Al via la messa in sicurezza dei cassonetti per la raccolta degli indumenti usati. L'assessore Cioni: "Dalla Caritas un intervento importante per le persone bisognose"

Oltre un milione di chilogrammi di vestiti usati. E' quanto ha raccolto la Caritas diocesana di Firenze nel 2006 grazie al progetto "Ri-Vesti" e soprattutto grazie alla generosità dei cittadini del capoluogo e dei comuni dell'area fiorentina. Oggi, alla vigilia della Giornata mondiale contro le povertà, in Palazzo Vecchio è stato illustrato il bilancio e presentata l'operazione "Cassonetti sicuri" che consiste nella modifica dei raccoglitori degli indumenti per impedire l'intrusione delle persone. Erano presenti l'assessore alle politiche sociosanitarie Graziano Cioni, il direttore provinciale della Caritas Alessandro Martini, Fabrizio Signorini e Marta Billo rispettivamente assessori nei comuni di Scandicci e Sesto Fiorentino e Marco Maria Samoggia presidente di Quadrifoglio."Questo progetto di raccolta degli indumenti usati si inserisce perfettamente nell'ambito dell'azione della Caritas a sostegno delle persone più bisognose – ha commentato l'assessore Cioni –. Da sempre Caritas è un pilastro della solidarietà nella nostra città come testimoniano i numeri degli interventi effettuati su input del Comune. In un anno Caritas offre 150.000 pasti e garantisce oltre 122.000 docce".Il direttore Martini si è soffermato sul doppio valore del progetto "Ri-Vesti", che coniuga solidarietà e qualità ambientale. "Da un lato offre nuove opportunità di lavoro a persone disagiate tramite la cooperativa sociale San Martino che effettua materialmente la raccolta, dall'altro garantisce a Caritas una fonte di finanziamento aggiuntivo. circa 70mila euro all'anno, da destinare alla gestione dei servizi e alla risposta delle emergenze che si presentano. Senza dimenticare l'aspetto educativo, ovvero la sensibilizzazione delle persone al valore delle cose che possiedono".In concreto Caritas e la cooperativa sociale San Martino ad essa collegata (sette dipendenti) hanno stilato con Quadrifoglio, Safi, Publiambiente, convenzioni per la raccolta in luoghi pubblici autorizzati.La raccolta di indumenti usati avviene in appositi cassonetti (in totale 300 di cui 130 in città e il resto in provincia) dislocati nel territorio della Diocesi di Firenze. Una volta raccolta, la merce viene conferita ad aziende specializzate nelle operazioni di cernita, selezione e riciclaggio. In media vengono raccolti ogni anno oltre 1.100.000 chilogrammi di vestiario e accessori. Il materiale raccolto viene consegnato alle aziende raccoglitrici prende tre diverse strade a seconda dello stato di conservazione. La parte degli abiti ed accessori nelle migliori condizioni (circa il 50%), finisce nel mercato dell'usato italiano e soprattutto estero (Est Europa e Nord Africa); un'altra parte viene riciclata attraverso processi di cardatura; il rimanente, ovvero la porzione che non può essere riutilizzata (meno del 10%), viene avviata a smaltimento in discariche autorizzate. Comunque tutto il materiale raccolto dalla cooperativa San Martino viene commercializzato. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.ri-vesti.it.Per quanto riguarda l'operazione "Cassonetti sicuri", si tratta di un progetto che ha due obiettivi fondamentali: prima di tutto modificare i cassonetti già posizionati sul territorio in modo da impedire l'intrusione di persone; in secondo luogo certificare la filiera della raccolta sia dal punto di vista formale (permessi, autorizzazioni e via dicendo) che dal punto di vista etico. "Molti dei cassonetti sono stati nel tempo danneggiati – ha spiegato Vincenzo Cavalleri, curatore del progetto – con una media di circa 50 atti vandalici l'anno, vale a dire uno alla settimana. Ma quello che ci preoccupa è soprattutto l'incolumità delle persone. Nei vecchi cassonetti alcuni individui, purtroppo quasi sempre bambini, cercavano di introdursi con conseguente forte rischio per la loro incolumità. Per questo abbiamo predisposto alcune modifiche strutturali studiate con la ditta fornitrice dei cassonetti per impedisce l'intrusione". Attualmente sono già stati modificati circa 170 cassonetti, di cui oltre un centinaio nella città di Firenze. L'obiettivo è di completare l'opera entro la fine dell'anno. L'altro impegno della Caritas è quello di garantire che la filiera della raccolta sia sicura dal punto di vista formale ed etico.Ogni cassonetto messo in sicurezza sarà identificato da un apposito logo che, su fondo giallo, riporta le parole "Cassonetto sicuro". (mf)