Publiacqua, interrogazione di Checcucci e Cellai (AN) sulle «condizioni economico-finanziarie e la riorganizzazione interna del gestore del servizio idrico integrato»

Condizioni economico-finanziarie e riorganizzazione interna del gestore del servizio idrico integrato Publiacqua. Situazione di depurazione e potabilizzazione dell'acqua dopo i 2,1 milioni di euro di sanzione da parte dell'ATO, l'autorità di ambito al gestore. Questi gli argomenti al centro dell'interrogazione che i consiglieri di Alleanza Nazionale, Gaia Checcucci e Jacopo Cellai, hanno presentato al sindaco Domenici.«Esprimiamo preoccupazione – scrivono nel documento - per la mancata trasmissione di informazioni, da parte di Publiacqua, che non consente all'ente d'ambito di esercitare quel controllo di gestione, che è l'unica attività in grado di permettere la verifica del rispetto del contratto di servizio da parte del gestore, e per gli insufficienti standard organizzativi ed il mancato raggiungimento degli standard di servizio e le carenze di servizio».I due consiglieri vogliono chiarimenti anche per quanto riguarda «una riorganizzazione interna che starebbe avvenendo nell'azienda, ed in particolare – ha sottolineato Gaia Checcucci - di una divisione dell'attuale settore per la potabilizzazione/depurazione, ad oggi insieme, in due settori distinti con relative posizioni dirigenziali assegnate "ex novo" alle due divisioni».Altra questione posta dai due esponenti del centrodestra è la conferma di quelle informazioni che «porterebbero ad una distribuzione del personale che lavora al depuratore di San Colombano nei Comuni del Chianti, con una prevedibile compressione dei turni che attualmente vengono fatti all'impianto per ridistribuirli altrove e con le comprensibili conseguenze negative che potrebbero derivarne in termini di servizio e sicurezza».Inoltre c'è la vicenda depurazione e potabilizzazione dell'acqua e le decisioni dell'amministrazione per tutelare i cittadini, dato che «l'impianto di depurazione non è ancora completato e l'attuale collettamento – si legge nell'interrogazione – lascia fuori dalla depurazione gli scarichi in Arno di circa 150.000 abitanti con preoccupanti livelli di qualità delle acque reflue e ciò potrebbe avere pesanti ripercussioni sulla qualità di potabilizzazione delle acque stesse».Gaia Checcucci e Jacopo Cellai hanno poi rilevato che «l'aumento del 6,7% annuo della tariffa rispetto al piano tariffario originario determina una tariffa nell'anno in corso pari a 1,44 euro e 1,50 per il 2007». La loro richiesta è di «rivedere la tariffa, a cominciare dal prossimo triennio, eliminando la parte del canone di concessione, per l'utilizzo delle infrastrutture da parte del gestore, che non riguarda i mutui pregressi e non trasferiti al gestore. Questo canone, non previsto dall'attuale metodo tariffario, non può rappresentare un aggravio in tariffa, perché – puntualizza ancora Gaia Checcucci - con la sua incidenza per metro cubo, dieci volte maggiore rispetto ad altre città e regioni italiane, fa aumentare la bolletta di 0,25 euro al metro cubo i primi cinque anni, 0,26 fino al decimo anno e 0,30 fino al ventesimo, ed i cittadini hanno già pagato le reti con la fiscalità generale». Per questo bisogna «imputare le spese per il funzionamento dell'autorità d'ambito – si legge nel testo dell'interrogazione – a risparmi di spesa che l'amministrazione dovrà essere in grado di effettuare, dato il loro piccolo importo, e non alla tariffa sotto le spoglie del canone di concessione».I due consiglieri di AN hanno anche presentato una mozione che impegna il sindaco a «rivedere la tariffa così come definita a cominciare dal prossimo triennio, eliminare dalla sua composizione quella parte del canone di concessione che non riguarda i mutui pregressi e non trasferiti al gestore e imputare le spese per il funzionamento dell'autorità d'ambito non alla tariffa bensì a risparmi di spesa». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:Tipologia: interrogazioneSoggetto proponente: Gaia Checcucci, Jacopo Cellai.Oggetto: situazione Publiacqua: condizioni economico-finanziarie, riorganizzazione interna e situazione depurazione e potabilizzazione.TENUTO CONTO- Della recente sanzione di 2M/Euro comminata dall'Autorità d'ambito a Publiacqua per il mancato rispetto degli "standard di servizio ed organizzativi" a seguito di verifica dell'attività svolta dal gestore nel triennio 2002/2004;- Della verifica effettuata dall'AATO a seguito del controllo triennale e delle risultanze delle inadempienze di Publiacqua sommariamente riassumibili in mancato trasferimento di una serie di informazioni funzionali al controllo analitico e di merito; mancato raggiungimento degli standard di servizio previsti e degli obiettivi ambientali posti dalle leggi di riferimento e dalla convenzione di affidamento in materia; carenza di informazioni sugli standard organizzativi in generale quali carenze nell'ufficio reclami ecc..;- Del fatto che la sanzione di 2M/Euro riguarda soltanto il mancato trasferimento della documentazione che il gestore ha l'obbligo di trasmettere e non il merito delle problematiche che si nascondono dietro il mancato trasferimento;ESPRIMENDO PREOCCUPAZIONE- per la mancata trasmissione di per sé che non consente all'Ente d'ambito di esercitare quel controllo di gestione che rappresenta l'unica attività in grado di permettere la verifica del rispetto del contratto di servizio da parte del gestore;- per l'aspetto di merito che sta dietro: insufficienti standard organizzativi e mancato raggiungimento degli standard di servizio; carenze di servizio e problematiche di gestione;RILEVATOL'aumento costante della tariffa rispetto al Piano tariffario originario contenuto all'interno del Piano d'ambito, di un 6,7% annuo ( pari a 5% che è il massimo aumento consentito dalla legge + il tasso di inflazione 1,7%) ;CONSIDERATE INOLTRE- alcune notizie apprese riguardo ad una riorganizzazione interna che starebbe avvenendo nell'azienda ed in particolare una divisione dell'attuale settore potabilizzazione/depurazione ( ad oggi insieme) in due settori distinti con relative posizioni dirigenziali assegnate ex novo alle due divisioni;- altre informazioni che porterebbero una distribuzione dell'attuale personale addetto alla depurazione presso S.Colombano nei comuni del Chianti a causa di una scelta precisa dell'azienda di rescindere il rapporto che Publiacqua ha attualmente con altre ditte che si occupano di depurazione nei comuni chiantigiani, con una prevedibile compressione dei turni che attualmente vengono fatti all'impianto di S.Colombano per ridistribuirli altrove, con le comprensibili negative conseguenze che potrebbero derivarne in termini di servizio e sicurezza;CONSIDERATO INFINE- che l'impianto di depurazione non è ancora completato e che l'attuale collettamento lascia fuori dalla depurazione gli scarichi di circa 150.000 abitanti equivalenti con prevedibili preoccupanti livelli di qualità delle acque reflue e che ciò potrebbe avere pesanti ripercussioni sulla qualità della potabilizzazione;SI INTERROGA il Sindaco per sapere:1) quali sono in dettaglio gli inadempimenti e le carenze di trasmissione e di servizio, gestionali ed organizzative per le quali Publiacqua è stata sanzionata dall'Autorità d'ambito;2) se l'Amministrazione non reputi necessario prevedere nuovi indirizzi per la società contribuendo a far rivedere, nelle sedi adeguate, anche il contratto di servizio in modo da renderlo più stringente nei confronti del raggiungimento degli obiettivi legati ai livelli di servizio in materia di acquedotto, depurazione fognatura e maggiormente esaustivo circa i doveri della società in termini di organizzazione e di comunicazione dei dati all'esterno;3) se conferma le notizie riportate circa una riorganizzazione interna che andrebbe a dividere in due il settore depurazione e potabilizzazione con nuovi dirigenti;4) se conferma la volontà della società di comprimere gli attuali turni a S.Colombano per "spalmare" il personale nell'area del Chianti;5) se condivide le preoccupazioni circa le carenze depurative e la qualità delle acque potabilizzate e quali richieste o quali decisioni l'A.C. assumerà nei confronti di Publiacqua per tutelare i cittadini;6) Se può fornire quanto prima i dati ARPAT sulla qualità delle acque del mese di aprile e maggio.Gaia CheccucciJacopo CellaiQuesto il testo della mozione:Tipologia:mozioneSoggetto proponente: Gaia Checcucci, Jacopo Cellai.Oggetto: a rivedere la tariffa dal piano tariffario contenuto nel piano d'ambito.TENUTO CONTO- Dell' evoluzione tariffaria prevista dal Piano Tariffario contenuto nel Piano d'ambito e degli aumenti registrati nell'ultima revisione che risulta determini una tariffa nell'anno in corso pari €1,44 e €1,50 per il 2007;- delle componenti che compongono la tariffa : costi operativi, ammortamenti, remunerazione del capitale investito (7%) e canone di concessione per l'utilizzo delle infrastrutture;RILEVATO CHE- Quest'ultima voce- canone di concessione – non è prevista dall'attuale Metodo Tariffario perché - l'uso delle infrastrutture da parte del gestore non può rappresentare un aggravio in tariffa, quale viene a determinarsi, considerato che i cittadini hanno già pagato le reti con la fiscalità generale e si trovano quindi nella condizione di pagare due volte la stessa cosa;- il canone di concessione è così composto:a) una quota per sostenere il rateo dei mutui contratti per il servizio idrico di € 12.91 per abitante all'anno;b) una quota per la "valorizzazione del patrimonio" espresso in € per abitante ed ammontante al complessivi 153,69 Ml/Euro, passando da 4,6M/Euro nel primo anno, a 11,7 M/Euro nel ventesimo anno di affidamento del servizio;c) una quota per le spese di funzionamento dell'Autorità d'ambito per complessivi 1,033 MLEuro;- che l'incidenza del canone di concessione in tariffa per metro cubo erogato è molto consistente ed è pari a:0,25 € i primi 5 anni , 0,26€ al 10° anno fino a raggiungere 0,30€ al 20° anno;CONSIDERATIAltri esempi in Toscana e fuori come ad esempio:- l'ATO Alto Valdarno dove l'incidenza al metro cubo è di € 0,06 di media nei venti anni;- l'ATO di Genova dove è di €0,03;- l'ATO di Torino €0,12- l'ATO di Bologna € 0,11- l'ATO del Veronese € 0,11- L'ATO di Roma €0,08- L'ATO Basilicata €0,07- L'ATO Palermo €0,03SI IMPEGNA IL SINDACO ARivedere la tariffa così come definita a cominciare dal prossimo triennio ed eliminare dalla sua composizione quella parte del canone di concessione che non riguarda i mutui pregressi e non trasferiti al gestore (dei quali si chiede di avere un prospetto di dettaglio) e imputare le spese per il funzionamento dell'Autorità d'ambito che occorrono non alla tariffa ( sotto le spoglie del canone di concessione) bensì a risparmi di spesa che, dato l'esiguo importo, l'amministrazione dovrà essere in grado di effettuare.Gaia CheccucciJacopo Cellai