Bosi (Fi): "Farina, un altro deputato da mandare a casa"
Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi:«Proprio stamani, a Firenze, su iniziativa del SAP, cui hanno aderito esponenti della CdL, si commemora l'agente Fausto Dionisi, assassinato 28 anni fa in via delle Casine, in un conflitto a fuoco con terroristi di Prima Linea evasi dal carcere delle Murate a seguito di una rivolta organizzata dalla stessa associazione sovversiva.Si ricorda che nel "gruppo di fuoco" ideatore e responsabile dell'azione si trovavano Sergio D'Elia, neo parlamentare della Rosa nel Pugno, Corrado Marcetti e Nicola Solimano, rispettivamente Direttore e collaboratore della Fondazione Michelucci, consulenti e collaboratori di amministrazioni pubbliche fra cui il Comune di Firenze e la Regione Toscana. Al rinvio a giudizio, da parte dei procuratori della Repubblica Vigna e Chelazzi, fece seguito una pesante condanna a 30 anni di carcere con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.Da parte di questi "soggetti", che in più occasioni si sono auto assolti per i reati commessi negli anni di piombo, non una sola parola di pentimento o una richiesta di perdono è mai giunta ai familiari delle vittime.In tal senso giudichiamo completamente condivisibile l'azione del SAP di avanzare una proposta di legge di iniziativa popolare che chiede alla politica di non candidare ed eleggere chi ha subito condanne per terrorismo.Ma alla richiesta del SAP, mi permetto di suggerire di includere nel dispositivo della proposta di legge, anche chi è stato denunciato e/o condannato per reati contro lo Stato, l'incolumità pubblica, la produzione ed il traffico illecito di sostanze stupefacenti, oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, porto abusivo di armi, fabbricazione e detenzione di esplosivi. Reati questi (in tutto diciassette) indicati in un rapporto della Digos di Milano al Ministero dell'Interno e attribuiti a Daniele Farina, capo storico del Leoncavallo e attuale deputato di Rifondazione Comunista e neo-vicepresidente della Commissione Giustizia di Montecitorio. L'uomo giusto al posto giusto!Una bella accoppiata con l'altro ex terrorista D'Elia e una nuova prova della deriva morale dell'attuale maggioranza di Governo che in passato non ha perduto l'occasione di catechizzare l'opinione pubblica sull'uso politico della giustizia e delle sue leggi da parte del Governo Berlusconi, salvo poi ad agire proprio in questa direzione, dando credibilità e spessore politico a personaggi che avrebbero il dovere ed il buongusto di ritirarsi in silenzio».(mf)