Rifiuti, Checcucci (An) e Toccafondi (Fi): "No all'operazione di concentrazione tra Safi e Quadrifoglio"
"Netta contrarietà all'operazione di concentrazione tra Safi e Quadrifoglio perché si tratta del primo step di un percorso che porterà alla fusione fra le due realtà e alla creazione di un'unica società di gestione, per tutti i comuni attualmente serviti dalle due società, alla quale si vorrebbe affidare l'intero servizio di smaltimento dei rifiuti a trattativa privata, ovvero senza passare attraverso una gara". E' quanto hanno dichiarato la consigliera comunale di An Gaia Checcucci e il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi a proposito della delibera, in discussione nella seduta del consiglio comunale di lunedì, con la quale i comuni del Chianti acquisiscono lo 0, 15% di azioni del Quadrifoglio al fine di affidargli il servizio di smaltimento dei rifiuti ad oggi gestito da Safi."Non possiamo che essere fermamente contrari rispetto ad un'operazione di concentrazione che ha come unico obiettivo quello di sommare le realtà esistenti ed affidare a questa improbabile megasocietà la gestione del ciclo integrato dei rifiuti senza passare attraverso una gara, aggirando così qualunque barlume di concorrenza e confronto sul mercato sottolineano Checcucci e Toccafondi . La scelta di chi dovrà gestire in futuro un servizio come quello dei rifiuti non può essere decisa a monte, immaginando un percorso che non è volto alla imprenditorializzazione' del sistema , bensì unicamente al mantenimento in mani pubbliche dell'intera gestione. L'immobilismo che ha contraddistinto queste Amministrazioni in materia di rifiuti ha condotto a ciò che ormai tutti sanno: con la chiusura di Case Passerini non è esagerato affermare che Firenze può essere una seconda Napoli, con spazzatura che non si sa dove mettere e tariffe che aumenteranno in modo esponenziale"."Diciamo no ad un'operazione che assomiglierà ad uno dei tanti fallimenti a cui questa Amministrazione ci ha abituato in materia di politiche di gestione dei servizi pubblici ribadiscono i due esponenti del centrodestra . E' una sinistra che concepisce le società e le aggregazioni, non come occasione di industrializzazione e quindi opportunità anche per l'apporto di know how presente sul mercato, bensì come rafforzamento della proprietà, della gestione e del controllo pubblico. Ciò, in barba all'attuale quadro normativo in materia, il cosiddetto decreto Matteoli, che prevede che il soggetto gestore possa essere scelto unicamente con gara"."Inoltre aggiungono Checcucci e Toccafondi - anche nella delibera in questione ravvisiamo una violazione di quanto prevedono le disposizioni di legge e una copioso ed unanime giurisprudenza in materia: la sottoscrizione di quota parte del capitale di una società non può legittimare unn'affidamento diretto alla stessa. Così facendo si aggira la legge oltre a negare nei fatti le mitiche liberalizzazioni' nei servizi e la tanto declamata concorrenza al quale il nascituro PD si appella" concludono i consiglieri del centrodestra. (mf)