Bosi (FI): «Contro Serpieri una campagna indegna»

Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi:«E' veramente incredibile che ancor oggi, a distanza di decenni dalla riacquistata democrazia, si manifesti un'ottusa faziosità, mascherata di antifascismo, da parte di alcuni consiglieri comunali della sinistra nei confronti di personaggi storici (caso Gentile insegna) che con la loro opera ed il loro pensiero hanno illustrato la nostra Patria.Così si è arrivati alla richiesta, con un mozione, di sostituire con altro toponimo, l'intitolazione di una strada del quartiere universitario ad Arrigo Serpieri (si ricorda che tutte le vie sono dedicate agli ex rettori), solo perché avrebbe pronunciato un discorso nel quale comparivano riferimenti alla difesa della razza ed alle qualità del popolo italiano.Tengo per questo a precisare che, se questo è il parametro di valutazione delle figure dei rettori che hanno guidato gli atenei italiani in quegli anni, allora non un solo rettore si salverebbe.Eppure Serpieri dimostrò con la propria attività ed il proprio impegno professionale di travalicare il comune sentire politico dell'epoca, assumendo prese di posizione moderne e coraggiose che certo non gli valsero il gradimento ed i favori del regime e dei politici del tempo.Voglio in questo senso ricordare che le sue idee in merito alla limitazione del latifondo, all'affrancamento dalla condizione bracciantile per elevare il contadino al rango di piccolo imprenditore, all'intervento intelligente dello Stato che deve tendere a premiare solo l'efficienza ed il merito dei singoli, alle riforme in senso ampio in materia agricola (non a torto considerato uno dei più grandi esperti europei dell'epoca con insegnamenti ancor oggi riconosciuti sempre validi ed attuali), alle bonifiche integrali di ampi territori (Agro Romano, Puglia, Sardegna, Valle Padana), non disgiunte dai principi di certo socialismo turatiano e prampoliniano cui era sensibile, gli procurarono non poche antipatie ed opposizioni nella sua opera riformatrice, tanto da essere posto in disparte.Per enumerare i suoi meriti e parlare della sua opera non basterebbe un intero volume, ma basti qui dire che nella predisposizione del testo unico in materia di leggi agricole e forestali fu un precursore e bene ha fatto chi ha deciso di intitolargli un toponimo nel quartiere universitario, ricordandone con questo gesto la grandezza (vedasi discorso e giudizi dell'attuale rettore Marinelli che più volte si è richiamato ai suoi insegnamenti).E' stato un grande rettore e non basteranno certo le ridicole e becere censure di colleghi consiglieri e di scalmanati studenti di estrema sinistra, accecati da vuoto antifascismo a cancellarne la memoria.Ma questi atteggiamenti faziosi e poco razionali hanno già fatto una vittima: il presidente della Commissione Toponomastica, Luciano Artusi, la cui figura di gentiluomo e di profondo conoscitore della storia fiorentina è unanimemente riconosciuta».(fn)