenti all'interno delle assemblee come già abbiamo adottato nel nostro consiglio comunale».«Altro messaggio è la lotta al disarmo nucleare, una tematica a noi cara visto che il nostro sindaco è vicepresidente dell'associazione Mayors for Peace e che il Comune di Firenze ha stipulato un patto di amicizia con la città di Ghedi dove esiste una base americana e si suppone la presenza di testate nucleari, tutto questo nel segno di una trasversale solidarietà fra enti locali».«Mi appello al nostro presidente della Camera perché faccia propri alcuni di questi segnali a livello nazionale e perché – conclude Cruccolini – si affermi ancor di più la credibilità delle assemblee elettive, attraverso il rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini e contrapponendo alla politica della teoria la politica del fare». (fn)