Bilancio, Toccafondi (FI): «Gli swap non sono una soluzione per le case comunali»
Questo il testo dell'intervento di Gabriele Toccafondi, vicecapogruppo di Forza Italia:«Sembrava un sogno per tanti enti locali si sta dimostrando un incubo. La ricontrattazione dei mutui, più nota come swap, sembra la soluzione nell'immediato del problema finanziario, ma alla fine sposta nel tempo e aumenta il problema. In questi anni più di una volta abbiamo lanciato un allarme sull'utilizzo di questo strumento che porta benefici nell'immediato ma con ricadute economiche negative sul medio lungo periodo.Nel bilancio del comune di Firenze del 2005 c'è stata l'ultima operazione di ricontrattazione dei mutui e di emissione di buoni obbligazionari comunali (Boc) per 250 milioni di euro. Una operazione che è andata a modificarne una precedente. Si trattava di trovare un istituto di credito o un raggruppamento che estinguesse alcuni finanziamenti in cambio di altri. I vantaggi nell'immediato erano chiari: si allungava di circa 30 anni il debito attuale e quindi, risparmiando nel breve periodo, si sarebbero ricontrattati alcuni mutui a tasso oneroso. Ma anche gli svantaggi, prima o poi, si manifesteranno visto gli aumenti complessivi del costo dell'operazione erano quantificabili tra i 50 e i 70 milioni di euro.Era già del tutto chiaro che il costo dell'operazione lo pagavano i fiorentini, ma non gli attuali abitanti, che avrebbero, e stanno, usufruendo dei vantaggi, bensì coloro che a Firenze ci saranno tra circa dieci anni.Per almeno nove anni, dal 2006, questa operazione ci porterà vantaggi finanziari quantificabili in circa 9 milioni di euro per il 2006, ma dopo i vantaggi arrivano gli svantaggi fino all'estinzione dei mutui. Il saldo alla fine sarà negativo e il costo dell'operazione sarà tra i 50 e i 70 milioni di euro, oltre al rimborso del capitale di 250 milioni di euro.La domanda che provocatoriamente ancora faccio è: si può finanziare il debito chiedendo altro denaro in prestito? La storia del debito pubblico nazionale ci insegna che i problemi arriveranno, e tutti insieme, e condizioneranno in maniera pesante le generazioni future».(fn)