Calciopoli, l'assessore Giani: "Sia fatta una giustizia giusta e non sommaria"
"L'auspicio che mi sento di fare è che si tratti di giustizia giusta e non sommaria perché la città che si identifica con la Fiorentina ha già pagato un prezzo molto alto, come ai tempi della retrocessione in C2". Lo afferma l'assessore allo sport Eugenio Giani alla vigilia dell'inizio del procedimento della giustizia sportiva sullo scandalo del calcio."Giustizia giusta continua l'assessore Giani significa far emergere con forza quello che in questi giorni leggiamo sui documenti che ormai sono diventati pubblici e rivelano come su 5 partite inquisite, la Fiorentina ne abbia vinta solo una. E fa davvero sorridere, pensare che debba essere valutata una partita come quella con la Lazio dove la Fiorentina si vide costretta a subire una clamorosa svista arbitrale, quando il pallone destinato in gol fu fermato con la mano da un difensore, senza che fossero presi provvedimenti di alcun genere. Il quadro che emerge nei confronti della Fiorentina è assolutamente incomprensibile col ruolo che ruolo che attraverso Moggi, ha visto la Juventus al centro della rete dei contatti che possono aver creato l'illecito sportivo. Le parole di Diego Della Valle appaiono sempre più confortate dai documenti che si leggono e conseguentemente la differenziazione della posizione delle società coinvolte fanno capire sempre più che la Fiorentina è stata una vittima del sistema. Con la giustizia sommaria si farebbe un ulteriore danno al calcio e allo sport italiano"."Va apprezzato aggiunge l'assessore allo sport il senso di responsabilità mostrato anche in questa vicenda dalla città e dai suoi tifosi e la solidarietà che in modo così esteso è emersa nei confronti della famiglia Della Valle. Ciò che ci aspettiamo dalla Caf e dagli altri gradi della giustizia sportiva, è che la posizione della Fiorentina sia da considerare per quella che è perché atteggiamenti da giustizia sommaria, che non facciano emergere la forte differenziazione fra le società coinvolte, avrebbe questa volta una ripercussione forte in tutti coloro che in buona fede, dal 2002, si rimboccarono le maniche per far riemergere la Fiorentina da una punizione che non aveva e non ha avuto precedenti fra i grandi club che hanno fatto la storia del calcio italiano, come il ripartire dalla C2 per fatti che esattamente un anno dopo furono graziati a una società come la Lazio, che attraverso il cosiddetto decreto spalmadebiti' non ebbe sanzioni di alcun tipo sulla classifica e sulla posizione della società".(fd)