FI: «All'onorevole D'Elia sia revocata la carica di segretario della Presidenza della Camera dei Deputati»
Una risoluzione «a sostegno della revoca della carica di segretario della Presidenza della Camera dei Deputati dell'onorevole Sergio D'Elia» è stata presentata dal capogruppo di Forza Italia Paolo Amato e dal vicecapogruppo Gabriele Toccafondi. Il documento è stato firmato anche dai consiglieri Jacopo Bianchi, Enrico Bosi, Bianca Maria Giocoli, Massimo Pieri e Marco Stella.«Negli anni del terrorismo si legge nella risoluzione D'Elia figurava tra i "duri" dell'organizzazione Prima Linea e non ha mai, neppure dopo l'abiura della lotta armata o la concessione della semi-libertà, rivolto parole di ricordo, richieste di perdono o mostrato resipiscenza nei confronti dei familiari delle vittime delle azioni terroristiche di Prima Linea e del terrorismo in genere e, anzi, ha assimilato la sua identità e lotta politica degli anni Settanta a quella degli anarchici libertari dell'Ottocento che si ponevano il ben più nobile ed alto ideale della liberazione e dell'unificazione dell'Italia ancora sotto il giogo straniero».«E' inopportuno sottolineano i consiglieri di Forza Italia che un ex terrorista, resosi teorico e protagonista della lotta armata contro lo Stato e le sue leggi, condannato per concorso in omicidio ed in altri reati contro la persona, si sieda ai vertici dell'assemblea legislativa dello Stato contro il quale ha combattuto». (fn)RISOLUZIONEOggetto: a sostegno della revoca della carica di segretario della Presidenza della Camera dei Deputati dell'On. Sergio D'Elia.Proponenti: Paolo Amato, Gabriele ToccafondiAltri firmatari: Jacopo Bianchi, Enrico Bosi, Bianca Maria Giocoli, Massimo Pieri, Marco Stella,IL CONSIGLIO COMUNALERicordato che il 20 gennaio 1978, a Firenze in Via delle Casine, restò ucciso l'agente di Polizia Fausto Dionisi nel corso del conflitto a fuoco avvenuto per impedire la fuga di un gruppo di detenuti dal carcere delle Murate, favorita da un'azione di rivolta ideata ed attuata da un gruppo di esponenti dell'organizzazione terroristico - sovversiva "Prima Linea";Ricordato come l'organizzazione terroristico-sovversiva "Prima Linea" tenne la prima conferenza istitutiva" nell'aprile 1977 a San Michele a Torri Scandicci nel corso del quale gli esponenti del gruppo, tra i cui vertici figurava Sergio D'Elia, stabilirono la regola della continuità tra attività militari ed azione politica dei militanti, regola la cui applicazione costò la vita a 14 persone - tra i quali magistrati, carabinieri, agenti di polizia, operai, dirigenti aziendali ignari passanti - cui deve aggiungersi un numero imprecisato di ferimenti, rapine, agguati, vendette;Richiamata la circostanza che Sergio D'Elia non era soltanto un militante dell'organizzazione, ma un membro del comando della struttura fiorentina di Prima Linea, rappresentante presso il Comando nazionale con funzioni di coordinamento e comando;Ricordato come D'Elia abbia subito una prima condanna a 15 anni di detenzione, a Bergamo, il 5 ottobre 1982, per il tentativo di ferimento del direttore del locale carcere;Preso atto che il D'Elia, il 24 aprile 1983, a Firenze, è stato riconosciuto colpevole di concorso nell'omicidio dell'agente Dionisi e di tutte le azioni di Prima Linea in Toscana e pertanto condannato alla pena di anni 30, poi ridotta a 25 anni di reclusione, con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, quale pena accessoria;Ricordato come nel corso delle indagini disposte dai magistrati Vigna e Chelazzi sul rapimento del dirigente della Ceramica Rai di Città di Castello, Sandro Piccinini, avvenuto il 19 ottobre 1977, in Via Alfani a Firenze, presso la sede del sindacato provinciale dei dirigenti industriali di Firenze, venne accertata la presenza nel commando assaltatore di militanti di Prima Linea, fra cui Sergio D'Elia, Nicola Solimano, Corrado Marcetti ed altri - episodio rivendicato dall'organizzazione terrorista, con tentativo di appiccare un incendio ai locali, analogo a quello già rivendicato a Torino;Ricordato che il D'Elia ha partecipato a numerose altre azioni criminose, fra cui il disarmo di un poliziotto all'aeroporto di Ciampino e l'organizzazione dell'uccisione degli uomini della scorta del procuratore di Milano Mauro Gresti;Ricordato come Sergio D'Elia, che ha figurato negli anni del terrorismo tra i "duri" dell'organizzazione Prima Linea, non abbia mai, neppure dopo l'abiura della lotta armata o la concessione della semi-libertà, rivolto parole di ricordo, richieste di perdono o mostrato resipiscenza nei confronti dei familiari delle vittime delle azioni terroristiche di Prima Linea e del terrorismo in genere e che abbia anzi assimilato la sua identità e lotta politica degli anni Settanta a quella degli anarchici libertari dell'Ottocento che si ponevano il ben più nobile ed alto ideale della liberazione e dell'unificazione dell'Italia ancora sotto il giogo straniero;Ricordato infine che il 28 aprile u. s. Sergio D'Elia è stato proclamato Deputato nelle liste della Rosa nel Pugno e successivamente eletto alla carica di Segretario della Presidenza della Camera dei Deputati al Parlamento Italiano;Giudicato inopportuno che un ex terrorista, resosi teorico e protagonista della lotta armata contro lo Stato e le sue leggi, condannato per concorso in omicidio ed in altri reati contro la persona, si sieda ai vertici dell'assemblea legislativa dello Stato contro il quale ha combattuto;Ribadita la vicinanza ed il sostegno alla famiglia Dionisi e a tutti coloro che hanno sofferto come vittime del terrorismoSI IMPEGNAA sostenere presso la Presidenza della Camera dei Deputati ed altri organi competenti ogni azione tesa alla revoca della carica a segretario dell'Assemblea dell'On. Sergio D'Elia.Paolo AmatoGabriele Toccafondi