"Three cantos x Firenze". Inferno, Purgatorio e Paradiso. Un'opera dell'artista cinese Yi Zhou che vivrà a Palazzo Vecchio

Lo Studiolo di Francesco I, la Cappella di Eleonora da Toledo, la Terrazza di Saturno, la facciata di Palazzo Vecchio, la Torre di Arnolfo.Questi i luoghi prescelti dalla giovane artista cinese Yi Zhou per dare vita, domani, alla sua ultima creazione: "Three cantos x Firenze. Prefiguration" che si svilupperà tra le tre cantiche dantesche dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso e che terminerà con uno spettacolo all'aperto, in Piazza della Signoria, aperto a tutti gratuitamente."Con questo progetto vogliamo continuare un programma di arte contemporanea, inteso anche come strumento di innovazione dei modelli e dei gusti contemporanei, dei paradigmi di lettura del mondo attuale, in rapporto non solo con la storia presente ma anche in dialogo col grande patrimonio della città di Firenze – ha commentato il sindaco Leonardo Domenici –. Un programma avviato già con Quarter, Centro Produzione Arte, sostenuto e promosso dall'Amministrazione Comunale di Firenze e che oggi prosegue con progetti di questa importanza laddove, soprattutto l'arte contemporanea, viene presentata in spazi pubblici come Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio ad un'utenza cittadina e turistica non specialistica".L'iniziativa è promossa dall'assessorato alle attività produttive e dall'assessorato alla cultura. Il progetto è di Sergio Risaliti e Edoardo Testori, a cura di Sergio Risaliti."Vorrei sottolineare l'importanza di dare risalto alla contemporaneità di quest'opera d'arte, che segue il progetto di Quarter – ha sottolineato l'assessore alle attività produttive Silvano Gori –, facendo capire che Firenze, oltre a valorizzare l'antico patrimonio culturale, promuove anche il suo «oggi, il moderno, la contemporaneità». È un evento importante anche perché firmato da un'artista cinese; la Cina ha una ricca tradizione culturale, preziosa e sono molto rilevanti anche i rapporti economici che stiamo sostenendo tra Firenze e la Cina"."L'opera di Yi Zhou è un esempio di arte contemporanea che rappresenta un fattore decisivo per lo sviluppo socio-culturale della città di Firenze e fattore di promozione della città nel mondo – ha commentato l'assessore alla cultura Simone Siliani –. Quello di domani sera, si appresta ad essere uno degli eventi di rilievo di Firenze, innovativo, ricercato, sicuramente suggestivo: l'incrocio tra epoche e culture diverse che si trovano nel cuore della città, in Piazza della Signoria".Alle 22,30 sulla facciata di Palazzo Vecchio e oltre il tetto coronato di merli ai piedi della torre di Arnolfo, appariranno le immagini antitetiche di Lucifero e del Paradiso. Uno spettacolo, un'opera d'arte che saranno visibili a tutti, da Piazza della Signoria e che rappresenta la fine di un percorso iniziato nelle sale museali di Palazzo Vecchio.L'angelo ribelle, gigantesco, che sbatte le ali, un paradiso artificiale e virtuale, un paesaggio edenico, esotico e surreale. Saliranno nubi e vapori di due colori, nero e bianco. Finte fiamme, intense da sembrare vive, s'intrecceranno con i raggi dorati, un sogno ad occhi aperti che sorprenderà gli spettatori.Sarà la rappresentazione iconografica del Canto 31 della Divina Commedia di Dante Alighieri, dove gli angeli si avvicineranno al centro della rosa."Le facce tutte avean di fiamma viva, e l'ali d'oro, e l'altro tanto bianco, che nulla neve a quel termine arriva" recita il sommo poeta.Yi Zhou è una giovanissima artista cinese che in pochi anni si è fatta conoscere a livello internazionale; ha vissuto a lungo in Italia, a Roma ed ora vive e lavora tra Parigi e New York.Nella sua opera, il mondo onirico e fiabesco orientale si accompagna ad un uso della tecnologia e della scienza estremamente sofisticato per qualità di ricerca e d'innovazione. Le sue opere nascono sempre dalla sintesi di esperienze culturali ed esistenziale, tecnologiche e spirituali molto complesse. Yi Zhou descrive nelle sue opere (video, foto, disegni, acquarelli, installazioni) il senso effimero della vita, la magia del paesaggio, artificiale e virtuale, il linguaggio visivo e simbolico dell'inconscio, i miti e i simboli orientali e occidentali, figure di vita, amore, morte. Ma tutto si esprime con leggerezza e ironia, stupore e grazia. Nel suo mondo il linguaggio sia esso della tecnica, come della vita o dell'immaginazione, non è mai freddo ne schematico. Colori, segni, forme si strutturano quasi sempre sul linguaggio armonico e musicale della natura, fortemente sensuale e surreale. Nel suo mondo l'esserci, l'io, il mondo, la civiltà, l'ambiente, è percepito come flusso continuo d'immagini e segni da cui nascono complessi racconti figurali.Nel lavoro di Yi Zhou, la capacità di fare uso della più sofistica tecnologia multimediale si accompagna ad una lenta e paziente ricerca iconografica. Perché così da sempre, solo usandola e reinventandola, si rinnova l'arte e la cultura di ogni luogo e di ogni tempo.Quello che sarà possibile ammirare in Piazza della Signoria, sarà l'atto conclusivo di un percorso iniziato dentro Palazzo Vecchio, che potrà essere accessibile solo ad inviti.Vediamo nel dettaglio i luoghi e le opere di "Three cantos" che inizierà alle 18,30."Inferno. Lucifero. La caduta dell'angelo ribelle. La Cappella di Eleonora, luogo di meditazione sul Bene e il Male. Sulla sapienza e la speranza. Sulla dinastia regnante e la buona condotta. Gli affreschi di Agnolo Bronzino. Invenzione abbondante e arte della citazione".È un video che sarà visibile su uno schermo a cristalli liquidi di circa 10 cm appoggiato su una lastra di marmo bianco puro di Carrara. L'opera sarà collocata nella cappella affrescata da Agnolo Bronzino tra il 1540 e il 1546 per la duchessa Eleonora da Toledo, moglie di Cosimo I. Il punto prescelto è il pavimento vicino all'inginocchiatoio sotto la volta. I visitatori potranno entrare a piccoli gruppi. Sostare pochi istanti e uscire ammirando gli affreschi e la pala."Purgatorio. La montagna. La salita. La trasmutazione. Alchimia e scienza sacra. Arte, natura, fisica e metafisica. Lo studiolo di Francesco I. La cava dei diamanti. Le metamorfosi. Il mondo pagano e la religione rivelata. Vita activa e vita contemplativa. L'enciclopedia di pietre e il cimitero delle idee. Labirinto e memotecnica".Un blocco di marmo nero del Belgio, raro e prezioso, di piccole dimensioni (l'altezza della montagna è di 20 centimetri, la base del marmo è di 60x60 e l'altezza è di 40 centimetri) che raffigura la cima della montagna del Purgatorio. Il luogo prescelto per questa esposizione, è lo Studiolo di Francesco I, nel cui centro sarà collocata l'opera. Costruito dal Borghini e dal Vasari tra il 1570 e il 1575 come microcosmo e camera delle meraviglie, restaurato nel 1910 da Alfredo Lenzi, lo studiolo fu stanza segreta, gabinetto alchemico, dove il principe custodiva nei suoi armadi "curiositas, mirabilia e raritas"."Paradiso I. La candida Rosa. Paradiso terrestre. Il paradiso artificiale. Eden e giardino esotico. La sublime visione. L'estasi e la reminescenza. Il terrazzo di Saturno. Il tempo ciclico. Il motto di Lorenzo, il tempo ritorna".La terza opera è una piccola ma preziosa installazione composta di scultura e video. Accanto ad una candida, bianchissima rosa, scolpita nel marmo di Carrara, somigliante ad un fiore di loto, è appoggiato uno schermo video. Nel cuore della scultura di marmo scorreranno immagini surreali e fantastiche, estatiche e esotiche, prefigurazioni di un paesaggio artificiale e virtuale, un paradiso terrestre da visualizzare con l'immaginazione e dal quale lasciarsi suggestionare.Infine, il ritorno all'aperto, alla piazza."Paradiso II. La Piazza. Il cielo stellato. L'invenzione spettacolare. La messa in scena pubblica. L'arte come sogno e apparizione. Dal basso, tra teste mozzate e simboli del potere, verso l'alto estaticamente meravigliati", dove Lucifero ed il Paradiso si staglieranno sulla facciata di Palazzo Vecchio. (uc)