Cellai e Checcucci (AN): «Il tributo di scopo non è la cartina di tornasole dei mali che attanagliano la nostra città»

«Il tributo di scopo non è la cartina di tornasole dei mali che attanagliano Firenze, ovvero sporcizia, degrado e abusivismo, contrariamente a quanto vuol far credere il sindaco». E' quanto sostengono i consiglieri di Alleanza Nazionale Jacopo Cellai e Gaia Checcucci.«Il problema – hanno aggiunto - non è di natura prettamente economica ma principalmente di volontà politica: legare l'impossibilità di risolvere dette problematiche all'inadeguatezza dei fondi a disposizione è soltanto una scusante, nonchè l'ulteriore dimostrazione dell'incapacità di quest'amministrazione di affrontare e risolvere efficacemente il problema. Far rispettare le regole non costa. Anzi, in una città dove le tariffe comunali sono fra le più alte d'Italia: acqua, Tia e Ici detengono record nazionali; dove la sosta, gestita praticamente in monopolio dal pubblico è quasi ovunque a pagamento e con le tariffe in assoluto più alte in Italia e dove, lo ricordiamo, i bus turistici pagano 230 euro al giorno per accedere alla città, per un totale accertato che entra nelle casse dell'amministrazione di oltre 7 milioni, nel 2005, il problema non appare di natura economica».«La questione è squisitamente di natura politica, al pari della lotta all'abusivismo commerciale – hanno concluso Cellai e Checcucci - se, come ci risulta nel corso di un anno sono state rilevate meno di dieci contravvenzioni per violazione dell'articolo 55 del regolamento comunale, relativo al divieto di bivacco; se la polizia municipale continua ad adottare un atteggiamento tollerante nei confronti di coloro che violano queste regole nelle piazze come Santa Maria Novella o nei giardini come quello adiacente alla stazione, lasciando residui vari: vetri, bottiglie, cartacce. Il sindaco non trovi altre scuse per chiedere altri soldi ai fiorentini». (fn)