AN: «Con i nuovi criteri per gli estimi catastali a Firenze l'Ici potrebbe triplicare. Il Comune intervenga»

«Criterio di determinazione degli estimi catastali che tenga conto delle caratteristiche peculiari del mercato immobiliare fiorentino». La richiesta è stata avanzata, all'amministrazione, dai consiglieri del gruppo di Alleanza Nazionale perché «altrimenti a Firenze l'Ici rischia di essere triplicata».«I valori di mercato sono in realtà altissimi – sottolineano i firmatari del documento - rispetto ai redditi che poi effettivamente producono». «In base alla nuova normativa – si legge nell'ordine del giorno – i Comuni sono chiamati a scegliere, entro 90 giorni dalla data di pubblicazione, come erogare, dal 1° novembre 2007, i servizi catastali, tra le tre opzioni disponibili. Il decreto di riferimento risulta ad oggi impugnato davanti al Tar Lazio e tale impugnativa riguarda proprio l'attribuzione ai Comuni della possibilità di determinare l'estimo di singoli immobili in via definitiva, così sottraendo ogni sindacato in merito all'agenzia del territorio».«Inoltre – hanno spiegato i consiglieri di AN – a Firenze, dove l'Ici rischia di essere triplicata, i valori di mercato sono in realtà altissimi rispetto ai redditi che poi effettivamente producono. Il problema sta nella combinazione dei due termini, base imponibile e aliquota, e delle detrazioni prima casa, facilitazioni per i redditi più bassi, per cui aumentare entrambi o comunque non diminuire l'aliquota corrispondentemente all'aumento dell'estimo comporterebbe illeciti aumenti tributari, anche considerato che era stato espressamente detto che la revisione sarebbe avvenuta a saldi invariati».L'ordine del giorno del giorno impegna l'amministrazione anche «a diminuire, in senso proporzionale all'eventuale aumento della base imponibile, l'aliquota di imposta, affinchè almeno l'operazione avvenga a saldi invariati e non rappresenti invece un ulteriore aggravio fiscale a carico dei cittadini». (fn)Questo il testo dell'ordine del giorno:2 ottobre 2007ORDINE DEL GIORNOOggetto: decentramento delle funzioni catastali ai Comuni.Proponente: Gruppo Consiliare Alleanza NazionaleIL CONSIGLIO COMUNALE,Considerato che nella Gazzetta Ufficiale n. 154 del 5 luglio è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 giugno 2007 recante "Decentramento delle funzioni catastali ai comuni, ai sensi dell'articolo 1, comma 197, della legge 27 dicembre 2006, n. 296".Che in base a tale Decreto i Comuni sono chiamati a scegliere (entro 90 giorni dalla data di pubblicazione) come erogare, dal 1° novembre 2007, i servizi catastali, tra le tre opzioni disponibili:a) opzione di primo livello:consultazione della banca dati catastale unitaria nazionale e servizi di visura catastale;certificazione degli atti catastali conservati nella banca dati informatizzata;aggiornamento della banca dati del catasto mediante trattazione delle richieste di variazione delle intestazioni e delle richieste di correzione dei dati amministrativi, comprese quelle inerenti la toponomastica;riscossioni erariali per i servizi catastali;b) opzione di secondo livello, oltre alle funzioni di cui alla lettera a):verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento del Catasto fabbricati;confronto, con gli atti di pertinenza del comune, delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento e segnalazione degli esiti all'Agenzia del territorio per la definizione dell'aggiornamento del Catasto fabbricati;verifica formale e accettazione delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento geometrico del Catasto terreni;verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni di variazione colturale del Catasto terreni;c) opzione di terzo livello, oltre alle funzioni di cui alla lettera a):verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento del Catasto fabbricati;verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento geometrico del Catasto terreni;verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni di variazione colturale del Catasto terreni;definizione dell'aggiornamento della banca dati catastale, sulla base delle proposte di parte, ovvero sulla base di adempimenti d'ufficio.Visto che il suddetto decreto risulta ad oggi impugnato davanti al Tar Lazio e tale impugnativa riguarda proprio l'attribuzione ai Comuni (contenuta nella terza delle tre opzioni che gli stessi possono scegliere) della possibilità di determinare l'estimo di singoli immobili in via definitiva, così sottraendo ogni sindacato in merito all'Agenzia del territorio;Considerato che è più che plausibile che venga riconosciuta la illegittimità di una tale prerogativa, visto anche che l'attribuzione diretta in materia di estimi ai Comuni contrasta palesemente con l'art. 1, comma 197, della Finanziaria per il 2007, che prevedeva che i Comuni "partecipassero" solamente alla determinazione degli estimi (e quindi delle imposte), essendo la decisione finale riservata allo Stato e per esso all'Agenzia del territorio;Considerato che una tale scelta risulta anche contraria ai principi costituzionali, giacché i Comuni fisserebbero in tal modo le basi imponibili non solo dell'Ici, e cioè di un proprio tributo (con l'enorme conflitto di interessi che ne deriva), ma anche – addirittura – delle imposte dello Stato, con violazione degli articoli 3 e 53 della Costituzione;Visto che la possibilità per l'ente locale di "stabilire" e "applicare" Tributi propri, si inquadra comunque in un regime di riserva che limita la loro possibilità di legiferare solo in materia di"individuazione" e "definizione" della fattispecie tributaria, profili che corrispondono ai soli elementi del soggetto passivo e dell'aliquota specificati nell'art. 52 del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, essendo cioè esclusa la possibilità di intervenire sulla base imponibile;Considerato infine che tale possibilità di scelta è già stata, in realtà, dichiarata illegittima dalla Giustizia tributaria che, con la sentenza n. 221/39/07, del 11.07.2007, della Commissione Tributaria Provinciale di Napoli, ha stabilito che comunque una modifica degli estimi da parte delle Amministrazioni comunali sarebbe possibile solo previo sopralluogo nell'immobile e contraddittorio con il contribuente; adempimenti questi, concretamente, impossibili e il cui sostenimento comporterebbe anche un aggravio di costi del tutto incompatibile con le previsioni di bilancio;Tanto premesso:IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALEa non scegliere la terza opzione di cui al decreto citato.************Nella denegata e non creduta ipotesi in cui si voglia comunque optare per una scelta evidentemente illegittima, sub iudice, a rischio annullamento ed addirittura contraria ai principi costituzionali,Considerato che a Firenze, dove l'Ici rischia di essere triplicata, i valori di mercato sono in realtà altissimi rispetto ai redditi che poi effettivamente producono;Visto che, il problema sta nella combinazione dei due termini, base imponibile e aliquota (e delle detrazioni prima casa, facilitazioni per i redditi più bassi, ecc. ecc.), per cui aumentare entrambi o comunque non diminuire l'aliquota corrispondentemente all'aumento dell'estimo comporterebbe illeciti aumenti tributari, anche considerato che era stato espressamente detto che la revisione sarebbe avvenuta a saldi invariati;Tanto premesso:IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALEad introdurre comunque, un criterio di determinazione degli estimi catastali che tenga conto delle caratteristiche peculiari del mercato immobiliare fiorentino, laddove i valori di mercato degli immobili non corrispondono alla loro effettiva redditività;a diminuire, in senso proporzionale all'eventuale aumento della base imponibile, l'aliquota di imposta, affinchè almeno l'operazione avvenga a saldi invariati e non rappresenti invece un ulteriore aggravio fiscale a carico dei cittadini.R. SarraJ. CellaiS. AlessandriG. DonzelliG. Checcucci