Aeroporto, Amato, Toccafondi e Bosi (FI): «Per chè il presidente Legnaioli non si è ancora dimesso?»

Questo il testo dell'intervento del capogruppo di Forza italia Paolo Amato, del vicecapogruppo Gabriele Toccafondi e del consigliere Enrico Bosi:«Il Presidente Legnaioli continua, con un silenzio assordante, a ricoprire il proprio ruolo all'interno della società Aeroporti di Firenze SpA come se nulla fosse accaduto. I soci pubblici, all'atto della vendita del 29% delle azioni, avevano predisposto a garanzia del proprio ruolo, il diritto di nomina del Presidente e, per ricoprire l'alto incarico, fu scelto Michele Legnaioli. Un ruolo fondamentale per la sua elezione lo ha svolto la Camera di Commercio di Firenze quale maggior azionista pubblico all'interno della compagine azionaria di AdF SpA.Più in generale la figuraccia è stata fatta dai soci pubblici, visto che il Comune di Prato vendeva, Firenze non ne sapeva niente, il Presidente di AdF di nomina dei soci pubblici non ne sapeva niente, l'assessore ai trasporti della Regione parlava di cooperazione fra gli aeroporti toscani mentre stava prendendo il via la holding con gli aeroporti di Bologna e Torino. Insomma una pessima figura del "sistema toscano" tanto sbandierato dal centrosinistra.Ma ancora più grave è il fatto che sulla vicenda il Presidente Legnaioli, come riferito dall'Assessore Albini, non era a conoscenza di niente. Sta di fatto che, se non sapeva niente, a rigor di logica avrebbe dovuto comprendere, in quelle stesse ore, che il suo ruolo non aveva molto senso. Invece dopo due settimane l'unica cosa che traspare è un silenzio assordante di Legnaioli che ha solo ammesso di non sapere che, nella società che presiede, il socio di maggioranza ha acquistato una percentuale da un socio pubblico, rendendo così possibile un'azione di "offerta pubblica di acquisto" (Opa) totalitaria. Come pure un silenzio imbarazzante dei soci pubblici che sul suo ruolo di Presidente qualcosa dovranno pur dire, almeno se gli verrà confermata la fiducia. In particolar modo dovrà pronunciarsi chi quel nome lo ha proposto agli altri».(fn)