Indennità per i presidenti delle Asp-ex Ipab, l'assessore Cioni: "Necessario fare chiarezza sui compensi, ecco le cifre vere"
"Le cifre sulle indennità dei presidenti delle Aziende servizi alla persone fornite dal consigliere di Forza Italia Gabriele Toccafondi non corrispondono al vero". E' quanto replica l'assessore alle politiche sociosanitarie Graziano Cioni in seguito alla dichiarazioni dell'esponente del centrodestra in merito ai compensi previsti per i presidenti e per i consiglieri di amministrazione delle Asp (Aziende servizi alla persona) Montedomini, Fuligno, Sant'Ambrogio e Bigallo."I compensi dei presidenti di Montedomini e del Fuligno, compatibilmente con il bilancio delle Asp, non possono superare il 70% della indennità dell'assessore comunale, ovvero 41mila euro lordi all'anno, e non 60mila come sostenuto da Toccafondi precisa l'assessore Cioni . Per i presidenti delle Asp minori il tetto è fissato al 50% dell'indennità dell'assessore, vale a dire 29.500 euro lordi all'anno e non 46mila".Facciamo quindi chiarezza sui compensi previsti dai presidenti e dai membri dei consigli di amministrazione delle Asp (Aziende servizio alla persona), ovvero le ex Ipap iniziando dagli atti. Con una premessa: che queste indennità sono calcolate sulla base di quanto percepiscono gli assessori e i consiglieri comunali. Oggi per gli assessori è prevista un'indennità di 4.927 euro lordi mensili, per i consiglieri comunali l'indennità è di 1.533 euro lordi al mese. Applicando i parametri previsti dalla delibera per determinare i compensi degli amministratori delle Asp, per i presidenti di Montedomini e del Fuligno è prevista un'indennità massima di 41mila euro lordi all'anno.Per Sant'Ambrogio e il Bigallo il compenso massimo consentito sarà di 29.500 euro lordi all'anno. Per quanto riguarda poi i membri dei consigli di amministrazione, il compenso massimo sarà di 700 euro lordi al mese per Montedomini e Fuligno (ovvero meno della metà dell'indennità dei consiglieri comunali) e di 500 euro lordi al mese per Sant'Ambrogio e il Bigallo (cioè un terzo del compenso dei consiglieri comunali).Ovviamente si tratta di cifre massime perché le indennità dovranno essere stabilite tenendo conto della sostenibilità dei bilanci delle singole Asp.La legge regionale nel disciplinare il procedimento di trasformazione da Ipab ad Asp ha consentito di completare il processo di fusione dei vari enti che sono quindi passati da 8 a 4 dando agli stessi una nuova identità inserendoli a pieno titolo nel sistema integrato dei servizi sociosanitari. Questo processo non ha portato soltanto a una razionalizzazione e una maggiore efficienza/efficacia rispetto ai bisogni, ma costituisce uno strumento significativo per l'Amministrazione comunale che attraverso il Piano integrato di Salute potrà avere nelle Asp soggetti in grado di progettare e gestire nuovi servizi. Da qui la necessità di avere per il governo di questi enti presenze qualificate e non affidate a forme volontaristiche."Comunque il consiglio comunale è sovrano, pertanto l'ultima parola sulle indennità di carica delle amministratori delle Asp spetta ai consiglieri comunali" conclude l'assessore Cioni. (mf)