Linee 2 e 3 della tramvia, Falciani (SDI): «Prima di approvare i progetti esecutivi istituire un "osservatorio" in collaborazione con i Quartieri»
Questo il testo dell'intervento del capogruppo dello SDI Alessandro Falciani:«L'amministrazione comunale non ha ancora approvato i progetti definitivi delle linee 2 e 3 della tramvia. Prima che il consiglio comunale approvi quello esecutivo, occorre istituire un "osservatorio" in collaborazione con i Quartieri predisponendo sopralluoghi e sportelli informativi.Nell'immediato è opportuno che il consiglio comunale impegni il sindaco a rispettare i seguenti indirizzi:1. La tranvia come occasione di riqualificazione urbanaLa tranvia come opzione modale appare congruente sia in relazione alle dimensioni e caratteristiche all'area urbana fiorentina, sia alle prospettive d'integrazione col previsto servizio ferroviario metropolitano. Occorre tuttavia che nelle fasi di definizione progettuale dell'opera si faccia riferimento non solo in termini astratti - alle esperienze più evolute dal punto di vista tecnico e culturale riscontrabili nel panorama europeo. Queste evidenziano come, superando un'impostazione rigidamente settoriale, sia possibile interpretare l'opera che per sua natura impone un ripensamento sull'uso degli spazi stradali - come una grande opportunità di riqualificazione urbana.Tale obiettivo può essere raggiunto solamente, da un lato, facendosi carico degli aspetti funzionali dello spazio pubblico che per effetto della tranvia viene riconfigurato (mantenimento delle relazioni pedonali e ciclabili; riorganizzazione del traffico locale in modo non penalizzante anche mediante l'istituzione di Zone a Traffico Limitato; definizione di un piano parcheggi; localizzazione delle fermate tale da ottimizzarne l'accessibilità; studio delle soluzioni per l'attraversamento dei binari etc.), dall'altro cercando di massimizzare il valore aggiunto che può essere apportato in termini di qualità morfologica, ambientale, percettiva, inserendo l'infrastruttura all'interno di un progetto urbano più esteso, per tutta la lunghezza delle linee.2. Il progetto dei "nodi"In questa logica di integrazione fra la componente trasportistica e la dimensione dello spazio pubblico, particolare importanza assume il progetto dei "nodi" intermodali, ovvero dei dispositivi spaziali, corrispondenti a determinate fermate, in cui può avvenire ed è anzi incoraggiato il passaggio da un mezzo privato (auto, moto, bicicletta) al mezzo pubblico o tra modalità differenti di trasporto pubblico (tram, treno metropolitano, autobus, taxi).Gli obiettivi da perseguire sono, sul piano funzionale:- l'aumento dei "park & ride", ovvero dei parcheggi scambiatori in corrispondenza delle fermate più esterne delle varie linee, tranviarie e ferroviarie metropolitane, che incentivino l'utente a lasciare il proprio mezzo e affidarsi al trasporto su ferro per "addentrarsi" nelle aree urbane più dense;- la ricerca di soluzioni tecniche che rendano il più possibile agevole l'interscambio (percorsi orizzontali e/o verticali brevi e chiari, accessibilità garantita da più direzioni, etc.);Nonché, ancora una volta, sul piano della qualità urbana:- la caratterizzazione di tali dispositivi come "punti notevoli" del sistema urbano, e come tali adeguatamente attrezzati e connotati dal punto di vista architettonico e paesaggistico.3. La qualità delle trasformazioni come strumento di costruzione del consensoL'integrazione del progetto infrastrutturale all'interno di un progetto urbano più complesso e articolato, finalizzato alla qualità complessiva delle trasformazioni, diventa anche come dimostrano emblematicamente alcune esperienze soprattutto francesi un potente strumento di confronto democratico e di costruzione del consenso. A fronte delle inevitabili riduzioni degli spazi occupati dalle automobili private, dei disagi che la fase dei cantieri comporta, delle preoccupazioni che comprensibilmente genera nella popolazione ogni intervento destinato a modificare abitudini consolidate, la qualità delle trasformazioni finali prefigurate nel progetto urbano (e che un progetto infrastrutturale da solo non è certo in grado comunicare) possono non soltanto contribuire in modo decisivo a depotenziare i conflitti, ma assumere il significato di autentiche "compensazioni" per gli abitanti delle aree attraversate (in termini di aumento dell'accessibilità, qualificazione dello spazio pubblico, miglioramento delle condizioni ambientali, valorizzazione immobiliare, etc.)».(fn)