Alessandri (AN): «L'eroismo di Calipari costringe a ripensare il nostro repertorio di schemi approssimativi sui servizi segreti»
«L'eroismo di Nicola Calipari costringe a ripensare il nostro repertorio di schemi approssimativi, e talora anche ingiusti, sui servizi segreti». E' quanto ha dichiarato il consigliere di Alleanza Nazionale Stefano Alessandri che questa mattina ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del giardino intitolato al funzionario del Sismi che ha perso la vita per liberare la giornalista Giuliana Sgrena.«Calipari era un servitore dello Stato. Cioè di noi tutti ha aggiunto il consigliere di AN - era anche funzionario. Più semplicemente, un dipendente pubblico. Alzi la mano chi non ha inchiodato sulla croce degli stereotipi la categoria cui apparteneva: burocrati, maneggiatori svogliati di pratiche amministrative, succhiastipendi a ufo. Poi compare questa figura e ogni banalizzazione si affloscia. Con coraggio e professionalità Calipari ha lavorato a lungo perché Giuliana Sgrena fosse infine sottratta ai suoi sequestratori. Ma il gesto di massimo altruismo va molto oltre ogni ambito di meticoloso esercizio del mestiere. Colpisce ancora più perché non si tratta di un qualsiasi agente di polizia, tanti ne abbiamo visti morire assassinati: nelle azioni di scorta, nella prevenzione del crimine, ma di uno 007, come è invalso nell'uso definire gli operatori dei servizi segreti. Uomini che si muovono nei "coni d'ombra", schivi del palcoscenico mediatico ufficiale. Per questo confusi talvolta con ombre inquietanti, presenze ambigue, infide e sfuggenti. Sempre al limite, ai limiti. Quello di agire nel silenzio è loro preciso compito, ma pochi farebbero loro credito di comportamenti meno che cinici».«Il sacrificio di questo leale e coraggioso servitore dello Stato ha concluso Alessandri ci impone un compito: non gettare fango su chi ogni giorno lavora per la nostra sicurezza e la nostra libertà». (fn)