Tramvia, Formigli (PD): «Scelta strategica per consegnare ai nostri figli una Firenze migliore e più vivibile»

Questo il testo dell'intervento del capogruppo del Partito Democratico Alberto Formigli:«In questa discussione sulla tramvia tutti si sono schierati, tutti hanno voluto dire da che parte stavano, tutti si sono interessati.Per noi la tramvia è prima di tutto lo strumento che sta alla base del modello della città di domani, di una mobilità futura che consegni ai nostri figli una Firenze migliore e più vivibile.Dopo quello che ho ascoltato e che ho visto, mi chiedo se siamo proprio sicuri che per parlare delle strategie di sviluppo si debba parlare degli alberi, del tracciato che non passa di qua o di là, dei costi, dei disagi dei cantieri, del solo continuo richiamo all'informazione e al coinvolgimento.Il nostro Gruppo non si presta a questo gioco. Occorre ribadire in primo luogo che la strategia del trasporto pubblico locale viene da due legislature oltre la presente e che si basa sulla scelta del ferro. In realtà, lo scontro è tra la gestione di un processo di modernizzazione, con le sue difficoltà e le sue carenze, e la città conservata, immobile. Una ‘bella addormentata' preda di interessi e di rendite conservatrici vere, economiche, che alla voglia di nuovo contrappongono il mantenimento dello status quo, con l'intento di stoppare e di fermare ogni innovazione.Si è mai visto un fornaio non fare il pane, perché non è sicuro di quante ciambelle o di quanti filoni potrà vendere?Si è mai visto un costruttore che non finisce il tetto di un'abitazione, perché non ha ancora capito dove metterà il televisore?Si è mai visto un paese in Europa che abbia costruito le infrastrutture dopo aver deciso le funzioni? Modernizzare e preparare la città alle sfide future, vuol dire dotarla di un sistema infrastrutturale idoneo e nuovo e questa è la prima scelta da fare.Ecco allora che in quest'ottica assumono diverso rilievo le posizioni di quelli che si legano agli alberi, anche se verranno reimpiantati più belli e più numerosi di prima; di quelli che fanno i sondaggi mirati per dire parziali verità; di quelli che sono a favore, sì, ma non nel come e poi magari nel dove o nel forse; di quelli che sono contro la tramvia e che quindi sono di destra o forse no; di quelli che vogliono il referendum, ma non la dicono tutta alla città; di quelli che interrompono il Consiglio comunale e di quelli che preferiscono innalzare il livello dello scontro prima ancora di entrare nel merito.Facciamo chiarezza in tutto questo caos. A chi fa comodo che tutto sia travolto e che tutto venga buttato via?Non lo fa certo agli industriali, nonostante quello che Razzanelli afferma, per chiare motivazioni di sviluppo economico-infrastrutturale della città. Non lo fa ai lavoratori dipendenti, basta ascoltare le rappresentanze sindacali per questo, perché loro usano i mezzi pubblici. Non lo fa ai lavoratori autonomi che investono sulla nuova città e lo testimoniano le varie associazioni di categoria.Viceversa, tutto questo fa forse comodo a altri: a qualche signora bene, che non è mai salita su un autobus; a coloro che hanno consolidato le loro attività economiche sfruttando le problematicità e che vivono di rendita; a chi pensa che siamo tutti dei ladri, che il malaffare regna e che solo qualcuno ‘illuminato' possa essere in grado di risolvere i problemi.Fa comodo soprattutto a quei partiti senza identità e senza idee, che antepongono il risultato elettorale a ogni altra cosa e, soprattutto, alla città e al suo bene; e fa comodo soprattutto a Razzanelli che ci ha ormai abituato a questo metodo.Con dispiacere, perché la realtà conferma il mio ragionamento, ho preso nota della recente uscita di Bonaiuti, onorevole di Forza Italia, che, non entrando mai nel merito e parlando per luoghi comuni, finisce per sposare tardivamente l'idea del micrometrò. Questo mi fa pensare che Razzanelli possa essere addirittura il prossimo candidato sindaco della Cdl. Se ci pensiamo: ha vinto la sua battaglia interna alla Cdl; ha proposto un fantasioso gioco dell'oca sotterraneo in cui chi sbaglia uscita deve tornare al punto di partenza; ha promosso i referendum e poi ha convinto tutta la Cdl a andare a firmarli.Riuscirà adesso anche a farsi candidare a sindaco? Io, da avversario, lo spero.Per tutto questo, alla Giunta dico che è essenziale portare a termine la Linea 1, senza esitazioni; che si deve tenere aperto un canale di ascolto e di informazione, attraverso il Consiglio comunale, sulle Linee 2 e 3, senza interrompere i lavori di preparazione e coinvolgendo le categorie economiche per valutare gli eventuali disagi legati ai cantieri.Andiamo avanti con chiarezza nel programmare e nel progettare tutte le opere connesse e complementari con i tracciati, con un'attenzione particolare da parte degli uffici interessati, lavorando con le risorse comunali e quelle nazionali, impegnandoci a far sì che l'Unione modifichi la finanziaria, prevedendo i fondi necessari agli interventi per Firenze.Fare la tramvia è stata una scelta fortemente condivisa sia dalla sinistra che dal centro-sinistra, ma oggi, consentitemi di dirlo, non si tratta più di una questione di destra o di sinistra: finire la tramvia è una responsabilità, per chiunque abbia a cuore il futuro di Firenze, che non ha colori.Una responsabilità a cui non intendiamo venir meno e questa città può stare tranquilla: l'impegno che abbiamo preso lo porteremo a termine, anche se ciò dovrà costarci, nostro malgrado, un referendum inutile.La scelta politica di sinistra sta nell'affermare che c'è più bisogno di tramvia, che le prime tre linee sono l'inizio di un progetto che si fonda sulla prevalenza e priorità del trasporto pubblico locale rispetto al modello basato sulla mobilità privata, su cui la destra, inconsciamente, sembra attestarsi».(fn)